Il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè (Forza Italia) è ospite di Parlamentari scatenati, la rubrica di Libero dedicata ai disegni di legge e alle proposte di legge dei parlamentari. Mulè, intervistato da Costanza Cavalli, ha presentato una proposta di legge sull’installazione di dispositivi per la misurazione del tasso alcolemico del conducente sui veicoli a motore di nuova costruzione. Ovvero: alcol-lock obbligatorio su tutti i nuovi mezzi, il conducente decide se soffiare, il sistema non blocca il veicolo qualunque sia l’esito del test. “In questo frangente l’alcol-lock non va inteso come strumento sanzionatorio”, ha spiegato il vicepresidente, “ma di prevenzione della guida in stato di ebrezza. La finalità è la responsabilizzazione dell’individuo: il dispositivo dovrebbe essere installato perché il guidatore possa sapere qual è il suo tasso alcolemico. Consapevole di aver superato i limiti previsti dalla legge, eviterà di mettersi in viaggio”.
Il nuovo Codice della strada, che dopo l’approvazione ricevuta dal Consiglio dei ministri è ora al vaglio del Parlamento e dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2023, prevede l’obbligatorietà dell’alcol-lock per i recidivi: al secondo ritiro della patente, il conducente dovrà farlo installare a proprie spese sul veicolo, non potrà rimuoverlo senza far scattare una segnalazione alle forze dell’ordine e dovrà soffiarci dentro a ogni avviamento del motore. La soglia del tasso alcolemico stabilita per far sbloccare l’auto sarà pari a zero.
L’alcol-lock previsto dalla proposta Mulè non memorizza i risultati delle misurazioni effettuate. Ma qual è il confine tra la difesa della libertà personale e la tutela della comunità? “È il limite che si applica per tutti i comportamenti. Non sarà una sanzione che impedirà a un ubriaco di mettersi alla guida. Non tutto il panpenalismo è premiante: la tolleranza zero, è dimostrato, non funziona. E questo perché dal legno storto dell’umanità, diceva Kant, non si può costruire nulla di perfettamente dritto”.
Lo scontro a Milano tra antagonisti e centri sociali contro la Polizia
Video a cura di Alessandro Aspesi
"Bonelli e Fratoianni in piazza a Milano". Il duo si è unito alla protesta contro il Remigration Summit in corso a Gallarate e "terrà un comizio pro-Palestina e contro le destre". Il motivo? "Queste vogliono espellere i clandestini che delinquono".
Il video di Alessandro Gonzato
"L'organo ufficiale della polizia di Stato: Libero". A prendersela con il quotidiano è un manifestante sceso in piazza a Milano per protestare contro il Remigration Summit, l'incontro in corso a Gallarate. Per l'uomo "i compagni" sono "trattati come terroristi". Poi l'appello: "A fianco del popolo palestinese e dei lavoratori".
Video a cura di Alessandro Gonzato
I militari del Reparto Territoriale Carabinieri di Aprilia hanno arrestato un cittadino spagnolo di 46 anni, ritenuto responsabile di introduzione nello Stato e detenzione illegale di armi da guerra e comuni, anche clandestine, con relativo munizionamento, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate. Dopo aver seguito gli spostamenti del sospetto i carabinieri hanno effettuato una perquisizione nella sua abitazione ad Aprilia e hanno trovato diversi borsoni e sacche che contenevano armi. Scoperti 7 fucili mitragliatori, 7 fucili, anche a pompa, 6 carabine, 23 pistole, tra semiautomatiche e revolver, 3 bombe a mano, circa 2.500 cartucce di vario calibro, silenziatori, 2 giubbotti antiproiettile e due uniformi delle forze dell’ordine complete. Rinvenute anche 189 banconote da 50 euro, per un valore complessivo di 9.450 euro, verosimilmente contraffatte, oltre 300 grammi di hashish.