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Roberto Calderoli contro Pd e M5s: "La legge elettorale? Un peto, un bastardone. Puzza di prima Repubblica"

di Giulio Bucchi domenica 12 gennaio 2020
1' di lettura

Chiamatelo "Petellum". È Roberto Calderoli, sempre vulcanico, a coniare il nome della nuova legge elettorale studiata da Pd e M5s: "Dal momento dell'insediamento di questo governo la maggioranza dichiarava ai quattro venti di essere pronta sulla proposta per una nuova legge elettorale - ricorda il senatore della Lega, autore dell'ormai mitologico Porcellum mandato in pensione dal Rosatellum nel 2018 -, invece arriviamo fino al 2020 per scoprire che la montagna ha partorito non un topolino ma un peto, per cui io questa proposta elettorale la chiamerei il Petellum".   Leggi anche: "Ecco la legge elettorale che farà fuori la sinistra". Becchi, consiglio a Salvini "Impropriamente qualcuno la definisce il Germanicum - polemizza il vicepresidente del Senato - quando questa proposta di legge elettorale sta a quella tedesca come il cane lupo sta al pastore tedesco, per cui non è altro che un bastardone. È chiaro che del Petellum si sente subito il puzzo della prima Repubblica, trattandosi di un proporzionale con un finto sbarramento che verrà ridotto per far entrare nani e ballerine in Parlamento e ritornare alle accozzaglie di un tempo dove cinque o sei partiti che avevamo perso si mettevano insieme per governare a dispetto di chi aveva vinto".  Nel video di Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev, Calderoli annuncia la proposta di legge su maggioritario

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