CATEGORIE

In anteprima il video di "Nato Morendo" il nuovo singolo di Silver

di TMNews martedì 16 settembre 2025
3' di lettura

Milano, 16 set. (askanews) - In anteprima il video di "Nato Morendo" il nuovo singolo di Silver (X Factor), un brano di carattere introspettivo, con una connotazione meno "sociale" dei precedenti ("I Bambini Ci Guardano Sempre" o il più recente "Felicità"); il tono lirico, delicato, fiabesco cede ora il posto a un mood più intimo e drammatico, veicolato da immagini forti e contrastanti che si alternano in una sorta di monologo interiore ("Adesso parlo a bassa voce / A tu per tu con il dolore"), un dialogo davanti allo specchio, con se stesso e con il proprio dolore. "Nato morendo" è una poesia esistenziale, un inno amaro alla resistenza, alla necessità di combattere anche davanti alla perdita di certezze: così il grido primitivo "Alè Alè", ripetuto come un mantra, richiama l'arena e incita a coltivare la propria indole guerriera; il velo di ironia, che sottende il testo, diventa strumento di reazione di chi non subisce, ma tiene salde le redini della propria vita.

Tra le righe, il tema di fondo assume però una connotazione più autobiografica: da quella che era stata etichettata come una prematura "morte" artistica (esperienza comune ad altri colleghi, come è noto, nella storia dei talent), Silver ha saputo rinascere, trovando la sua giusta collocazione, con immutato spessore artistico, culturale, umano. Così, il senso del nascere a nuova vita "morendo", parte dall' esperienza personale, per estendersi a un livello universale ed esistenziale e ancora oltre, fino al senso più mistico e spirituale della rinascita alla vita eterna. È il dolore che diviene motore del cambiamento, della trasmutazione come nel mito della fenice che risorge dalle proprie ceneri, in un eterno che ha esso stesso limiti ("ho messo il timer all'eternità", espressione potentissima).

Il verso finale arriva inaspettato, con l'affermazione del valore insostituibile della solidarietà tra gli uomini: un grido di speranza nell'umanità, "salvami la vita perché io non ho tempo". Scritto da Silver con Carlo Montanari e Federico Lovato, arrangiato inizialmente da quest'ultimo e, nell'attuale versione, da Iride (per la label Indaco/NEEDA - distribuzione Virgin Music Group/Universal), il brano conserva un carattere deciso e incalzante fin dalle prime battute, evolvendo in un'esplosione di suoni rock ed elettronica nel ritornello, con l'inserto dal sapore epico dello special.

Il videoclip, per la regia di Matteo Sambero, sarà fuori nella versione integrale dal giorno 19 settembre sul canale YouTube dell'artista (https://www.youtube.com/@silver.official ); pur partendo dal concept del brano, lo amplia aggiungendovi suggestioni letterarie e artistiche. Il tema si incentra, infatti, sul contrasto arte-vita, motivo caro a tanti scrittori del primo Novecento, ma sempre attuale. Con una impronta volutamente cinematografica, racconta la storia di un giovane che, nel corso di una ricerca, trova nella sfarzosa dimora in cui soggiorna il ritratto di quello che sembra essere lui stesso, il suo alterego, forse un antenato. Rivive così, in una sorta di visione o allucinazione, la genesi dell'opera, con il pittore folle (magistralmente interpretato dal Maestro Gino Rodella con cui Silver ha collaborato in più occasioni), nello scenario suggestivo di una villa dannunziana il cui arredo di design è stato in parte ideato e realizzato per Michele Ceretti dallo stesso Rodella. Il colpo di scena finale lascia adito a diverse interpretazioni, del resto il video è pensato per disvelarsi a più riprese, ogni volta che lo spettatore lo guarda può cogliere dettagli e curiosità più o meno nascosti. L'idea di base, di Rita Biganzoli, sviluppata con l'artista stesso e con il prezioso apporto di Matteo Sambero, è tratta da due fonti letterarie: "Il ritratto ovale" di Poe e "Il ritratto di Dorian Gray" di Wilde; ci racconta la nascita dell'opera artistica, eterna, cui consegue come pegno la morte del "soggetto" ritratto, umano quindi effimero (diversi sono gli easter eggs nel video, uno tra tutti il teschio simbolo della Vanitas). La conquista dell'eternità a cui l'uomo agogna, attraverso l'arte, comporta un caro prezzo: la vita o, peggio ancora, l'anima.

In realtà, il motivo ispiratore iniziale si origina da un simpatico gioco tra Silver e i suoi fans, che usualmente lo paragonano a Dorian Gray. La copertina del singolo è, non a caso, una ironica citazione della locandina del film omonimo. Una curiosità: il quadro, che potremmo quasi definire protagonista del video, è stato realizzato per l'occasione dal Maestro Rodella, si tratta quindi di un'opera reale, su tela, poi donata all'artista in ricordo dell'esperienza.

tag

Ti potrebbero interessare

Ucraina, Tajani: non vedo perplessità in maggioranza su armi a Kiev

Roma, 12 nov. (askanews) - "Non vedo perplessità" all'interno della maggioranza sulla fornitura di armi a Kiev. "Vedremo cosa si dovrà fare, lo faremo tutti insieme, il presidente del Consiglio parlerà con il ministro Crosetto, adesso partirà il pacchetto italiano, adesso vedremo cosa accadrà, non vedo particolari preoccupazioni". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa a margine della Ministeriale Esteri G7 a Niagara (Canada).

"Ci sono analisi, problemi, come sull'utilizzo dei beni congelati dei russi - ha spiegato Tajani -, non è che siamo contrari, diciamo soltanto che deve esserci una base giuridica e non dobbiamo commettere degli errori, sono valutazioni che devono assolutamente essere fatte per fare le cose nella maniera più giusta".

TMNews

Milano Cortina, presentate le uniformi per volontari e personale Giochi

Milano, 12 nov. (askanews) - È il blu il colore prevalente sulle uniformi ufficiali che saranno indossate dai volontari e dal personale durante i Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano Cortina 2026, in totale più di 25.000 persone. Sono state realizzate in collaborazione con Salomon, premium partner del Comitato Organizzatore, e svelate stasera durante una serata organizzata nell'ex magazzino ferroviario della stazione di Porta Genova, trasformato in spazio per eventi. Sulla parte pettorale della giacca principale, così come sulle maniche, è presente un inserto dai profili geometrici di tinte tra il celeste, il bianco e il giallo che sembra richiamare il ghiaccio e la montagna.

Sviluppato in 18 mesi dal team di fondazione Milano Cortina 2026 e dal Centro di Design di Annecy di Salomon, il progetto ha coinvolto oltre 50 esperti, designer, ingegneri e tecnici, per creare 17 elementi interconnessi, adatti a ogni ruolo e condizione climatica. In totale sono stati prodotti più di 400.000 pezzi. Ciascun volontario riceverà un kit completo, progettato per garantire funzionalità massima in ogni contesto operativo, dalle piste di montagna alle arene in città. Le uniformi sono state ideate per due ambienti principali - città e montagna - ciascuno con l'obiettivo di garantire equilibrio tra protezione, comodità e visibilità.

"Le uniformi sono molto più di un semplice abbigliamento: rappresentano design, stile e funzionalità. Saranno i nostri volontari e lo staff, con la loro passione ed entusiasmo, a donare a questi capi un significato unico ed eccezionale. I Giochi di Milano Cortina 2026 sono la sintesi perfetta dell'unione, capaci di legare territori, culture e comunità. Per questo, anche le uniformi sono il frutto di un autentico lavoro collettivo. Insieme a Salomon, abbiamo realizzato un progetto che andrà ben oltre le caratteristiche tecniche di questi capi: le uniformi trasmetteranno un profondo senso di coesione, appartenenza e spirito di squadra. L'immagine delle volontarie, dei volontari e della workforce dei Giochi, resterà viva nella memoria di chi vivrà l'evento, diventando parte integrante della storia che Milano Cortina 2026 racconterà al mondo" ha commentato l'amministratore delegato di Milano Cortina 2026, Andrea Varnier.

Le divise degli atleti erano state presentate a maggio e sono state realizzate da Giorgio Armani.

TMNews

Parolin inaugura a Roma il poliambulatorio Giovanni Paolo I

Roma, 12 nov. (askanews) - Una struttura moderna, accogliente e altamente specializzata nella cura di minori e adulti con disturbi della sfera cognitiva e del comportamento o disabilità fisiche, sensoriali e psichiche, che si pone l'obiettivo di realizzare una presa in carico degli assistiti e delle loro famiglie. E' il nuovo centro riabilitativo Giovanni Paolo I, ufficialmente inaugurato a Roma in zona Romanina e gestito dalla cooperativa sociale Medihospes, aderente al Consorzio La Cascina. A presenziare all'evento il presidente del Consiglio della Regione Lazio, Antonello Aurigemma, e il segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, presidente della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I.

Svelata la targa all'ingresso del poliambulatorio, insieme ad alcuni bambini del Centro Riabilitativo, Parolin ha officiato la cerimonia di benedizione.

L'equipe di neurologi, psicologi, neuropsichiatri infantili, logopedisti, coordinati dalla dottoressa Daniela Di Venanzio, si prenderanno cura di oltre 900 famiglie a settimana nei circa 256 mq di cui è composto l'edificio: nove studi e una palestra per trattamenti in regime ambulatoriale e riabilitativo destinati a pazienti con autismo o DSA, disabilità cognitivo comportamentale e disabilità complessa (sensoriale, motoria), patologie neurodegenerative.

Luigi Grimaldi, direttore dello Sviluppo per la Medihospes, ha sottolineato l'importanza di mantenere alta l'attenzione sui bisogni delle persone che si rivolgeranno al centro con fiducia, realizzando migliori condizioni di vita per gli assistiti e per le loro famiglie:

Oltre alla psicoterapia individuale, alla riabilitazione cognitiva e motoria, al supporto genitoriale e alle consulenze specialistiche integrate, punti di forza del Centro Giovanni Paolo I sono i tempi rapidi di risposta con presa in carico in pochi giorni, la gratuità delle prime consulenze, la centralità del rapporto assistito-famiglia, la continuità terapeutica garantita nel tempo e l'integrazione con scuola, territorio e servizi sociali. Integrazione volta all'attenzione verso i più fragili, che è propria dell'attività capillare di Medihospes nella città di Roma.

In occasione dell'inaugurazione, la cooperativa sociale aderente al Consorzio La Cascina ha diffuso la sua ultima infografica sul tema dei disturbi del neurosviluppo (ASD, ADHD, DSA) in Italia e, più specificatamente, a Roma. La maggior accuratezza nelle diagnosi e l'aumentata sensibilità di famiglie e scuola verso le forme di autismo o dei disturbi del comportamento e dell'apprendimento, ha consentito a Medihospes di registrare un aumento di utenza del 20% negli ultimi cinque anni. Secondo i dati raccolti dalla cooperativa, un bambino su 77 avrebbe ricevuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico: in soli cinque anni i casi sarebbero raddoppiati con oltre 7.000 bambini fra i sette e i nove anni presi in carico. Nel Lazio i centri attivi sono solamente 118 con lunghi tempi di attesa, difficoltà di accesso e continuità terapeutica. Da qui la centralità e l'importanza del nuovo centro di riabilitazione Giovanni Paolo I, soprattutto in una zona di Roma particolarmente popolosa.

"Abbiamo deciso di intitolare il poliambulatorio alla memoria di Giovanni Paolo I perché la nostra storia è intimamente legata a questo Papa - ha spiegato Emilio Roussier Fusco, amministratore delegato del Consorzio La Cascina a cui aderisce Medihospes - nel 1978 la nostra avventura iniziò anche grazie a una significativa donazione: un assegno di 70mila lire da parte dell'allora Cardinale Albino Luciani, Patriarca di Venezia, che in quello stesso anno venne eletto Pontefice con il nome di Giovanni Paolo I. Papa Luciani, oggi Beato, informato dalla nipote Lina Petri, allora universitaria di medicina alla Cattolica di Roma, volle infatti esprimere la sua piena solidarietà all'opera compiuta dal gruppo di giovani universitari intenti a preparare pasti per i propri colleghi fuori sede".

TMNews

Manovra, Manfredi (Anci): "Negoziamo con il governo per le risorse"

Bologna, 12 nov. (askanews) - Anci sta negoziando con il governo per ottenere maggiori risorse nella manovra di bilancio, in particolare per affrontare le emergenze casa, sanità di prossimità e trasporti, temi che i sindaci registrano quotidianamente come bisogni primari dei cittadini. Lo ha affermato il presidente nazionale di Anci, Gaetano Manfredi, a margine della cerimonia d'apertura dell'Assemblea a Bologna.

"Sicuramente questa è una manovra molto conservativa, però è chiaro che noi dobbiamo dare delle risposte a quelli che sono i bisogni primari dei cittadini che noi registriamo tutti i giorni, parlando con loro per le strade e incontrandoli - ha spiegato Manfredi -. Quindi io credo che ci voglia uno sforzo aggiuntivo. Bisogna trovare anche risorse aggiuntive per affrontare i temi della casa, i temi della sanità di prossimità, dei trasporti, anche discutendo con l'Europa".

"La virtuosità di bilancio è un parametro molto importante - ha proseguito il presidente di Anci - ma si deve sposare poi anche con l'erogazione di quelli che sono dei servizi della quotidianità che noi non possiamo non garantire".

"In realtà noi stiamo negoziando le risorse, ci auguriamo che ci sia una spinta significativa - ha aggiunto Manfredi - il tema della casa, per esempio, richiede un piano straordinario che non riguarda solo i comuni, riguarda le Regioni, il governo nazionale, l'Europa. Ci sono dei problemi urgenti a cui noi dobbiamo dare risposta. Questo è quello che chiedono i cittadini, noi li rappresentiamo".

TMNews