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Expo 2020, a Dubai presentato il primo robot poliziotto

domenica 4 giugno 2017
1' di lettura

Roma, (askanews) - Dopo avere stupito il mondo usando Lamborghini o Ferrari come pattuglie, la polizia di Dubai ha messo in servizio un ufficiale robot, che entro il 2030 sarà chiamato a rappresentare un quarto degli agenti locali. Il direttore generale dei servizi di intelligence della polizia di Dubai, il generale Khalid al-Razzouqi, ha spiegato: "Il nostro obiettivo è di fare in modo che il 25% della polizia di Dubai sia composta da robot entro il 2030". "Gli Emirati arabi uniti e Dubai si preparano a organizzare diversi eventi, compreso l'Expo 2020, che ci obbliga a reclutare e formare un grande numero di poliziotti". "Abbiamo provato a cercare una nuova tecnica per interagire con la gente e abbiamo deciso di utilizzare dei robot che possono stare in servizio 24 ore su 24 e non hanno bisogno di pause o vacanze". Il prototipo, presentato ai piedi di Burj Khalifa, la torre più alta del mondo con i suoi 828 metri di altezza, ha subito attirato la curiosità dei passanti, che hanno fatto a gara per scattarsi un selfie con questo strano umanoide su due ruote. Il robot indossa una divisa da poliziotto ed è dotato di un computer sul petto che può segnalare eventuali crimini o contravvenzioni stradali; è inoltre equipaggiato con una telecamera che trasmette immagini in diretta alla sala operativa della polizia. Anche se difficilmente potrà lanciarsi all'inseguimento di qualche malintenzionato, può tuttavia identificare persone ricercate.

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Ginevra, 20 mag. (askanews) - Dopo oltre tre anni di negoziati,l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite ha adottato uno storico accordo sulla pandemia per affrontare future crisi sanitarie. I negoziati erano stati innescati dalla crisi del Covid-19. L'accordo mira infatti a prevenire la risposta disorganica e il disordine internazionale che hanno circondato la pandemia di Covid-19, migliorando il coordinamento e la sorveglianza globale, nonché l'accesso ai vaccini, in caso di future pandemie. "Non vedo obiezioni. La risoluzione è adottata all'unanimità", ha dichiarato il Ministro della Salute delle Filippine, Ted Herbosa, che presiede la sessione a Ginevra, tra gli applausi della sala.

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Di fronte a sfide sia esterne sia interne nell'ultimo anno, Lai ha dovuto destreggiarsi tra tensioni con Washington - nonostante quelle che lui ha definito "migliori relazioni di sempre" tra Usa e Taiwan - minacce militari quasi quotidiane da parte di Pechino e profonde divisioni politiche interne. Il governo è stato colto di sorpresa il mese scorso quando il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato dazi del 32% sulle importazioni taiwanesi, citando pratiche commerciali sleali e un consistente surplus bilaterale. La mossa ha sorpreso Taipei, dove si riteneva che iniziative recenti - tra cui l'aumento della spesa per la difesa al 3% del Pil e un piano di investimenti da 100 miliardi di dollari di Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), il più grande produttore mondiale di chip a contratto, in Arizona - avessero soddisfatto le aspettative di Washington.

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Papa Leone XIV, Amirante: studiamo sue parole bellissime

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In un tempo segnato da fragilità e conflitti, questo 65 anniversario ha assunto un valore ancor più profondo. Il cammino dei militari verso la Grotta di Massabielle ha voluto essere un atto collettivo di pace, un pellegrinaggio di popoli che, attraverso i propri rappresentanti in uniforme, chiedono con umiltà un mondo riconciliato.

Il tema del Santuario di quest'anno, "Con Maria, pellegrini di speranza", è stato declinato nello slogan "Militari pellegrini di speranza", a richiamare la chiamata giubilare che at-traversa l'intera Chiesa. E proprio nella luce dell'inizio del pontificato di Papa Leone XIV, che ha esortato i cristiani a "diventare seminatori di speranza in ogni ambito della vi-ta, anche nei luoghi segnati dal dolore e dal conflitto", il PMI si è fatto risposta concreta e visibile a questa chiamata universale. Tra i protagonisti di questa edizione, l'Italia ha portato 4.000 militari, tra cui numerosi giovani delle scuole militari, guidati per la prima volta dal nuovo Ordinario Militare, Mons. Gian Franco Saba, che farà ufficialmente il suo ingresso nella Diocesi Castrense il 30 maggio. Oltre 80 cappellani militari hanno accompagnato il pellegrinaggio. L'organizzazione italiana, complessa e strutturata, è stata coordinata da don Pasquale Madeo, che ha guidato con cura ogni aspetto del viaggio e delle celebrazioni.

In un messaggio video carico di significato, Mons. Gian Franco Saba ha affermato:

"Il pellegrinaggio non è un semplice spostamento fisico, ma un moto dell'anima. È un atto di fede che apre la strada al rinnovamento della coscienza e all'impegno per il bene comune. A Lourdes, con Maria, ci mettiamo in cammino come popolo militare, portando sulle spalle il peso del mondo ma nel cuore la speranza di un'umanità riconciliata. Che la Madre di Dio accompagni i nostri passi".

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