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Carfagna presenta Voce libera: per aggregare, non per dividere

sabato 21 dicembre 2019
2' di lettura

Roma, 20 dic. (askanews) - Nessuna volontà di dividere, "Voce libera" nasce per "aggregare" e per tenere nel centrodestra e in Fi persone che potrebbero andare altrove. Così Mara Carfagna presentando a Roma la sua nuova associazione: "Non è un progetto alternativo, può essere un progetto concorrenziale. Ma è chiaro che ci collochiamo ben saldi nell'area di centrodestra". Voce libera, dice ancora la vice-presidente della Camera, lancia "un appello a un pezzo d'Italia che non si riconosce nella sinistra e non si sente rappresentata: "Noi pensiamo ci sia un pezzo d'Italia che non si senta rappresentato nello scontro tra assistenzialismo, statalismo, protezionismo, sovranismo, nazionalismo, dalla ricerca di un nemico a tutti i costi. C'è un'Italia che produce e scommette su se stessa e vuole serietà e noi vogliamo dare voce a questa Italia attraverso un'associazione che può fare ciò che un partito magari non riesce a fare, coinvolgendo anche persone che possono avere uno sguardo sul futuro del Paese e una visione senza l'ansia dei sondaggi". Inoltre, in risposta a Silvio Berlusconi che avrebbe definito inutile la sua iniziativa Carfagna ha detto: "L'ultima volta che qualcuno mi ha detto che una cosa era inutile è stato quando ho presentato la legge sullo stalking, una delle cose di cui vado più fiera. Lo prendo come un augurio dunque...". Alla presentazione, oltre a parlamentari come Andrea Cangini, Renata Polverini e Osvaldo Napoli c'era anche Carlo Cottarelli, che ha aderito al comitato scientifico. L'ex governatrice del Lazio Renata Polverini: "Noi siamo con Fi, nessuno è uscito dal partito o dai gruppi parlamentari, vogliamo semplicemente dare un contributo vedremo poi il futuro cosa ci riserverà".

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Italgas rinnova intesa con britannica Cadent: focus innovazione

Roma, 17 lug. (askanews) - Unire competenze tecniche, esperienze e conoscenze raggiunte e da raggiungere per rendere le reti di trasporto del gas sempre più efficienti e sicure grazie alla digitalizzazione. Un percorso che ha vantaggi concreti per consumatori e ambiente perché avere reti più sicure e in grado di trasportare anche gas green ad esempio si traduce in risparmi e in decarbonizzazione. É questo l'obiettivo con cui Italgas, la maggiore società italiana ed europea di distribuzione del gas ha rinnovato il memorandum di intesa con la britannica Cadent, che porta il gas a 11 milioni di abitazioni e unità commerciali.

Il nuovo accordo è stato firmato presso la sede Italgas a Roma, da Paolo Gallo, Chief executive officer (CEO) di Italgas, e Howard Forster, Chief operating officer (COO) di Cadent, alla presenza dell'onorevole Alessandro Cattaneo, in qualità di presidente del Gruppo di Amicizia Italia-Regno Unito del Parlamento italiano.

Paolo Gallo, Chief executive officer di Italgas: "Loro stanno lavorando molto come noi sul biometano, stanno anche lavorando sull'idrogeno anzi forse più di noi, perché hanno ricevuto dei fondi da parte del governo Inglese per iniziare a realizzare delle sorte di economie basate sull'idrogeno. Quindi sono momenti in cui noi ci scambiamo esperienze, competenze, idee che possono anche aiutare ed essere implementate da noi. C'è un'altra base su cui abbiamo uno scambio molto intenso che riguarda sia la digitalizzazione della rete, dove noi abbiamo completato, diciamo la rete Italgas e quindi loro guardano con estrema attenzione quello che abbiamo fatto, sia la parte sulla quella che chiamiamo meta emission. Loro ricordiamoci che non sono più in Europa ma recentemente la Commissione europea emesso la Metà mission direct che richiede una certo numero di ispezioni sulla rete su cui noi siamo totalmente compliance, quindi stiamo già facendo o lo facciamo già prima quello che Commissione europea chiedeva". "Stiamo lavorando insieme su tutta la parte di innovazione tecnologica, che è quella che ci aiuterà a superare questo approccio ideologico, portandoci invece su un pragmatismo e su una neutralità tecnologica vera che poi vuol dire andare a individuare le soluzioni più efficienti, dal punto di vista di costo e dal punto di vista dell'abbattimento della CO2, per decarbonizzare anche le molecole del del metano".

Il Memorandum estenderà le aree di collaborazione per 3 ulteriori anni, promuovendo congiuntamente nei contesti internazionali le evoluzioni tecnico-normative e regolatorie.

