Il "caso Massimo Giletti" da Rai 3 sbarca a Rossiya 1, con Vladimir Solovyev, celebre giornalista russo famoso anche in Italia per essere il braccio armato televisivo di Vladimir Putin, che finisce per insultare selvaggiamente in diretta Pina Picierno, europarlamentare del Pd.
Ricapitoliamo: la sinistra italiana si scandalizza per la prevista ospitata di Solovyev a Lo stato delle cose, il talk del lunedì sera condotto da Giletti sul terzo canale. La più dura è proprio la Picierno, che sui social scrive: "Giletti annuncia che ospiterà nella sua trasmissione in onda su Rai 3 Solovyev, che è un propagandista russo colpito da sanzioni Ue. Chiedo al Direttore di rete e alla Commissione di Vigilanza di intervenire per impedirlo: il servizio pubblico italiano non può essere in alcun modo megafono della disinformazione russa". Una slavina politica che induce Giletti ad annullare l'ospitata del giornalista di Mosca parlando però di "una occasione persa".
In tutta risposta, Solovyev attacca la Picierno nel corso del programma che conduce sul primo canale russo con parole durissime. Con fare teatrale, il giornalista russo legge i tweet di politicie commentatori italiani: "Si è scatenata l'artiglieria pesante", sottolinea con tono beffardo per poi dedicarsi alla Picierno, con tanto di nome storpiato. "La sua bocca puzza di tirannia", scandisce in italiano prima di tornare alla sua lingua madre: "Ecco cosa devi capire, miserabile bestia pietosa, che vai contro a tutti i principi della democrazia europea".
E ancora, in italiano, tra gli sghignazzi degli ospiti presenti: "Ma va, idiota patentata. Se tu osi, schifosa bestia, accusare me di disinformazione allora cosa dovresti dire a Donald Trump che sostiene che voi europei siete dei bugiardi. Cosa dici al Cyber-king americano Sachs, che sostiene che la vostra russofobia è pazzesca. Siete impazziti". Infine, agitando la mano, l'ultimo affronto all'europarlamentare dem: "Vergogna della razza umana, ecco chi sei. E notate: si intromettono negli affari del giornalismo italiano ma hanno paura di intromettersi nelle elezioni romene".
Ecco l'anticipazione di Camera con Vista, il programma di Alexander Jakhnagiev in onda su La7 Domenica 1 Giugno alle 09.40. Prodotto da Agenzia Vista. 'Il conformista', il Fantasma, gli acchiappafantasmi, Trump e i fantasmi, Musk, la Guerra in Gaza e tanto altro ancora. In replica Lunedì e Martedì alle 01.40.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Due testimoni oculari e le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona "accusano" il 37enne posteggiatore abusivo, originario dello Zimbabwe, come autore dell'omicidio di Santo Re, il pasticcere trentenne del noto bar Quaranta nel lungomare Ognina di Catania. È quanto si legge in una nota della Questura che ricostruisce il delitto. L'indagato, quando è stato bloccato da agenti delle Volanti, aveva i vestiti e le mani sporche di sangue. I poliziotti lo hanno fermato, contenuto, perquisito e condotto in Questura. Durante le fasi dell'arresto e successivamente nella sede delle Volanti il 37enne ha pronunciato "frasi disconnesse e senza senso, riferendo il nome della vittima farneticando".
Le autorità ucraine hanno ordinato ai residenti di lasciare altri 11 insediamenti del distretto di Sumy, data la costante minaccia alla loro vita causata dai bombardamenti di Mosca, riferisce Ukraïnska pravda. "Esorto i residenti a non ritardare la decisione di evacuare. Rimanere in una zona di pericolo costante è una minaccia diretta per la tua vita e la tua salute", ha affermato l'amministrazione militare della regione. Secondo quanto riporta il media ucraino, sono saliti a 213 gli insediamenti della regione di Sumy da cui i residenti sono stati evacuati.
È stato arrestato dalla polizia con l'accusa di omicidio aggravato il parcheggiatore abusivo, un 37enne originario dello Zimbabwe, che ieri avrebbe ucciso con diverse coltellate un uomo di 31 anni al culmine di una lite in piazza Mancini Battaglia a Catania. L'aggressore era stato bloccato dalla polizia e arrestato in flagranza di reato. Aveva ancora i vestiti e le mani sporche di sangue. Gli agenti hanno acquisito tutte le immagini delle telecamere della zona per ricostruire la dinamica. A quanto pare, vittima e presunto assassino si conoscevano e, dalle testimonianze raccolte a caldo, la vittima non pagava proprio perché lavorava davanti al parcheggio. Trovata anche l’arma del delitto: un coltello da cucina di grosse dimensioni, sporco di sangue.