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Le donne turche minacciate dai piani di Erdogan su diritti

di TMNews giovedì 10 settembre 2020
2' di lettura

Milano, 10 set. (askanews) - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato di un possibile ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul, il trattato internazionale ratificato nel 2011 volto a combattere la violenza domestica. L'annuncio solleva forti preoccupazioni, soprattutto tra le esponenti del movimento femminista turco. Tenendo conto che nel 2019 si sono registrati 474 femminicidi nel Paese della Mezzaluna, rispetto ai 440 del 2018 e ai 180 del 2010.

Adile Dogan, Presidente dell'Associazione di Solidarietà delle Donne di Esenyali:

"È il diritto più avanzato che abbiamo acquisito negli ultimi 20 anni", afferma. "Così lo vediamo, quindi anche se è solo sulla carta, è qualcosa che abbiamo ottenuto. E i diritti che abbiamo già, che abbiamo guadagnato e che hanno cercato di toglierci a poco a poco, anche se non vengono applicati, preferiamo che rimangano al loro posto e dobbiamo lottare per farli rispettare. È una convenzione progressista".

Ma il crescere di un fenomeno come la violenza, di carattere chiaramente sessuale non è soltanto statistica. In un Paese dove la religione islamica sta prendendo sfumature sempre più oscurantiste, una donna violentata, quando sopravvive, patisce oltre al dolore e al senso di repulsione, anche la vergogna.

Nahit Tatlisu, padre di una donna violentata:

"La nostra famiglia - dice - è stata rasa al suolo. Vado al lavoro, ma non riesco nemmeno a lavorare, ci penso sempre. Mia figlia mi chiede "ma perché non è ancora stato arrestato?" Lei ha cercato di uccidersi, ha ingoiato 35 pillole: per fortuna mio nipote l'ha vista e l'ha subito portata in ospedale. Ma nonostante questo, il pubblico ministero non sta facendo il suo lavoro".

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In Puglia le case ecosostenibili che raccontano storie

Roma, 30 giu. (askanews) - Il mercato immobiliare italiano continua a mostrare segni di stagnazione nella transizione verso modelli più sostenibili, con un tasso di mobilità ecologica rimasto invariato per oltre un quarto di secolo. Mentre il settore delle auto elettriche registra un calo delle vendite per il secondo anno consecutivo - caso unico in Europa - alcuni imprenditori stanno tracciando nuove strade per integrare sostenibilità e qualità abitativa. È il caso di Antonio Ruggiero, imprenditore pugliese con una formazione in interior design e architettura che, pur avendo scelto di non abilitarsi come architetto per evitare conflitti d'interesse, ha rivoluzionato il concetto di residenzialità nella sua Bitonto, trasformando ogni progetto edilizio in un pezzo di storia locale, arte e sostenibilità ambientale.

Ruggiero, definito 'l'artista che disegna con la calce', ha introdotto nel mercato immobiliare pugliese un approccio completamente nuovo: "Ogni complesso residenziale che creiamo proviene da una storia ben precisa del territorio. Non diamo semplicemente un nome ai nostri progetti, ma raccontiamo l'identità del luogo in cui sorgono", spiega l'imprenditore. Un esempio emblematico è il complesso 'Tukery', costruito in via Ammiraglio Vacca: "Quel nome ha un significato storico preciso. L'ammiraglio Vacca divenne tale perché riuscì ad attraccare al porto di Napoli la nave pirofregata più veloce dell'epoca, che si chiamava proprio Tukery'.

L'innovazione di Ruggiero non si ferma alla narrazione storica. Nel 2012, la sua azienda è stata la prima a ottenere l'autorizzazione per installare una colonnina elettrica privata su suolo pubblico, mettendo gratuitamente a disposizione dei turisti con veicoli elettrici. "Abbiamo fatto il primo lavoro con la mobilità sostenibile, ottenendo un'autorizzazione per mettere la prima colonnina privata su suolo pubblico e utilizzarla per il turismo ecosostenibile", racconta Ruggiero. Un'iniziativa che ha attirato l'attenzione anche del Comune di Bari, che avrebbe voluto vedere il progetto partire dal capoluogo anziché dalla provincia.

