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La Casa degli Artisti: a Milano residenze per tutte le discipline

sabato 7 dicembre 2019
2' di lettura

Milano 6 dic. (askanews) - Un luogo di produzione e fruizione dell'arte contemporanea, aperto a tutti. E' questa l'idea che sorregge il progetto della Casa degli Artisti di Milano, un'istituzione vecchia di 110 anni che torna in veste rinnovata a offrire spazi per residenze d'artista, nello spirito di un bene pubblico. La programmazione partirà ufficialmente il 1 febbraio 2020 con una festa e quindi con l'ingresso dei primi artisti. Il progetto è sostenuto e promosso da diverse associazioni: That's Contemporary, Atelier Spazio XPO', Nuove Imprese culturali, Centro Itard Lombardia. E dalla capofila, ZONA K, rappresentata dalla presidente Valentina Picariello. "Il progetto ha dei principi fondativi - ha spiegato ad askanews - che per noi sono molto importanti e che sono l'internazionalità, l'interdisciplinarietà e l'intergenerazionalità. Molti inter', ma sono importanti per chiarire qual è il nostro obiettivo, ossia riuscire a mescolare le età, non fare una Casa solo per artisti giovani; aprirci al pubblico internazionale, ma anche fare progetti sul territorio e soprattutto aprirci alle discipline. Anche per i nostri vissuti, che sono diversi e li vogliamo unire in un progetto multidisciplinare". Lo spazio di Corso Garibaldi offrirà atelier agli artisti, ma anche spazi di ristorazione e shop, il tutto, come ci ha raccontato Mattia Bosco, artista e rappresentante di Centro Itard Lombardia, con una precisa idea: stimolare il confronto. "Io credo - ci ha detto - che oggi per gli artisti sia importantissimo avere a disposizione un luogo come questo, che possa offrire una possibilità concreta di confronto, tanto con i colleghi giovani quanto con i colleghi maturi più esperti. Per questo abbiamo ridisegnato una Casa degli artisti intergenerazionale, togliendo ogni limite di età per l'accesso alle residenze. E credo che un'altra cosa di cui c'è molta fame tra gli artisti sia il confronto su temi teorici". Le residenze nella Casa degli Artisti vengono assegnate su invito e attraverso open call e durano da 3 a 12 mesi, in base a esigenze e progetti. E il programma del 2020 ruoterà tutto intorno alla dinamica Dentro/Fuori. "Tutto il senso del progetto - ci ha spiegato Bosco - è convogliare il potenziale degli artisti all'interno della Casa, stimolarlo, fortificarlo, e poi veicolarlo verso l'esterno". "Ci piace pensare - ha aggiunto Valentina Picariello - che mancasse questo posto a Milano in questa forma così importante e così ampia. Esistono altre piccole residenze, ma non una Casa degli artisti in quanto tale". Realtà virtuale, arte e imprese, filosofia e arti applicate. I temi che verranno toccati nella Casa degli Artisti sono molteplici e plurali. Come viatico per un progetto di questo tipo ci sembrano due aggettivi tra i migliori possibili.

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La prima di "28 Anni Dopo", Danny Boyle: con l'horror leggo la realtà

Londra, 19 giu. (askanews) - Aaron Taylor-Johnson, Ralph Fiennes e Alfie Williams sfilano sul tappeto insieme al regista britannico Danny Boyle alla prima di "28 Anni Dopo" a Londra.

Il film, uscito il 18 giugno anche in Italia, è sempre diretto dal regista premio Oscar per "The Millionaire" ed è ambientato a quasi tre decenni da "28 Giorni Dopo"; a produrlo c'è Cillian Murphy.

Un horror, che segue gli eventi del mondo infettato del primo film e del sequel "28 settimane dopo" in cui Boyle figurava tra i produttori; il virus della rabbia è fuoriuscito da un laboratorio di armi biologiche e ora, ancora in una quarantena forzata e brutale, alcuni sono riusciti a sopravvivere in mezzo agli infetti. Vivono su una piccola isola collegata alla terraferma da un'unica strada rialzata ed estremamente protetta. Ma quando uno di loro lascia l'isola per una missione diretta nel profondo della terraferma, scoprirà segreti, meraviglie e orrori che hanno mutato non solo gli infetti ma anche gli altri sopravvissuti.

