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IA, rivoluzione in gastroenterologia ed endoscopia digestiva

di TMNews venerdì 12 dicembre 2025
1' di lettura

Roma, 12 dic. (askanews) - Una rivoluzione che impatta in maniera determinante nella vita del professionista e dal punto di vista clinico. L'avvento dell'intelligenza artificiale in gastroenterologia ed endoscopia digestiva per i professionisti è una sorta di sliding doors, un'innovazione destinata a cambiare questa tipologia di esami. In Humanitas Mater Domini a Castellanza, in provincia di Varese, dopo la fase di sperimentazione scientifica è diventata una prassi consolidata.

Questa struttura sanitaria, insieme a molte altre operanti in regione, è stata inserita in una campagna di comunicazione per raccontare le eccellenze sanitarie lombarde, lanciata da Aiop Lombardia, l'associazione, presieduta da Michele Nicchio, che rappresenta 107 strutture della sanità privata accreditata operanti sul territorio,.

"In una colonscopia, per fare un esempio concreto, il supporto dell'intelligenza artificiale è determinante. Un aiuto che supporta il medico in tutte le fasi dell'esame e permette di indentificare determinate patologie con precisione" spiega il dottor Benedetto Mangiavillano, responsabile del reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva.

In termini di prevenzione, nelle campagne di screening per l'identificazione dei tumori del colon retto questa innovazione da un contributo sostanziale. Ma non è la sola, gli endoscopi ad alta definizione hanno permesso di fare, nel corso del tempo, un ulteriore salto di qualità.

"La presenza dell'anestesista durante tutto il corso dell'esame - racconta il dottor Mangiavillano - garantisce una colonscopia senza dolore per il paziente che, non muovendosi, consente al medico di operare con maggiore efficacia".

In gastroenterologia l'intelligenza artificiale troverà presto nuove applicazioni.

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Roma, 12 dic. (askanews) - Presso la sede dell'Associazione Civita a Piazza Venezia, si sono celebrati i primi 10 anni di progetti di rigenerazione urbana temporanea realizzati da Urban Value by Ninetynine. Da quando ha precorso i tempi nel lontano 2011, con la riapertura al pubblico del "Palazzo della Civiltà Italiana", ad oggi, questa realtà è intervenuta su luoghi esistenti non più utilizzati e in stato di abbandono, con l'obiettivo di riattivare gli spazi per un periodo transitorio, in attesa di destinazione d'uso definitivo. Ne ha parlato Simone Mazzarelli, fondatore e amministratore delegato di Urban Value by Ninetynine: "Urban Value in questi 10 anni si è occupata di sanare una ferita per il territorio. Immobili abbandonati, che erano trascurati, non potevano far altro che rimanere chiusi al loro destino, fin quando una conversione definitiva non li avesse trasformati in altro. Ma in quel periodo transitorio non potevano che essere ricettacolo di potenziali occupazioni, comunque di ferita per il territorio. Urban Value si è occupata di questo, sanare questa ferita, riempiendo questo tempo, questo spazio, di contenuti e opportunità che hanno ridato poi vita a tantissime attività".

Un fenomeno che, dopo anni di sperimentazioni in alcune città italiane, ha preso piede nel dibattito nazionale, grazie al coraggio e alla sperimentazione di alcuni player pubblici come Cassa Depositi e Prestiti e Agenzia del Demanio. Ne hanno parlato Marco Sangiorgio, AD Giubileo S.P.A. 2025, e Alessandra Dal Verme, Direttore dell'Agenzia del Demanio.

"Noi come Cassa Depositi e Prestiti ci trovammo ad acquisire una serie di immobili ex pubblici e avevamo il problema di valorizzarli, di farli diventare qualche cosa di diverso per il futuro. A un certo punto ci siamo resi conto che poteva essere molto interessante inventare un utilizzo temporaneo per quelle aree, per farle conoscere alla cittadinanza, per farle diventare qualche cosa di conosciuto e non di sconosciuto e chiuso" ha dichiarato Sangiorgio.

"Noi abbiamo cominciato con Urban Value a Napoli con Palazzo Fondi. E' stata un'esperienza bellissima, molto attrattiva per la città. Il bene è stato utilizzato per parecchi anni in tutta la fase di progettazione che non è stata molto breve, come noi sappiamo spesso le fasi si prolungano. Oggi comunque il bene è orientato verso gli usi governativi, ma abbiamo fatto tesoro di quella che è stata l'esperienza di Urban Value all'interno di Palazzo Fondi. Quindi in alcune aree proseguiremo con un'apertura alla collettività, alla cittadinanza, che ha amato tantissimo questo salotto nella città" ha aggiunto Dal Verme.

All'evento hanno preso parte: Nicola Maccanico, Vice Presidente di Associazione Civita; Sabrina Alfonsi, Assessore all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale; Tobia Zevi, Assessore a Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale; Alessandra Dal Verme; direttore Agenzia del Demanio; Marco Sangiorgio, amministratore delegato Giubileo 2025 S.p.A.; Riccardo Capecchi, presidente della Fondazione Lottomatica; Simonetta Giordani, segretario generale di Associazione Civita e Simone Mazzarelli, fondatore e amministratore delegato di Urban Value by Ninetynine.

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Upside, l'evento gaming che proietta l'Italia al futuro

Roma, 12 dic. (askanews) - Sono stati presentati presso l'e-Gokart di Parco de Medici a Roma i risultati del progetto 'Upside', la prima competizione gaming orientata verso le tecnologie emergenti. Il progetto è realizzato nell'ambito dell'avviso pubblico per la selezione di proposte progettuali da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), con un partenariato costituito da: Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli, ente capofila del progetto, Mkers Spa, Politecnico di Bari, WINDTRE BUSINESS e il Centro di Competenza Meditech.

Il Prof. Michele Ruta del Politecnico di Bari ha dichiarato: "Il progetto Upside è il prototipo di un caso di studio; tecnologie come l'intelligenza artificiale, la blockchain e il 5G sono state incluse in un gioco nel quale, non soltanto gli utenti si confrontano tra di loro, ma in realtà si interfacciano con agenti sintetici guidati dall'intelligenza artificiale, il tutto in un contesto digital, cioè in un contesto nel quale l'interazione diretta avviene anche in concomitanza con l'interazione verso delle entità digitali che non sono fisicamente presenti".

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"Il pericolo maggiore è una disinformazione costante, un deficit sempre di più cognitivo e la dipendenza perché purtroppo creano dipendenza e quindi ti allontanano dal mondo reale e dalle relazioni sociali. Mettono in crisi l'intera società e anche la partecipazione alla vita democratica perché spesso i cittadini pensano che scrivere sui social equivalga a partecipare al dibattito pubblico così non è e bisogna approfondire questo tema", ha detto ancora la presidente dell'Intergruppo Parlamentare.

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