Questa visione si inserisce in un contesto nazionale che mostra ancora resistenze significative verso la mobilità sostenibile. Secondo il rapporto Isfort, il tasso di mobilità sostenibile in Italia è rimasto invariato per 25 anni, mentre il mercato delle auto elettriche sta vivendo una stagnazione con due anni consecutivi di calo delle vendite, un caso unico nel panorama europeo.

I progetti di Ruggiero vanno oltre, integrando servizi di mobilità sostenibile direttamente nei complessi residenziali: 'Nei nostri nuovi progetti includiamo il Bike Sharing, con biciclette in dotazione per incentivare la mobilità sostenibile e ridurre l'utilizzo delle auto', afferma l'imprenditore. Una visione che si allinea con le previsioni dell'Unione Europea, che entro il 2025 prevede la necessità di circa 1 milione di stazioni di ricarica pubbliche per supportare 13 milioni di veicoli elettrici.

In un'epoca in cui l'edilizia residenziale è spesso standardizzata e priva di identità, l'approccio di Ruggiero rappresenta un modello innovativo che potrebbe ispirare il futuro del settore immobiliare italiano, dimostrando che è possibile coniugare storia, arte, sostenibilità e qualità abitativa in progetti che non sono semplici case, ma veri e propri racconti da abitare.

TMNews

A Roma il Workshop su semaglutide e tirzepatide

Roma, 30 giu. (askanews) - Semaglutide e tirzepatide, rivoluzionaria frontiera per il trattamento di sovrappeso e obesità, si confermano come una innovativa generazione di farmaci dotati di enormi potenzialità in termini di prevenzione e cura di numerose patologie croniche per l'ampiezza dei loro effetti benefici sulla salute globale e su una longevità sana. Abbiamo parlato con Costanzo Moretti, Prof. di Endocrinologia, Università di Roma Tor Vergata:

"Entrano questi farmaci in un ventaglio enorme di patologie che sono provocate dalla infiammazione insilente. Questi farmaci correggono l'inflammaging e quindi si vede come in prospettiva possano entrare in un ruolo importante per una sana longevità".

Confortati e supportati dai robusti dati di trial clinici a disposizione della comunità scientifica mondiale, i maggiori esperti nazionali riconosciuti dell'area endocrino-cardio-metabolica si sono incontrati a Roma in occasione del Workshop "Semaglutide e tirzepatide: nuova frontiera terapeutica per sovrappeso e obesità, salute metabolica e antinfiammazione" organizzato con il contributo non condizionato di Eli Lilly e Novo Nordisk. È poi intervenuto Andrea Fabbri, Prof. Di Endocrinologia, Università di Roma Tor Vergata:

"L'obesità è una malattia cronica associata a uno stato infiammatorio silente legato fondamentalmente a una condizione di insulino-resistenza o ridotta insulino-sensibilità. Si innesca un circolo vizioso in cui alla fine la persona anche se mangia poco, perché la maggior parte riferisce di mangiare poco, accumula grasso. Quindi è un meccanismo che può essere risolto brillantemente attraverso le nuove terapie che abbiamo a disposizione".

In Italia i numeri sono in crescita, sovrappeso e obesità colpiscono bambini ed adolescenti. Il 28% dei giovani certifica un eccesso di peso con 8% di obesità, pari a 2,2 milioni di persone. Tra le maggiori cause sono da indagare stili di vita, aspetti culturali, sedentarietà, alimentazione non corretta ed anche fattori economici. Infine abbiamo parlato con. Marco Cappa, Prof. di Pediatria, Responsabile Unità di Ricerca Terapie Innovative in Endocrinologia Ospedale Bambino Gesù, IRCCS di Roma:

"C'è anche da considerare l'aspetto genetico, perché come lei ha detto il 20-25% sono in sovrappeso, l'8% sono francamente obesi. Noi dobbiamo fare molta attenzione all'8% di obesità che può dipendere da fattori genetici. Quindi è fondamentale l'importanza dello studio genetico e della parte genetica in queste forme qua".

