Dall'alba oltre 200 carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei reparti specializzati dell'Arma (Squadrone Eliportato "Cacciatori Sicilia", Aliquota di Primo Intervento, Nucleo Cinofili e Nucleo Elicotteri), stanno dando esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 persone nelle province di Catania e Reggio Calabria, emessa dal gip del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Gli indagati sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni, lesioni aggravate e ricettazione, con l'aggravante del metodo mafioso. Le indagini dei carabinieri di Acireale hanno permesso di ricostruire l'operatività di un gruppo criminale radicato ad Aci Catena e Acireale, riconducibile alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, attivo nel traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk. Il 'fortino' dove veniva nascosta la droga è una struttura in costruzione, abbandonata. È qui che il gruppo smantellato all'alba teneva la droga. Nelle immagini, diffuse dai militari dell'Arma, sono condensate le indagini condotte contro esponenti riconducibili alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. Nel corso del blitz nel fortino, sono state sequestrate armi, droga, munizioni e l'occorrente per confezionare gli stupefacenti.
Un detenuto di 45 anni è evaso dall'ospedale Santo Spirito nel centro di Roma. È quanto riferisce il segretario generale del sindacato Fns Cisl Massimo Costantino. L'uomo, recluso nel carcere di Regina Coeli, era stato portato in ospedale per una visita medica ma dal Santo Spirito si è allontanato ed è ora ricercato. Nell'istituto di reclusione, secondo quanto riferisce Costantino mancano 130 unità di polizia penitenziaria a fronte di un sovraffollamento del 187,2%. "Tre evasioni in un giorno" dice Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato polizia penitenziaria. "Questo fa salire del 700% le evasioni avvenute 'sulla fiducia' dello Stato".
L’Iran ha lanciato attacchi di rappresaglia con missili e droni contro Israele nella notte tra venerdì e sabato, uccidendo almeno tre persone e ferendone decine, in risposta a una serie di pesanti raid israeliani contro il cuore del programma nucleare iraniano e contro le sue forze armate. Esplosioni hanno illuminato il cielo notturno su Gerusalemme e Tel Aviv, facendo tremare gli edifici sottostanti. L’esercito israeliano ha invitato i civili a rifugiarsi per ore nei rifugi antiaerei. Nel video la scena nella città israeliana centrale di Rishon Lezion, dove un missile di Teheran ha colpito nei pressi di abitazioni, uccidendo due persone e ferendone 19, secondo quanto riferito dal servizio di emergenza Magen David Adom. I vigili del fuoco israeliani hanno dichiarato che quattro case sono state gravemente danneggiate.
L'Iran ha attaccato Israele in risposta ai massici raid dell'Idf su obiettivi nucleare iraniani. Venerdì sera una pioggia di razzi su Tel Aviv ha illuminato il cielo della città sul Mediterraneo. Molti sono intercettati dal sistema di difesa Iron Dome e provocano esplosioni. I servizi di soccorso sanitari hanno fatto sapere che ci sono 15 feriti, tra moderati e lievi, nell'attacco su Tel Aviv. Oltre 150 i missili lanciati dalla Repubblica islamica verso il territorio dello Stato ebraico.
Le sirene hanno risuonato venerdì sera su Tel Aviv. Almeno 100 missili sono stati lanciati dall'Iran verso Israele e nella città si sono udite esplosioni e si è alzata una colonna di fumo. Ci sarebbero diversi feriti secondo quanto riportano i servizi medici del Magen David.