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Foti (Ambrosoli): Dazi USA preoccupano

di TMNews mercoledì 25 giugno 2025
1' di lettura

Roma, 25 giu. (askanews) - "L'attuale situazione geopolitica ci preoccupa: genera instabilità e incertezza, condizioni tutt'altro che ideali per il business. In Ambrosoli puntiamo su qualità e innovazione, driver fondamentali oggi più che mai. Ma guardiamo anche a nuovi mercati, come Far East e Medio Oriente".

Lo ha detto Federico Foti, Direttore Generale di Ambrosoli, a Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv.

"Esportiamo soprattutto caramelle, siamo brand di riferimento per il miele in Italia e abbiamo lanciato una linea di integratori. Il nostro primo mercato estero sono gli Stati Uniti (25% del fatturato). Siamo preoccupati per i dazi: il 9 luglio è la deadline per un possibile aumento al 50%, che sarebbe molto dannoso", ha spiegato.

"Il 10% sarebbe una soglia ancora sostenibile. Oltre, la situazione si complica", ha aggiunto Foti. Oltre ai dazi, pesa l'instabilità globale e la progressiva chiusura dei mercati. "Due temi restano centrali: l'energia, dove scontiamo un gap con altri Paesi Ue; e la mancanza di un approccio sistemico. Serve più gioco di squadra, specie per le PMI che vogliono esportare", ha concluso.

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La Spagna ha speso l'1,4% del PIL per la difesa nel 2024 e ha affermato, attraverso il suo premier Pedro Sanchez, che sarà quasi impossibile per lei raggiungere l'obiettivo del 5%, protestando prima di inizio vertice. Anche se alla fine ha concordato con tutti gli altri 31 stati membri proprio sull'obiettivo del 5%.

Formalmente quindi gli spagnoli non hanno ottenuto alcuna deroga sul 5% di spese da destinare alla Difesa. A far fede è il comunicato di una pagina del vertice Nato dell'Aia e non i tweet del premier spagnolo, aveva detto una fonte ad askanews prima dell'uscita del comunicato, arrivato dopo serrati negoziati che hanno preceduto il vertice.

Nel documento sono presenti "enormi elementi di flessibilità", fa notare la fonte, oltre alla deroga al 2035 per arrivare al 5% del Pil, il no a incrementi annuali predeterminati, la revisione degli impegni al 2029 e ancora la grande flessibilità dell'1,5% di investimenti solo indirettamente collegabili alla difesa, come infrastrutture o sicurezza informatica. La flessibilità - ha precisato la fonte - è sul "come" si intende in maniera sovrana aumentare le spese, ma gli obiettivi restano. Ma intanto Sanchez ha potuto rivendicare - a uso politico interno - che non si sarebbe "piegato", e Trump che intende punirlo perché non vuole pagare.

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