Howard Forster, Chief operating officer di Cadent: "Penso che chiaramente abbiamo avuto tempi turbolenti nel settore dell'energia che influenzano i prezzi del gas in tutta Europa e nel Regno Unito. Per offrire stabilità, proteggendo da un lato i consumatori dal prezzo e dalla volatilità del prezzo del gas, ma anche a lungo termine, come dimostrazione del ruolo del gas nella decarbonizzazione, nel percorso verso il Net Zero, noi siamo in grado, con le nostre reti, di trasportare qualsiasi tipo di molecola e certamente alcune delle molecole rinnovabili come l'idrogeno, il biometano che sta crescendo al momento e penso sia un'opportunità immediata. Quindi la collaborazione con Italgas è davvero importante. Penso che Italgas abbia mostrato una leadership globale in termini di digitalizzazione della loro attività e quella transizione digitale che hanno fatto sta consentendo loro di accelerare il percorso verso una decarbonizzazione".

I settori di lavoro congiunto saranno Decarbonizzazione e gas rinnovabili, Digitalizzazione delle reti, Cybersecurity e Intelligenza artificiale.

Alessandro Cattaneo, presidente Gruppo Amicizia Italia-Uk Parlamento italiano: "Sono i due più importanti campioni nazionali del gas che decidono di fare un accordo, su cosa, per scambiarsi esperienze tecnologie sul tema più importante di tutta la transizione energetica per arrivare alla sostenibilità ambientale in un senso industriale che porta con sé, quindi grande praticità. Io credo che da questa collaborazione ci potranno essere davvero ottimi frutti, penso a quanto sia complesso gestire la transizione, pensiamo oggi sull'innovazione sul digitale, anche sul mix energetico quanto si discuta o anche nuove frontiere come l'intelligenza artificiale o la cyber sicurezza. Uno diceva cosa c'entra con chi fa del gas la sua ma ogni giorno ci sono attacchi, ci sono tematiche di nuove sfide, e scambiare esperienze e competenze è quantomai importante".

TMNews

Raid israeliano contro l'unica Chiesa cattolica a Gaza: due morti

Roma, 17 lug. (askanews) - Due persone sono morte nel raid israeliano che ha colpito la Chiesa della Sacra Famiglia (Holy Family Church) di Gaza City, l'unica chiesa cattolica della Striscia di Gaza, diventata in questi mesi di conflitto un rifugio per sfollati sia cristiani che musulmani.

Stando a quanto riferito dall'ospedale al-Ahli, situato a poca distanza dalla chiesa, diverse persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino disabile, due donne e un anziano. Nell'attacco è rimasto ferito a una gamba anche il sacerdote argentino, padre Gabriel Romanelli, colui a cui Papa Francesco telefonava quasi ogni giorno.

Il patriarcato latino di Gerusalemme ha riferito di danni alla chiesa, sui social network stanno circolando alcune foto che mostrano la facciata danneggiata:

In un telegramma Papa Leone XIV ha espresso "profondo dolore" per la perdita di vite umane e per i feriti, assicurando al parroco e a tutta la comunità parrocchiale "la sua vicinanza spirituale". Il pontefice ha quindi rinnovato il "suo appello per un immediato cessate il fuoco".

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha definito "inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile" e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha avuto un colloquio con l'omologo israeliano, Gideon Saar, nel corso del quale "ha ribadito la totale condanna per gli attacchi nella Striscia, confermando che per l'Italia la situazione a Gaza è intollerabile".

Israele ha fatto sapere di aver avviato un'indagine "su questo incidente, le cui circostanze non sono ancora chiare", assicurando che i risultati saranno resi noti in modo trasparente.

(Credits images Romanelli: Youtube Gabriele Romanelli)

TMNews

Palazzo Stock: workplace sostenibile tra tradizioni e innovazione

Trieste, 17 lug. (askanews) - Inaugurata la nuova sede di Genertel "Palazzo Stock" in via Stock 2. Edificio storico fondato nel 1929, che ha ripreso vita da questo progetto innovativo e funzionale, dove l'obbiettivo principale è la sostenibilità a 360 gradi. Genertel ha voluto rinnovare una chicca storica per creare uno spazio che guarda al futuro con responsabilità, innovazione, creatività e attenzione alle persone creando spazi funzionali e aree di relax. Lavoro ottimale quello creato da Genertel dove inizia un percorso volto al connubio perfetto il lavoro contemporaneo e l'importante storia che risiede nel cuore di questo importante palazzo.

Presenti alla cerimonia inaugurale il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, l'Assessore regionale alle Autonomie locali, Funzione pubblica, Sicurezza e Immigrazione della Regione Friuli-Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, Sua Eccellenza il Vescovo Enrico Trevisi, oltre al Country Manager & Ceo di Generali Italia Giancarlo Fancel, al Presidente di Genertel, Giovanni Liverani, all'Amministratore Delegato di Genertel, Giacomo Trovato e al Founder di Vittorio Grassi Architects, Vittorio Grassi.

Abbiamo parlato con Giancarlo Fancel, Country Manager & Ceo di Generali Italia, ha dichiarato: "Trieste è la nostra casa. Siamo nati qui quasi due secoli fa, qui si trova la nostra storica sede, e sempre qui, poco più di trent'anni fa, è nata Genertel, la prima compagnia assicurativa diretta in Italia. Il legame con questa città e con le persone che la vivono è profondo, autentico e pieno di significato. Oggi sono davvero felice ed emozionato di essere presente all'inaugurazione di Palazzo Stock, un luogo che abbiamo voluto rigenerare con cura e visione. Non è solo una nuova sede per chi ogni giorno lavora con passione, ma un segno concreto di restituzione e apertura verso tutta la comunità."

