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Cegeka, l'approccio "Close cooperation" che fa bene al business

venerdì 31 gennaio 2020
2' di lettura

Milano, 30 gen. (askanews) - "In close cooperation", ovvero: in stretta collaborazione. Significa progettare soluzioni informatiche assieme ai clienti, in modo da capire a fondo il modello di business e le sue potenzialità nascoste e offrire alle aziende strumenti in grado di avere un impatto profondo sui processi aziendali. E' questo il modello di lavoro di Cegeka, una società internazionale di consulenza tecnologica che fornisce soluzioni It integrate e ottimizzate. Un approccio che mette le persone al centro, per rispondere alle richieste e ai bisogni reali dei clienti ma anche dei dipendenti dell'azienda. Alla base di applicazioni e soluzioni informatiche, come il Digital workplace, una sorta di visione "umanistica" in grado di far fare il salto di qualità alle aziende. Lo spiega Cinzia Ricciardi, responsabile marketing operativo di Cegeka: "E' importantissimo mettere al centro le persone, perché solo in questo modo possiamo portare realmente innovazione con l'utilizzo di una tecnologia. Senza sapere il reale bisogno di queste persone, non possiamo capire quali sono le soluzioni più adatte a risolverli. Sia che stiamo parlando di persone che entrano in relazione con un'azienda per business, sia che parliamo di dipendenti che all'interno dell'azienda devono collaborare tra di loro e quindi rendere più efficace la loro professionalità". Per l'individuazione di soluzioni intelligenti che possano fare la differenza rispetto ai concorrenti fondamentale è il lavoro in team che siano in grado di applicare il modello del design thinking. Ne parla Miriam Albanese, Digital, unit art director di Cegeka. "Il Design thinking è il pensiero progettuale. Ovvero una metodologia che deriva dalla progettazione. Nel tempo si è studiato come e perché i designer pensassero, che strumenti utilizzassero, per arrivare a generare soluzioni e idee creative. E come questa tecnologia possa essere trasferita dall'ambito del design di prodotto o di servizi anche all'ambito di business. E' una metodologia che prevede sempre team multidisciplinari, organizzata in fasi ben definite, con una serie di strumenti che possono essere utilizzati, che mette le persone al centro, e che può addirittura introdurre nel team di design anche i destinatari dell'oggetto di progettazione. In questo caso si chiama Co-design". I servizi offerti, lo chiedono i clienti ma poche aziende li offrono, devono essere "chiavi in mano", in gergo "end to end". Che cosa significa? Pierluigi Sacchi, Digital unit manager di Cegeka: "Il vantaggio per l'azienda è avere un'interlocuzione unica partendo da una vision, da una necessità, da un progetto, arrivando fino alla soluzione finale. End to end significa riuscire a portare l'idea fino alla messa in pratica. Cioè avere a disposizione il massimo delle informazioni possibili usando lo strumento più adatto che possa realizzare la soluzione per i nostri clienti o per i nostri colleghi".

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Autismo, Carispezia promuove Aut Aut per l'inclusione

Roma, 26 giu. (askanews) - Vita autonoma, inclusione sociale e inserimento lavorativo di giovani adulti con autismo: è questo l'obiettivo della Fondazione AUT AUT, che ha preso avvio nel 2017 per iniziativa di Fondazione Carispezia, come spiega il Direttore Vittorio Bracco: "AUT AUT è nata dagli stimoli e dal lavoro delle associazioni AGAPO odv e ANGSA, da anni impegnate a dare risposte concrete al numero crescente di persone con disturbo dello spettro autistico. Fondazione Carispezia ha così scelto di farsi promotrice di un percorso condiviso, avviando un modello che integra servizi, formazione e impresa sociale, e concretizzandolo nelle strutture Luna Blu e Sant'Anna Hostel, luoghi dove il progetto prende vita ogni giorno".

L'idea di fondo è semplice ma ambiziosa: partire dal settore turistico-ricettivo per costruire un percorso concreto di autonomia, dignità e partecipazione. Un modello che, attraverso il lavoro, punta a dare risposte ai bisogni delle persone con disturbi dello spettro autistico.

Ne è un esempio Pietro, che ha 38 anni: nella sua vita ha provato i mestieri più disparati, fino a quando non ha imparato a fare il cameriere, che oggi gli regala una grande soddisfazione: "Il compito è portare i piatti ai tavoli, ma ci posso mettere del mio, consigliare, descrivere i piatti in modo da far sì che i clienti si immaginino quello che andranno a mangiare. Ricordo il mio primo giorno: vari strafalcioni che ho piazzato qui e là. La più gettonata è di quando un cliente mi ha chiesto "com'è il vostro baccalà?" e io dissi "puzza". In effetti è vero, ma forse i clienti volevano una descrizione non letterale. Il cordino che porto al collo: il mio intento sarebbe riuscire a farlo arrivare anche in Italia. Mia madre dice che potrebbe essere una sorta di etichetta sociale. A Londra, Inghilterra, America, Copenaghen, è il simbolo dell'autismo, delle disabilità invisibili. Anche se non sono in sedia a rotelle e non ho un cane guida, è pur sempre una disabilità" L'autismo è una disabilità invisibile ma non un'etichetta: nelle strutture della Fondazione AUT AUT Luna Blu e Sant'Anna Hostel, che si trovano a La Spezia e sono pensate per accogliere ragazzi e ragazze da tutta Italia è, in realtà, un punto di partenza. Luoghi in cui i giovani vengono formati in attività come accoglienza, ristorazione, agricoltura sociale e cura degli spazi. Due realtà che rappresentano anche un'oasi dove i ragazzi e le ragazze affetti da autismo possono ritirarsi, crescere e imparare a divenire indipendenti.