Il convegno si è concluso all'insegna di un importante messaggio: semaglutide e tirzepatide stanno spostando l'orizzonte su terapie che potrebbero prevenire o bloccare/invertire la progressione di malattie in fase iniziale, con lo sviluppo di molecole sempre più potenti e più comode da assumere.

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A Milano cede l'insegna Generali sulla Torre Hadid, edificio evacuato

Milano, 30 giu. (askanews) - A Milano è collassata su se stessa l'enorme insegna Generali che svetta sulla Torre Hadid, l'edificio alto 192 metri in cui ha sede il gruppo a Milano, zona City Life.

L'edificio è stato evacuato, la zona adiacente chiusa, compresa la metropolitana Tre Torri e il CityLife Shopping District. Nel frattempo l'insegna è stata messa in sicurezza, non ci sono danni a persone nè ad edifici circostanti.

La prima segnalazione del cedimento è arrivata ai Vigili del fuoco intorno alle 6:45 del mattino e nel giro di pochi minuti l'area alla base della torre è stata transennata per sicurezza. A cedere, secondo le prime ricostruzioni, è stata la struttura interna tubolare dell'insegna, alta una quindicina di metri e ancorata sull'ultimo piano dell'edificio. Le cause sono da chiarire dopo i rilievi del caso.

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"Il Sentiero del Miele": a Como nasce un alveare urbano

Milano, 30 giu. (askanews) - Un alveare urbano per rilanciare il commercio di prossimità come chiave di trasformazione per una città più verde, accogliente, partecipata e sostenibile. È il cuore del modello di rigenerazione urbana proposto dal Comune di Como che, attraverso il Distretto Urbano del Commercio (DUC), porta avanti un progetto presentato alla città con "Il Sentiero del miele", evento aperto ai cittadini ed ai turisti tra natura, sapori locali e artigianato.

"Per l'amministrazione di Como è fondamentale perseguire l'interesse della città anche attraverso importanti interventi di riqualificazione - afferma Chiara Bodero Maccabeo, assessore al Verde, alla Comunicazione e agli aventi della Città di Como -. La nostra città è già bella, ma vogliamo renderla ancora più attrattiva per i residenti e per i turisti. L'alveare urbano riguarda un concetto di sostenibilità che ci interessa altrettanto, e quindi abbiamo creduto di portare avanti questo progetto nell'interesse di tutti e anche dei commercianti, che potranno usufruire della bellezza della città, rendendo il commercio sempre più esperienziale e attirando sempre più turisti e residenti".

Il progetto si è sviluppato in primo luogo attraverso la radicale revisione di quattro zone verdi della città di Como: la stazione San Giovanni, Piazza Vittoria e viale Geno, oltre al giardino di via Balestra, dove è stata collocato l'alveare urbano in prossimità delle mura.

Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, spiega: "Grazie alla riqualificazione di questi luoghi, i cittadini potranno incontrarsi, discutere, parlare e socializzare e i bambini potranno giocare. I momenti di pace e gioco sono quanto di meglio possa offrire una città a livello urbanistico. Per noi l'alveare urbano rappresenta un punto di inizio. Sono pochissime le città nel mondo che oggi ne hanno uno attivo: Parigi, Londra e New York, poi c'è Como, che non è una città di quelle dimensioni. Ci teniamo, l'abbiamo fortemente voluto: è un punto di inizio in termini di attenzione agli aspetti che riguardano la vita sul nostro pianeta".

Così Silvia Casiraghi, management Distretto Urbano del Commercio: "Salvare le api per salvare il commercio: le api sono un elemento importante per la nostra vita e per l'ambiente, così come gli esercizi commerciali, che svolgono un ruolo fondamentale perché, oltre a fornire prodotti originali e qualità, aiutano a vivere meglio non solo i turisti ma anche i residenti, in quanto il commercio di prossimità dà un contributo di socialità che è fondamentale per tenere viva una città".

Il richiamo al modello dell'alveare è metafora di un ecosistema urbano e commerciale che cresce e prospera grazie al contributo di tutti e che, negli ultimi anni, è diventato una delle mete turistiche più ambite al mondo.

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