In molti si aspettavano un'apocalisse zombie con riferimenti all'attualità e a Londra Danny Boyle ha detto: "Penso che l'horror sia un genere davvero interessante. Si possono leggere eventi di ogni tipo attraverso questo genere, senza che riguardi direttamente la Brexit o il Covid, o quello che sta succedendo a Gaza o con l'immigrazione o il modo in cui le persone vengono trattate.... Si leggono tutte queste cose diverse in trasparenza, eppure non si tratta di questo. Si parla di questa famiglia e degli orrori che affronta 28 anni dopo l'infezione originale".

E sulle riprese del film ha spiegato: "La tecnologia ora ha fatto passi da gigante (dal primo film), ovviamente. Ora le telecamere più diffuse sono quelle dei cellulari, volevamo registrare in 4K, il che è fantastico per la risoluzione cinematografica. E questo ci ha anche permesso di muoverci con estrema facilità nelle campagne".

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La Cina chiede a Israele di cessare immediatamente i combattimenti

Pechino, 19 giu. (askanews) - La Cina ha invitato le parti coinvolte nel conflitto tra Israele e Iran, "in particolare Israele", a cessare immediatamente i combattimenti e a impegnarsi per una de-escalation.

"La Cina invita fermamente tutte le parti coinvolte nel conflitto, in particolare Israele, a dare priorità agli interessi delle popolazioni della regione, a cessare immediatamente il fuoco e mettere fine ai combattimenti, nonché ad allentare le attuali tensioni", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, durante il consueto punto stampa.

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50 anni Mulino Bianco: festa negli stabilimenti con i 1.892 dipendenti

Milano, 19 giu. (askanews) - Un festa per 1.900 persone. Un momento di condivisione e ricordi che ha idealmente unito gli stabilimenti da Nord a Sud, per festeggiare i 50 anni di Mulino Bianco. Per la prima volta le linee produttive si sono fermate per un paio d'ore e i 1.892 dipendenti hanno potuto prendere parte alle celebrazioni che il brand Barilla ha organizzato con la campagna 50 anni di ricordi buoni: "Oggi è una giornata speciale per noi, un po' come tutto questo anno - afferma Carolina Diterlizzi, marketing vice president Mulino Bianco - È un anno speciale per i nostri 50 anni. Oggi siamo qui in stabilimento e in tutti gli stabilimenti dove produciamo i prodotti Mulino Bianco perché vogliamo ringraziare così come stiamo facendo durante tutto l'anno con i consumatori e le persone che ci scelgono anche con tutti coloro che hanno contribuito e contribuiscono quotidianamente a preparare prodotti di eccellente qualità e buoni per le nostre persone, per le persone che ci scelgono".

Ai ricordi che legano i consumatori alla marca si aggiungono quelli dei dipendenti sparsi nei stabilimenti, di Novara, Cremona, Rubbiano, Castiglione, Ascoli e Melfi. E per un giorno i protagonisti sono loro, che hanno puntellato con aneddoti e testimonianze la storia di biscotti e merendine. Nello stabilimento di Cremona per esempio Rosangela, operatrice di reparto, ha tenuto a battesimo la linea del panbauletto, che poi, ha ammesso, va a nozze con la sua passione per i carboidrati. Luca, capoturno, ha vissuto, invece, la sfida dei mooncake, messi in produzione grazie a un tenace lavoro di squadra. Ricordi ed emozioni che si intrecciano con quelli di chi poi quei prodotti li porta in tavola

"Mulino Bianco è presente nelle case di oltre 23 milioni di famiglie italiane e il 40% delle famiglie che ci scelgono ci scelgono almeno 4 volte a settimana quindi una presenza assolutamente continua e quotidiana nelle case degli italiani - ha evidenziato - Mulino Bianco rappresenta un forte legame affettivo con i ricordi, con le storie personali di ognuno di noi e quindi ha alimentato, in questi 50 anni, questo tipo di relazioni inventando anche il rituale della colazione all'italiana che inizialmente era solo dedicato ai bambini e che invece è diventato un rito condiviso anche in famiglia".

