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Pino Cabras, il prossimo espulso dal M5s: "Le minacce non mi spaventano, voto no a Draghi". Caos anche alla Camera

"Voterò no al governo di Mario Draghi". Pino Cabras, deputato del Movimento 5 Stelle, annuncia la sua scelta in totale controtendenza rispetto alla linea dettata dai dirigenti pentastellati. Non sarà il solo, probabilmente: indiscrezioni da Montecitorio riferiscono di 20 deputati grillini pronti a votare in dissenso col Movimento. E anche loro evidentemente verranno espulsi a tempo di record dal Movimento, come accaduto in queste stesse ore ai 15 senatori grillini (tra cui Barbara Lezzi, Elio Lannutti o il presidente della Commissione antimafia Nicola Morra) che a Palazzo Madama si sono ribellati agli ordini di partito, scegliendo il "no". Ora occorrerà osservare il numero del dissenso a Montecitorio, per capire se anche alla Camera potrà nascere un gruppo parlamentare autonomo, che raccolga la fronda pentastellata. Ai fini della fiducia a Draghi non cambierà nulla, e almeno per i primi tempi la tenuta della maggioranza non sarà in discussione. Ma di fatto, questa ribellione segna la fine del Movimento come l'abbiamo sempre conosciuto fino a oggi. Se sarà anche scissione elettorale, con la nascita di quello che molti ufficiosamente già chiamano "il partito di Alessandro Di Battista", lo si capirà nei prossimi giorni.

"Seguo le ideologie con cui il Movimento 5 Stelle è nato - sottolinea Cabras, a pochi passi dalla Camera e tradendo la sua amarezza -. Il gruppo dei 5 Stelle ha scelto di contraddire la propria storia, invece io voglio essere attento a quello che hanno deciso gli elettori quando hanno detto che non bisogna favorire l'austerity o i suoi sacerdoti". E sulla possibilità di espulsione annunciata dal reggente Vito Crimi è lapidario: "Non mi spaventano le minacce di chi ha preso delle decisioni senza rispettare la propria storia culturale e politica". Via alle danze, si balla anche alla Camera.


Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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