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Gaza, enormi esplosioni illuminano il cielo sulla Striscia

venerdì 27 dicembre 2024
1' di lettura

Le esplosioni illuminano il cielo della Striscia di Gaza. Durante la notte il buio ha assunto una tonalità arancione sopra il territorio palestinese. I bombardamenti proseguono mentre Israele e Hamas si accusavano reciprocamente di complicare gli sforzi per il cessate il fuoco che potrebbe concludere la guerra che dura da 14 mesi. La guerra è iniziata quando i militanti guidati da Hamas hanno fatto irruzione attraverso il confine, uccidendo circa 1.200 persone, per lo più civili, e sequestrandone circa 250. Circa 100 ostaggi sono ancora all'interno di Gaza, e si ritiene che almeno un terzo sia morto. L'offensiva aerea e terrestre di Israele ha ucciso più di 45.000 palestinesi, secondo il Ministero della Sanità di Gaza. L'organizzazione afferma che più della metà delle vittime sono donne e bambini, ma non dice quanti dei morti fossero combattenti. Israele afferma di aver ucciso più di 17.000 militanti, senza fornire prove.

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Campobasso, "Faccetta nera" alla pista di pattinaggio? Il comune (di sinistra) si giustifica così...

"Faccetta nera" scatena la polemica. A Campobasso, la canzone simbolo del regime fascista, è stata diffusa durante le attività della pista di pattinaggio allestita davanti al Municipio. Un episodio avvenuto nel pomeriggio di domenica 14 dicembre, in un momento di grande affluenza di pubblico, e che ha suscitato non poca indignazione. Il circolo cittadino di Sinistra Italiana, Matteo Fallica, ha denunciato l'accaduto parlando di "grave apologia di fascismo" e respingendo ogni tentativo di minimizzare l'episodio come folklore o semplice intrattenimento.

Per SI, la diffusione di un brano legato al regime in uno spazio pubblico e istituzionale rappresenta "un fatto inaccettabile", che impone una riflessione sulla tutela dei valori democratici e antifascisti. D'altro canto il Comune - guidato da un'amministrazione di centrosinistra - si è giustificato spiegando che l'accaduto sarebbe stato causato dalla riproduzione automatica di una playlist da YouTube composta da brani italiani di vario genere. "Ci scusiamo per quanto accaduto - fanno sapere dal Comune - la canzone è partita automaticamente all'interno di una playlist e, vista la presenza di molta gente, lo staff non si è accorto del contenuto del brano. Ci scusiamo ancora per quanto accaduto". 

Anche il gestore privato della pista ha chiesto scusa con un messaggio sui social: "Siamo mortificati per l'accaduto - ha scritto -, la canzone è uscita da una playlist di YouTube non voluta da noi e nella confusione non ce ne siamo accorti. Ci scusiamo con tutti per l'accaduto". Ma come funzionano le playlist di YouTube? Queste ultime si generano creando manualmente raccolte di video. Insomma, il Comune potrebbe essere incappato in una svista. 

Ucraina, Mattarella: "La Russia vuole definire i confini con la forza, inammissibile"

"Appare, a dir poco, singolare che, mentre si affacciano, in ambito internazionale, esperienze dirette a unire Stati e a coordinarne le aspirazioni e le attività, si assista a una disordinata e ingiustificata aggressione nei confronti della Unione Europea, alterando la verità e presentandola anziché come una delle esperienze storiche di successo per la democrazia e i diritti dei popoli, sviluppatasi anche con la condivisione e l'apprezzamento dell'intero Occidente, come una organizzazione oppressiva se non addirittura nemica della libertà". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo alla XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d'Italia. "Permane l'aggressione russa ai danni dell'Ucraina, con vittime e immani distruzioni, e con l'aberrante intendimento, malgrado gli sforzi negoziali in atto, di infrangere il principio del rifiuto di ridefinire con la forza gli equilibri e i confini in Europa. Azione ritenuta irresponsabile e inammissibile già oltre cinquanta anni addietro nella Conferenza di Helsinki sulla Cooperazione e Sicurezza nel continente" ha concluso il Capo dello Stato.

India, nube di smog invade Delhi: limitazioni a scuole, attività lavorative e commerciali

Una densa coltre di smog ha ricoperto la città di Delhi, portando i livelli di inquinamento atmosferico ai livelli più alti delle ultime settimane, costringendo le autorità a imporre misure di contenimento molto severe. Sono stati cancellati più di 40 voli e diverse decine hanno subito ritardi. Oltre 50 treni in arrivo e in partenza dalla capitale indiana hanno subito ritardi di diverse ore. Negli ultimi due giorni i livelli di inquinamento atmosferico a Delhi sono rimasti a quello che il governo federale definisce un livello “grave”. La pericolosa qualità dell'aria ha spinto la Commissione per la gestione della qualità dell'aria (CAQM) ad attivare la Fase IV del Piano d'azione graduale, le misure di emergenza più severe per controllare l'inquinamento. Nella Fase IV, tutte le attività di costruzione e demolizione sono vietate e la circolazione dei camion è limitata, con i veicoli pesanti autorizzati a circolare solo per motivi essenziali. Inoltre, le scuole devono operare in modalità ibrida non solo per gli studenti delle scuole primarie, ma anche per le classi superiori. Sebbene queste misure abbiano lo scopo di fornire un sollievo immediato, gli ambientalisti avvertono che si tratta di soluzioni a breve termine che non possono risolvere la crisi cronica di inquinamento della città.

La parola di Pietro, America oggi

La parola della settimana è America. Partendo dall’attacco di Donald Trump all’Europa — accusata di decadenza, perdita d’identità e incapacità politica — Pietro Senaldi mette in fila numeri e fatti che rendono difficile liquidare quelle parole come una semplice provocazione. In venticinque anni il peso economico europeo si è quasi dimezzato rispetto a quello americano, mentre l’Unione continua a muoversi senza una vera leadership e senza un’identità condivisa, incapace di parlare con una sola voce anche davanti alla guerra in Ucraina.

Nel nuovo episodio de La parola di Pietro, il focus si sposta sul ruolo dell’Italia: non subalterna agli Stati Uniti, ma nemmeno ostile, fedele a una tradizione di mediazione che oggi può diventare un punto di forza. Senaldi riflette sui limiti dell’europeismo costruito solo su moneta e burocrazia, sul rischio di un’Europa che si allarga senza definirsi e su una realtà geopolitica in cui, piaccia o no, l’America resta l’unico alleato credibile finché l’Europa non sarà qualcosa di più di una somma di interessi nazionali.