Dai primi biscotti sfornati nel 1975, Mulino Bianco ha contribuito, in mezzo secolo, a costruire il rito della colazione all'italiana e un'affezione dei consumatori al brand fatta anche di campagne di fidelizzazione, con premi diventati nel tempo oggetti da collezione, come il coccio o le sorpresine. E fra 50 anni dove sarà il marchio?

"Tra 50 anni saremo ancora qui, tutti insieme mi auguro, a festeggiare un nuovo traguardo per la marca - ha detto Diterlizzi - noi innoviamo continuamente i nostri prodotti ma anche il linguaggio di comunicazione e le modalità con le quali cerchiamo di raggiungere le nostre persone. Anche l'attivazione che abbiamo fatto per iniziare i festeggiamenti del cinquantesimo anniversario di Mulino Bianco in Gae Aulenti a Milano ci ha dato conferma della straordinaria partecipazione e del grande legame che gli italiani hanno, anche i più giovani".

Per mantenere vivo questo legame nel tempo è necessario continuare a innovare. E nel caso di Mulino Bianco - 140 prodotti di cui circa la metà per la prima colazione - questo vuol dire portare in tavola prodotti nuovi, che sappiano allargare il rito della colazione all'italiana a una cultura gastronomica più internazionale, dove gusti e abitudini si contaminano per evolvere:

"Qualche anno fa abbiamo lanciato i pancake e adesso ultimamente i pancake cacao e avena - ha ricordato - effettivamente è un modo che ci apre anche a ritualità diverse da quella italiana ma che ha sempre al centro il concetto della condivisione. Ultimamente ci stiamo allargando anche altre modalità di colazione anche più salata. E' appena stato lanciato un nuovo biscotto che si chiama Alveari che è fatto appunto con il burro salato e il miele e quindi in qualche modo risponde anche alla possibilità di modalità di consumo differenti".

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NID Platform 2025, a ottobre torna la vetrina per la danza d'autore

Roma, 19 giu. (askanews) - Presentata a Roma la nona edizione di NID Platform, la piattaforma della danza italiana, che quest'anno si terrà a Civitanova Marche, dall'1 al 4 ottobre 2025. Una vetrina itinerante nata con l'obiettivo di promuovere e diffondere la più recente produzione coreografica nazionale, dare visibilità a compagnie affermate e a quelle emergenti, favorire incontri e collaborazioni, aprendo la scena italiana anche all'estero.

Un appuntamento diventato annuale, grazie ad alcuni operatori della distribuzione della danza riuniti in R.T.O. (Raggruppamento Temporaneo di Operatori - ADEP/FEDERVIVO-AGIS) e realizzato con il sostegno della Direzione Generale Spettacolo del MiC, della Regione Marche, del Comune di Civitanova Marche e dell'Azienda Teatri di Civitanova. Gilberto Santini, direttore di AMAT, Associazione Marchigiana Attività Teatrali: "Quattro giorni di grande danza, 36 compagnie, 24 in scena e 12 a presentare i loro lavori, oltre 160 artisti, davvero è l'occasione di vedere il meglio della danza italiane nelle sue differenze e pluralità, la danza si declina sempre al plurale perché tante sono le forme, gli alfabeti e le emozioni che la danza regala".

Il titolo scelto per l'edizione 2025 è "Dance, singular plural", proprio a sottolineare il variegato mondo che ruota attorno alla danza, in un panorama in continua trasformazione e dialogo con altre realtà ed espressioni artistiche. Francesco Giambrone, presidente Agis: "Nid è un'opportunità per gli artisti di mettersi in mostra, confrontarsi e farsi conoscere e anche per il territorio perché queste iniziative che alimentano anche il turismo culturale sono occasioni importanti di crescita dei territori".

Tra gli ospiti ci saranno tra gli altri Jacopo Godani, Enzo Cosimi, Alessandro Sciarroni, Leone D'Oro alla carriera per la danza alla Biennale di Venezia, Silvia Gribaudi, Monica Casadei, con il suo intimo affondo nello Stabat Mater di Gioachino Rossini, Simona Bertozzi, voce significativa del panorama coreutico contemporaneo indipendente in Italia. Oltre a giovani come Sofia Nappi, Adriano Bolognino, Ilenja Rossi e molti altri, tra sperimentazione e danza d'autore.

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