"La mia prima giornata è stata bellissima, la più bella della mia vita. Mi piace quello che faccio e sono soddisfatto", racconta Luca, 33 anni, al Sant'Anna dal 2016. E gli fa eco Lorenzo, che a 24 anni ha già imparato una grande lezione: "Il primo giorno qui ero molto timido, da allora ho fatto come anche a canottaggio ho fatto enormi passi in avanti e non voglio più - come si suol dire - arretrare, ma sempre procedere di giorno in giorno". Il progetto "AUT AUT - Autonomia Autismo" si distingue anche per la sua struttura: è un esempio virtuoso di coprogettazione territoriale, costruito grazie alla sinergia tra enti pubblici, privati e terzo settore. Fondazione Carispezia ha avuto un ruolo centrale nella regia e nel coordinamento, ma il vero valore è nato dalla capacità di fare rete.

A spiegarlo con le parole giuste è Andrea, che ha 28 anni e da grande vuole fare l'attore di teatro: "Qui siamo al Sant'Anna e questo è un esempio, come tante strutture, per ragazzi che hanno lo spettro autistico e non solo. È un bene che ci siano queste strutture, che possiamo venire a lavorare e che i nostri sforzi vengano ripagati. In questo caso, lavoriamo nei campi, si può dipingere le staccionate di legno, c'è chi si impegna in cucina, e tante altre mansioni".

Oggi AUT AUT rappresenta un caso di studio replicabile a livello nazionale, non solo per l'impatto sociale generato, ma per la solidità del modello organizzativo. Perché l'autismo è una realtà da ascoltare e accogliere e la vita indipendente un obiettivo da costruire. Con metodo, responsabilità e visione.

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Cisgiordania, soldati israeliani uccidono un palestinese di 15 anni

Milano, 26 giu. (askanews) - Il Ministero della Salute dell'Autorità Nazionale Palestinese riferisce che un ragazzo di 15 anni è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco dalle truppe israeliane nella città di Al-Yamoun, nel nord della Cisgiordania. I palestinesi hanno manifestato per esprimere la propria rabbia per i continui attacchi dei coloni, supportati dall'essercito israeliano.

"Hanno attaccato donne e bambini, e quando il giovane è uscito per difendere la sua famiglia gli hanno sparato alla testa senza preavviso e senza motivo - racconta un testimone, Talat Sami - Tutto questo è sotto i vostri occhi. Questi coloni, che ogni notte scorazzano nel villaggio, hanno terminato l'attacco nel villaggio di Kafr Malik, quindi si sono trasferiti in un altro villaggio. Il colono non si muove mai se non sotto la protezione dell'esercito israeliano".

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Zelensky: se Europa e Usa uniti, vinceremo

Strasburgo, 26 giu. (askanews) -L'Ucraina può vincere solo se Stati Uniti e Europa restano uniti. Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky, davanti al Consiglio d'Europa a Strasburgo.

"Conoscete il presidente Trump? Abbiamo bisogno di un forte legame con lui - ha dichiarato - Abbiamo bisogno dell'Europa, penso che abbiamo bisogno di unità tra Europa e Stati Uniti e prevarremo".

Zelensky lo ha detto qualche ora dopo un incontro faccia a faccia con il presidente degli Stati Uniti all'Aia,

a margine del vertice Nato durante il quale hanno discusso "dell'acquisto dei sistemi di difesa aerea americani", ha riferito il presidente ucraino.

A Strasburgo Zelensky ha firmato un accordo con l'organismo che si occupa di diritti umani per l'istituzione di un tribunale speciale per processare alti funzionari per l'invasione russa dell'Ucraina.

"Ogni criminale di guerra deve sapere che ci sarà giustizia - ha detto - e questo include la Russia".

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A Buenos Aires migliaia in piazza contro politica economica di Milei

Milano, 26 giu. (askanews) - Diverse migliaia di manifestanti, soprattutto dipendenti pubblici e pensionati, hanno marciato nel cuore di Buenos Aires per esprimere la loro rabbia contro le drastiche misure economiche imposte dal governo del presidente argentino Javier Milei. I manifestanti si sono raccolti davanti al Ministero della Deregolamentazione dello Stato, prima di unirsi alla dimostrazione settimanale dei pensionati, che ogni mercoledì protestano davanti al Parlamento contro la riduzione del loro potere d'acquisto.

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