Roma, 1 lug. (askanews) - Giulio Base in "Albatross", nei cinema dal 3 luglio, racconta la storia Almerigo Grilz, personaggio controverso per alcuni, attivista di destra a Trieste negli anni Settanta, prima del Fronte della Gioventù e poi del Movimento Sociale, diventato poi reporter di guerra appassionato che ha testimoniato conflitti in Medio Oriente, Asia e Africa, fino al 1987, quando è stato ucciso in Mozambico, a 34 anni. Base nel suo film ha voluto mostrare soprattutto la sete di libertà e il desiderio di documentare del fotoreporter fondatore dell'agenzia di stampa Albatross, interpretato da Francesco Centorame.
"Mi ha colpito tantissimo la sua poliedricità. Un coraggio dimostrato nella vita, di buttarsi in trincea, una capacità imprenditoriale, di aver inventato dal niente un'agenzia con i suoi amici, dentro un piccolo covo dove si ritrovavano, che è stata per un paio di decenni quasi concorrente dei grandi network internazionali come CNN e CBS, l'uomo politico. E' stato uno che, appunto, in più di un'occasione ha detto 'quello che davvero mi piace, la mia vera passione poi è il giornalismo, rinunciando a determinati privilegi che si possono avere, per esempio con la vita politica, lui ha continuato a scegliere, appunto, di stare in battaglia, di dormire con i guerriglieri, di vivere quella vita là. Insomma un uomo che per tutte queste cose qui, ho detto, mi pare ammirevole".
Base inserisce la storia di Grilz in un racconto un po' semplicistico degli scontri tra extraparlamentari di sinistra e di destra fino alla strage di Bologna. Il suo intento però non era tanto una ricostruzione storica quanto un tentativo di "pacificazione". "Dare una luce nel futuro, che è: ascoltate, dialogate, rispettate le opinioni dell'altro, per quanto distanti possano essere. Non limitiamoci a queste polarizzazioni aggressive che fanno parte di questo nostro mondo: