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Intesa Sanpaolo: con XME Protezione scommette sul ramo danni

sabato 15 dicembre 2018
2' di lettura

Milano (askanews) - Le assicurazioni stanno diventando oggi sempre più un vero e proprio partner nella gestione del rischio delle famiglie. Per affrontare questa sfida il gruppo Intesa Sanpaolo ha deciso di puntare in modo significativo sul ramo danni, con l'obiettivo di diventare una delle prime quattro compagnie assicurative nel settore in Italia e la prima per i prodotti non motor dedicati alla propria clientela. Un ambito, quello della protezione assicurativa, ad altissimo potenziale, come spiega Alessia Truini, responsabile Protezione di Intesa Sanpaolo Assicura. "Il gruppo Intesa Sanpaolo ha lanciato all'inizio di quest'anno il nuovo piano industriale, ci accompagnerà fino al 2021 e prevede di far leva fortemente sulla proposta di prodotti assicurativi di tipo protection, in particolare alla propria clientela - ha spiegato - oggi siamo già arrivati a un interessante risultato di penetrazione dei prodotti assicurativi sulla base clienti del 5%, alla fine del piano industriale prevediamo di arrivare a coprire la nostra base di clienti fino a un 18% di penetrazione". Per raggiungere questo obiettivo, Intesa Sanpaolo ha lanciato lo scorso giugno il nuovo prodotto XME Protezione, la nuova offerta flessibile e personalizzabile per proteggere salute, casa e famiglia. "Questo prodotto modulare - ha spiegato Truini - ha il vantaggio che in un unico contratto riesce a offrire una soluzione di protezione per gli ambiti di maggiore esposizione ai rischi che tutti noi corriamo nella vita di tutti i giorni, quindi riesce a dare soluzioni efficienti per la protezione dei rischi legati alla casa, alla famiglia, alla salute e agli infortuni. Il nuovo beneficio è quello d avere un'unica soluzione contrattuale che riesca a formulare la protezione più adeguata alle esigenze di ogni tipologia di famiglia". Una protezione su misura che si adatta al mutare delle esigenze del cliente. "La protezione - ha sottolineato Truini - può variare nel tempo grazie a meccanismi di adeguamento del contratto che si è sottoscritto quindi con l'inserimento di nuovi moduli, per esempio anche con l'aggiunta di nuove persone assicurate o anche andando a variare i massimali, ad esempio in aumento se si è comprato una casa più grande". A 5 mesi dal lancio di XME Protezione sono stati conclusi più di 108mila contratti e la sfida di Intesa Sanpaolo Assicura non si ferma qua. "Stiamo facendo grossi investimenti - ha spiegato Truini - sia in termini di struttura che va a supportare i gestori nella formazione, nello stimolo commerciale alla vendita di questi prodotti sia anche, non trascurabile, facendo sapere a tutti i nostri clienti che riescono a trovare nelle nostre filiali, ridenominate Banca Assicurazione, una soluzione per tutti i loro bisogni".

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Rinnovabili in Italia, la burocrazia frena l'energia pulita

Roma, 8 mag. - La transizione energetica italiana è intrappolata in una rete di ostacoli burocratici, normativi e territoriali che ne rallentano drammaticamente lo sviluppo, nonostante nel 2023 la produzione di energia da fonti rinnovabili abbia raggiunto il 43,8% del totale nazionale. Questo paradosso emerge con forza mentre il governo Meloni sta definendo le nuove strategie energetiche nel quadro del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

Il 7 maggio, la Sala Stampa della Camera dei Deputati ha ospitato l'evento 'Energia per il Futuro: sfide, scelte e partecipazione attiva', un confronto tra esperti, imprese e rappresentanti istituzionali che punta a identificare le cause del ritardo italiano e proporre soluzioni concrete. L'Italia, attualmente al 14° posto nella classifica di attrattività per le energie rinnovabili con una capacità installata di 2,5 GW, rischia di non centrare gli obiettivi climatici fissati per il 2030 e Veronica Pitea, Presidente di ACEPER afferma: "Le richieste di connessione superano i 350 GW, ma la realtà è che i progetti non partono per mancanza di trasparenza e priorità chiare".

Secondo l'Electricity Market Report del Politecnico di Milano, l'Italia dovrà ridurre le emissioni di oltre il 24% nei prossimi otto anni per raggiungere gli obiettivi energetici al 2050. Un traguardo che appare sempre più difficile da raggiungere a causa di due criticità principali evidenziate dagli esperti: l'instabilità normativa e il complesso rapporto tra amministrazione centrale e territori.

"Il vero problema è l'imprevedibilità del quadro normativo", spiega Pitea. "Bandi che cambiano con cadenza irregolare, regole tecniche di difficile interpretazione e tempi autorizzativi incompatibili con qualsiasi programmazione industriale creano un ambiente ostile agli investimenti, proprio quando dovremmo accelerare".

Nonostante le difficoltà, nel 2024 l'Italia ha registrato un incremento record di 6.042 MW nelle energie rinnovabili, dimostrando il potenziale del settore quando vengono create le condizioni adeguate. "Questi numeri dimostrano che la domanda c'è, così come la capacità tecnologica e finanziaria. Ciò che manca è un ecosistema normativo stabile e trasparente", sottolinea Pitea.

Particolarmente critica appare la situazione a livello locale, dove le amministrazioni spesso non dispongono delle competenze necessarie per gestire iter autorizzativi complessi. "La transizione energetica rischia di diventare un privilegio per pochi territori organizzati, mentre il resto del Paese resta fermo", avverte Pitea. "Serve un approccio che coinvolga attivamente i cittadini e le comunità locali, trasformandoli da spettatori passivi a protagonisti del cambiamento".

La transizione energetica italiana è intrappolata in una rete di ostacoli burocratici, normativi e territoriali che ne rallentano drammaticamente lo sviluppo, nonostante nel 2023 la produzione di energia da fonti rinnovabili abbia raggiunto il 43,8% del totale nazionale. Questo paradosso emerge con forza mentre il governo Meloni sta definendo le nuove strategie energetiche nel quadro del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

Il 7 maggio, la Sala Stampa della Camera dei Deputati ospiterà l'evento 'Energia per il Futuro: sfide, scelte e partecipazione attiva', un confronto tra esperti, imprese e rappresentanti istituzionali che punta a identificare le cause del ritardo italiano e proporre soluzioni concrete. L'Italia, attualmente al 14° posto nella classifica di attrattività per le energie rinnovabili con una capacità installata di 2,5 GW, rischia di non centrare gli obiettivi climatici fissati per il 2030 e Veronica Pitea, Presidente di ACEPER afferma: "Le richieste di connessione superano i 350 GW, ma la realtà è che i progetti non partono per mancanza di trasparenza e priorità chiare".

Secondo l'Electricity Market Report del Politecnico di Milano, l'Italia dovrà ridurre le emissioni di oltre il 24% nei prossimi otto anni per raggiungere gli obiettivi energetici al 2050. Un traguardo che appare sempre più difficile da raggiungere a causa di due criticità principali evidenziate dagli esperti: l'instabilità normativa e il complesso rapporto tra amministrazione centrale e territori.

"Il vero problema è l'imprevedibilità del quadro normativo", spiega Pitea. "Bandi che cambiano con cadenza irregolare, regole tecniche di difficile interpretazione e tempi autorizzativi incompatibili con qualsiasi programmazione industriale creano un ambiente ostile agli investimenti, proprio quando dovremmo accelerare".

Nonostante le difficoltà, nel 2024 l'Italia ha registrato un incremento record di 6.042 MW nelle energie rinnovabili, dimostrando il potenziale del settore quando vengono create le condizioni adeguate. "Questi numeri dimostrano che la domanda c'è, così come la capacità tecnologica e finanziaria. Ciò che manca è un ecosistema normativo stabile e trasparente", sottolinea Pitea.

Particolarmente critica appare la situazione a livello locale, dove le amministrazioni spesso non dispongono delle competenze necessarie per gestire iter autorizzativi complessi. "La transizione energetica rischia di diventare un privilegio per pochi territori organizzati, mentre il resto del Paese resta fermo", avverte Pitea. "Serve un approccio che coinvolga attivamente i cittadini e le comunità locali, trasformandoli da spettatori passivi a protagonisti del cambiamento".

TMNews

India avverte: ogni attacco Pakistan susciterà "risposta molto forte"

Roma, 8 mag. (askanews) - Il ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, ha avvertito che qualsiasi attacco da parte del Pakistan susciterà "una risposta molto forte" da parte dell'India, il giorno dopo il più grave scontro militare tra le due potenze nucleari degli ultimi due decenni.

"Eccellenza, lei è in visita in India in un momento in cui stiamo rispondendo a un attacco terroristico particolarmente barbaro, avvenuto il 22 aprile nel Territorio dell'Unione Indiana del Jammu e Kashmir - ha dichiarato il ministro Subrahmanyam Jaishankar, rivolgendosi al suo omologo iraniano Sayyid Abbas Araghchi - questo attacco ci ha costretti a rispondere il 7 maggio colpendo le infrastrutture terroristiche transfrontaliere".

"La nostra risposta è stata mirata e ponderata. Non è nostra intenzione aggravare la situazione. Tuttavia, se dovessimo subire attacchi militari, non ci dovrebbero essere dubbi che incontreranno una risposta molto, molto ferma. Come vicini e partner stretti, è importante che abbiate una buona comprensione della situazione".

Intanto nella notte sono stati registrati nuovi scambi di colpi di artiglieria e di armi leggere lungo la Linea di Controllo, il confine che di fatto separa il Kashmir, regione divisa tra i due Paesi.

In queste immagini la moschea di Bilal, parzialmente distrutta, nella città principale del Kashmir amministrato dal Pakistan, una delle sei località colpite da Nuova Delhi in quella che è stata giustificata come rappresaglia per l'attacco mortale nella parte del Kashmir amministrata dall'India, il 22 aprile scorso.

TMNews

Zelensky: quella di Mosca sarà una parata di menzogne e cinismo

Milano, 8 mag. (askanews) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky condanna le celebrazioni del Giorno della Vittoria della Seconda Guerra Mondiale a Mosca, definendole una "parata di cinismo" e "bile", accusando i leader russi di distorcere la storia. "Domani, l'organizzatore delle fosse comuni di Bucha parlerà delle atrocità dei nazisti", afferma Zelensky in un video.

TMNews

Referendum, Conte: governo si permette di dire di non votare

Genova, 8 mag. (askanews) - "Nei giorni scorsi un pensionato per il caro vita è tornato a lavorare ed è rimasto ucciso sotto una motrice. Aumentano sempre più i morti sul lavoro in questo 2025. D'altra parte abbiamo un governo che non fa nulla rispetto a dei salari reali che si abbassano sempre più. Il carrello della spesa è diventato sempre più caro, ormai un esercito quello dei cassintegrati e addirittura questo governo si permette di dire a tutti di non andare neppure a votare ai referendum". Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte, a margine dell'incontro "Stato di diritto sotto attacco" organizzato dal M5s a Genova.

"Fa degli annunci il primo maggio - ha aggiunto Conte - spostando soldi da una parte all'altra senza una chiara finalità e dice ai cittadini: 'Non andate a votare per questi referendum', dove peraltro ci sono maggiori tutele invece per lavoratrici e lavoratori e in particolare anche una maggiore sicurezza proprio per quel che riguarda specificamente appalti e subappalti, dove si annidano varie opacità".

TMNews