È poi intervenuto Giacomo Trovato, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Genertel, ha dichiarato: "La nuova sede di Genertel, realizzata grazie al progetto di Vittorio Grassi Architects, è stata progettata per le nostre persone: per favorire l'ispirazione, per incoraggiare la connessione, per puntare all'eccellenza. Spazi aperti, ambienti flessibili, aree di incontro: ogni dettaglio è stato pensato per rendere di valore la presenza in ufficio, per un modo di lavorare più dinamico e più umano. Condividere questo momento con tutte le colleghe e i colleghi, oltre alle Istituzioni presenti, è motivo di grande orgoglio".

Un workplace sostenibile a tutti tondo, funzionale all'interno del complesso industriale delle storiche distillerie, originale per i suoi mattoni a vista: Esempio tipico di architettura industriale del primo Novecento, è oggi sottoposto a tutela paesaggistica da parte della Soprintendenza per le sue facciate e componenti originarie.

La ridefinizione degli spazi si è ispirata a un modello di lavoro ibrido: spazi flessibili, sia condivisi che multifunzionali, adattandosi alle nuove esigenze organizzative. Sul piano ambientale, il progetto ha integrato strategie energetiche e l'installazione di nuovi impianti a basso impatto ambientale, in linea con le policy ESG e gli obiettivi carbon free del Gruppo. L'edificio ha raggiunto la certificazione di sostenibilità LEED Gold. Sono 192 le postazioni di lavoro presenti nella sede, che sono state progettate per massimizzare comfort e performance sia in Smart working sia in loco; 6 Meeting Room,15 Office&Meet, 4 Gravity Point,3 Phone Booth, e 1 Quiet Room, per avere un'atmosfera serena e tranquilla.

TMNews

Distribuzione Moderna, in crescita la cultura DE&I

Milano, 17 lug. (askanews) - Una fotografia chiara della Distribuzione Moderna in Italia. Presentato a Milano il secondo Osservatorio Diversity, Equity & Inclusion nella Distribuzione Moderna, promosso da Federdistribuzione e curato da ALTIS - Graduate School of

Sustainable Management dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Un modo per capire come si muovono le imprese distributive su temi come diversità, equità e inclusione. Abbiamo parlato con Francesco Quattrone, Direttore Area Lavoro e Relazioni Sindacali di Federdistribuzione:

"Collaboriamo con le aziende affinché tutti i temi della Diversity e Inclusion siano sviluppati, tutti trovino giusto spazio all'interno delle aziende e abbiamo visto nel corso del tempo che l'impegno delle aziende è aumentato, i risultati stanno arrivando, ovviamente bisogna accompagnarle in un percorso molto lungo e soprattutto stabile.".

I risultati hanno mostrato un panorama in cui l'inclusione sta diventando sempre di più un elemento centrale nelle politiche aziendali, oltre a un focus particolare sulla situazione dei lavoratori con cittadinanza diversa da quella italiana. È poi intervenuta Chiara Arrighini, ricercatrice di ALTIS Università Cattolica:

"La grande novità rispetto all'anno scorso sta nel confronto temporale fra quello che è stata la prima edizione dell'osservatorio e l'edizione attuale, notiamo quindi un'evoluzione su varie tematiche, nel dettaglio il cuore di quest'anno è l'inclusione dei lavoratori con cittadinanza diversa da quella italiana. Molte aziende si dimostrano protagoniste in questo campo, abbiamo rilevato un grandissimo aumento in termini di ascolto dei lavoratori con cittadinanza diversa da quella italiana, quindi un'attivazione di molti canali di ascolto, così come l'integrazione di varie figure destinate all'ascolto di questo tipo di dipendenti".

Politiche mirate, buone pratiche e condivisione delle esperienze. Il tutto in un panorama nazionale alle prese con sfide cruciali legate al contesto sociale. Infine è intervenuto Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione:

"È un momento di riflessione su quelle che sono le condizioni con cui affrontiamo le tematiche di inclusione all'interno del nostro settore, in particolare in questa seconda edizione tocchiamo un aspetto estremamente importante e centrale che è quello dell'inclusione degli stranieri all'interno del percorso lavorativo, oggi è una necessità fondamentale. Abbiamo rilevato in questi giorni un intervento dell'ufficio parlamentare di bilancio che ha stimato entro i prossimi cinque anni una perdita di 700.000 unità di lavoro in Italia ed è evidente che a questo punto integrare persone che arrivano nel nostro Paese, oltre a favorireinterventi per supportare la realtà lavorativa nazionale, è importante".

E poi le interviste mirate dell'Osservatorio, a scovare anche le difficoltà in un percorso di inclusione non sempre facile e lineare. Difficoltà fisiologiche ma necessarie, per individuare il seme del miglioramento e la valorizzazione delle diversità

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