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Lidl, i dipendenti licenziati per aver chiuso le rom in gabbia? Vittorio Feltri: "Li hanno assolti, si vergogni chi tace"

di Andrea Tempestini domenica 17 settembre 2017
2' di lettura

Ieri Libero ha pubblicato la seguente notizia firmata da Alessandro Gonzato, cronista di vaglia: "Ricordate il caso dei due dipendenti della Lidl di Follonica, nel Grossetano, che a febbraio, dopo aver sorpreso due nomadi frugare in una cassa sul piazzale del supermercato, le avevano rinchiuse in un gabbiotto di ferro, riprendendo la scena col telefonino e divulgandola su internet?". Fu un episodio clamoroso e suscitò polemiche a livello nazionale. I due lavoratori - burloni e non delinquenti - furono linciati dai media, come se fossero stati dei terroristi, benché avessero liberato quasi subito le rom, a dimostrazione che il loro era stato soltanto uno scherzo, magari di cattivo gusto, ma nulla di più. Nonostante ciò entrambi furono licenziati dall'azienda commerciale e accusati di sequestro di persone e di razzismo. Nell'acceso dibattito intervenne con parole dure addirittura lo scrittore Roberto Saviano, senza contare le aggressioni sui social dove non hanno diritto di cittadinanza la moderazione e la critica, e vi imperano invece l' insulto nonché l' aggressione. Trascorrono sei mesi o poco più e si apprende con stupore che la coppia di lapidati a furor di popolo in realtà è costituita da povere vittime di una situazione ingigantita dai commentatori da strapazzo imperversanti in Italia. Infatti il sostituto procuratore incaricato delle indagini ha chiesto il loro proscioglimento perché il reato di sequestro di persone non sussiste. Non si può dire che gli operai in questione meritino una medaglia al valore civile. Però gli attacchi sconsiderati subìti da costoro sono sproporzionati ai fatti. Temiamo che gli stupidoni non verranno risarciti e nessuno chiederà loro scusa. Ma ciò è nulla in confronto all'onta provocata dal silenzio sceso sulla decisione del magistrato che li solleva da ogni responsabilità. Coloro i quali li coprirono di improperi non hanno fiatato, i giornali e i suddetti social maledetti hanno voltato la testa dall'altra parte. Questo è il vero scandalo che turba le nostre coscienze. Si usa con superficialità e pressappochismo il termine razzista, si anticipano sentenze sulla base dell'emotività, si licenziano lavoratori così, per sport, senza averne accertato la colpevolezza. E quando viene fuori la verità che li scagiona, tutti zitti. Ci auguriamo almeno che la Lidl si rimangi il provvedimento di espulsione emesso con troppa fretta dall'organico dell'impresa. Invitiamo i dirigenti del supermercato a comportarsi meglio dei media che hanno stroncato gratis due vite oneste. di Vittorio Feltri

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