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A Ginevra si cerca un accordo mondiale sull'emergenza della plastica

di TMNews martedì 5 agosto 2025
1' di lettura

Milano, 5 ago. (askanews) - La plastica invade il pianeta con più di 8 miliardi di tonnellate di rifiuti stimati nel mondo già oggi e la sua produzione potrebbe triplicarsi entro il 2060, secondo Lancet. I rappresentanti di quasi 180 paesi sono riuniti a Ginevra, in Svizzera, sotto l'egida delle Nazioni Unite, per affrontare questa emergenza. Hanno 10 giorni di tempo per cercare di redigere il primo trattato globale volto a ridurre la piaga dell'inquinamento causato dalla plastica, materiale che sta letteralmente avvelenando la vita sulla Terra. Un'emergenza che sta devastando gli ecosistemi di mari, fiumi e oceani.

"La maggior parte dei paesi con cui ho parlato ha affermato di essere venuta a Ginevra per trovare un accordo", ha dichiarato all'Afp Inger Andersen, direttrice esecutiva del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente. "Sarà facile? No. Sarà semplice? No. Esiste una via per raggiungere un accordo? Assolutamente sì", ha affermato.

Fuori dalla sede delle Nazioni Unite, il presidio di Greenpeace e diverse ong per chiedere ai leader mondiali di trovare un accordo. "Non possiamo lasciare che pochi paesi decidano il futuro dell'umanità quando si tratta di inquinamento da plastica. L'inquinamento da plastica colpisce ogni singola persona su questo pianeta", ha dichiarato Graham Forbes, capo della delegazione di Greenpeace.

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"Perché le salviette sono in definitiva così dannose per il sistema di trattamento delle acque reflue? Innanzitutto, perché sono un materiale intrecciato, quindi questo materiale forma delle "svasature", si assembla e si agglutina con altri rifiuti presenti nel sistema - ha spiegato Olivier Browne, direttore dell'impianto di Valenton - E poi, in definitiva, sono un prodotto dell'industria petrolchimica; sono plastiche, plastiche sintetiche, che, anche se si degradano, lasciano microplastiche nell'organismo e, in ogni caso, causano inquinamento ambientale", ha concluso Browne.

A metà di un pozzo di cemento profondo 45 metri, l'acqua viene pompata a una velocità elevata, fino a 15 metri cubi al secondo all'ingresso dell'impianto poi passa attraverso un filtro per evitare che detriti di grandi dimensioni intasino le pompe della stazione che trattano le acque reflue. Tra questi rifiuti, "abbiamo quasi l'80% di salviettine", che vengono utilizzate per pulire i neonati o i water stessi.

Proprio in questi giorni 180 Paesi si incontrano a Ginevra sotto la direzione dell'Onu per cercare di elaborare un trattato internazionale contro l'inquinamento da plastica.

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