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Societé Generale lascia la Russia, vende sua quota in Rosbank

di TMNews lunedì 11 aprile 2022
1' di lettura

Milano, 11 apr. (askanews) - Societe Generale esce dalla Russia. La banca francese in una nota ha annunciato la cessazione delle sue attività bancarie e assicurative nel Paese e la firma di un accordo per vendere la sua intera partecipazione in Rosbank e nelle filiali assicurative russe del gruppo a Interros Capital, società di investimento fondato dall'oligarca Vladimir Potanin, che nel 1998 aveva fondato Rosbank.

Con questo accordo, concluso dopo diverse settimane di intenso lavoro, il gruppo Socgen esce in modo efficace e ordinato dalla Russia, garantendo continuità ai suoi dipendenti e clienti. La chiusura di questa operazione dovrebbe avvenire nelle prossime settimane.

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Più proteine e ingredienti benefici: come cambia carrello della spesa

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"Viviamo in un lungo momento di incertezza globale che poi ha delle conseguenze importanti anche in termini di costi in generale per la filiera - osserva Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy - Quindi questi costi poi diventano inflazione, l'inflazione preoccupa e negli ultimi mesi abbiamo visto che l'inflazione sta entrando anche un pochino nel carrello della spesa".

Dal racconto sull'evoluzione delle 12 principali tendenze di consumo del mercato italiano, analizzate dall'Osservatorio Immagino, insieme a NielsenIQ, emerge come ci sia ancora una una generalizzata attenzione degli italiani al tema del benessere quando fanno la spesa:

"Si stanno comprando prodotti con un contenuto di proteine maggiore rispetto al passato, con un contenuto di zuccheri minore, circa l'1,7% rispetto al periodo precedente e un lieve incremento anche del tema delle fibre - fa nota Cuppini - In sostanza noi italiani stiamo ancora guardando al beneficio nutrizionale da una parte ma anche a un'indulgence come dire consapevole nella scelta dei nostri prodotti".

Certo l'italianità raccontata in etichetta resta protagonista della spesa alimentare, ma la performance non è stata brillante con una contrazione a volume dello 0,7%. Al contrario, restando nel trend del salutismo, si registra un aumento dell'attenzione ad alcuni claim del mondo free-from e del rich in: "Stiamo assistendo a una presenza forse maggiore di indicazioni del senza antibiotici e invece per i prodotti arricchiti sottolineo una forte presenza e crescita di prodotti che sono arricchiti di ferro e di fermenti lattici - prosegue - e chiuderei con quelli che noi chiamiamo gli ingredienti benefici dove si può dire che vince la A e cioè la presenza di anacardi, di avocado, di avena".

Tutti i trend che abbiamo raccontato finora hanno dietro una forte spinta all'innovazione del largo consumo, necessaria per un comparto molto competitivo. Per la prima volta l'Osservatorio Immagino ha dedicato un dossier ai prodotti innovativi arrivati a scaffale nel corso del 2024, un paniere che contribuisce per il 3,2% al fatturato totale:

"Un dato che mi ha colpito in questa edizione è che il 30% degli acquirenti genera il 65% delle vendite: consumatori giovani, sotto i 34 anni oppure single con reddito medio alto -spiega Cuppini - questi consumatori sono attenti ai prodotti free from, rich in, vegani, biologici sono consumatori che hanno anche la possibilità di variare la propria spesa seguendo la curiosità e andando a cercare nuovi prodotti".

Ma in un comparto molto competitivo e in un contesto economico segnato da una erosione del potere d'acquisto degli italiani i claim da soli non sono sufficienti: "È chiaro che un claim anche ben riuscito su un prodotto non è necessariamente la strada per avere successo, non basta - conclude- ci vuole un prodotto buono che incontri le esigenze del consumatore, ma aggiungo soprattutto in questo periodo anche un buon posizionamento di prezzo è un altro ingrediente indispensabile".

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