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Fattore umano, AI: le sfide della cybersecurity secondo Sharp

di TMNews mercoledì 17 gennaio 2024
2' di lettura

Milano, 17 gen. (askanews) - Intelligenza artificiale, lavoro ibrido, sottovalutazione dei rischi di alcuni dispositivi ma soprattutto del fattore umano sono alcune delle grandi sfide che devono affrontare le aziende in tema di cybersecurity. E non è solo un problema per i colossi, come spiega Colin Blumenthal, vicepresidente dei servizi IT di Sharp Europe, sulla base di una ampia ricerca condotta dall'azienda che fornisce prodotti e servizi tecnologici per le imprese, in cui sono stati coinvolti 5.770 professionisti responsabili di acquisti IT.

"La questione della cybersicurezza è di grande importanza per le pmi - dice Blumenthal - a volte le pmi in Europa pensano che la cybersecurity sia solo per le grandi compagnie, ma quello che non realizziamo è che ci sono molti più cyberattacchi contro le pmi, anche se non sono al centro dell'attenzione".

Ma quali sono i rischi maggiori?

"Il punto debole della maggior parte delle aziende in tema di sicurezza informatica siamo noi, gli utenti - spiega - Quindi serve una rigorosa formazione perché le persone siano consapevoli dei rischi e di come reagire se arrivano attacchi alla loro azienda". "È anche importante personalizzare l'istruzione e deve essere una formazione continua perché siamo umani, dimentichiamo le cose, e perché si deve essere informati sulle ultime novità".

Eppure dalla ricerca emerge che nonostante l'errore umano sia la principale preoccupazione per quasi quattro pmi su dieci (37% in Europa - 38 % in Italia), la formazione informatica resta carente.

Un altro grande tema è quello del lavoro ibrido, in era post Covid ci si collega molto di più fuori dall'ambiente aziendale, i rischi aumentano e spesso arrivano da dispositivi considerati innocui come le stampanti, mezzo attraverso cui quasi una pmi europea su cinque (19% - Italia 11%) ha subito una violazione della sicurezza.

"Il punto è che sono in un network, le stampanti sono un dispositivo collegato alla rete aziendale e quindi bisogna assicurarsi che siano sicure, come qualsiasi altro dispositivo collegato, e anche questa consapevolezza è parte di un processo educativo".

Formazione fondamentale per capire soprattutto le minacce che arrivano dalle nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale.

"L'intelligenza artificiale aumenta i rischi per le aziende, perché certo può aiutare a migliorare le difese ma dobbiamo capire che l'AI è anche nelle mani di organizzazioni criminali che possono usarla per entrare nelle nostre aziende. Quindi ha un impatto sulla cybersecurity, dovrebbe far pensare ancora più seriamente a quanto sia importante e far prendere le giuste misure a partire dalla formazione per evitare di diventare vittime di cyber attacchi".

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L'incontro tra Putin e Zelensky si farà? Trump valuta partecipazione

Roma, 14 mag. (askanews) - Cautela e conferme con il contagocce, alla vigilia dell'atteso incontro a Istanbul tra russi e ucraini per avviare dei negoziati di pace. Il Cremlino non ha ancora annunciato la composizione della delegazione russa che parteciperà giovedì ai negoziati con l'Ucraina. "Lo faremo quando riceveremo le istruzioni del presidente", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Secondo un alto funzionario della Casa Bianca, Trump starebbe valutando la possibilità di partecipare personalmente ai colloqui in Turchia. La sua partecipazione, precisa, dipende dalla decisione del leader russo di essere presente all'incontro.

"Putin è colui che decide tutto in Russia, ed è lui che deve decidere sulla guerra. Questa è la sua guerra. Pertanto, i negoziati dovrebbero essere con lui", ha ribadito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si è detto da subito disposto a partecipare personalmente, sfidando il presidente russo a fare lo stesso, pur ribadendo di aspettarsi un cessate-il-fuoco completo e incondizionato dalla Russia.

Intanto Cina e Brasile si sono spesi per facilitare l'incontro di Istanbul per l'avvio di negoziati di pace con l'Ucraina. Nel corso di una visita nel Paese del Dragone, il presidente brasiliano Lula, ha ribadito:

"Un giorno ho avuto il coraggio di chiamare il presidente Putin. E gli ho chiesto: ferma questa guerra e torna alla politica, perché la politica ha davvero bisogno di cambiare il dibattito a causa della crescita dell'estrema destra nazista radicalizzata in tutto il mondo", ha spiegato.

"Nella possibilità che si incontrino a Istanbul e possano parlare davvero. Invece di scambiarsi colpi, scambiatevi parole", ha aggiunto.

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Sinner dal Papa, gli regala racchetta: Vuole gocare? Qui meglio di no

Roma, 14 mag. (askanews) - Divertente scambio di battute nel corso dell'incontro in Vaticano tra Jannik Sinner, accompagnato dai genitori e dal suo entourage e Papa Leone XIV.

Come mostrano le immagini di Vatican Media, Sinner ha portato in dono al pontefice una racchetta "molto simile alla mia" e la sua tessera della Federazione italiana tennis. Tra le risate dei presenti Papa Prevost, ha prima detto "Wimbledon mi lascerebbe..." con questa, e poi, una volta consegnata anche una pallina e su invito di Sinner a giocare un po' ha risposto prontamente: "Qui è meglio di no...", mentre si trovavano in una stanza dietro l'Aula Nervi.

Poi il pontefice ha chiesto al tennista: "Ieri sera ha vinto..." e poi: "A Roma come si vede?". Sinner ha, quindi risposto: "All'inizio del torneo era un pò difficile ma ora con tre vittorie siamo in gioco...".

TMNews

Dazi, Urso smentisce effetti negativi sull'export Italia verso Usa

Roma, 14 mag. (askanews) -"In questo contesto ancora in movimento, dobbiamo prendere atto che l'annuncio dei dazi al momento non ha avuto effetti negativi sull'export italiano negli Stati Uniti, che anzi è significativamente aumentato nei primi tre mesi dell'anno".

Lo ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso durante un'audizione alla Camera sui dazi commerciali Usa.

"Nel primo trimestre del 2025, infatti, le nostre esportazioni hanno segnato più 11,8% in base ai dati Istat, rispetto a un anno prima. Non è avvenuto altrettanto per altri paesi europei" ha detto Urso. "Questo è probabilmente dovuto sia al fenomeno naturale di accumulo di scorte, che aziende e consumatori americani hanno fatto nel timore appunto dei dazi, ma anche verosimilmente alla forza intrinseca specifica in alcuni settori, davvero unica, del made in Italy - ha proseguito - a cui i cittadini americani non vogliono rinunciare".

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Dazi, Urso: per l'Italia auto e medicinali i settori più a rischio

Roma, 14 mag. (askanews) -Per l'Italia filiera dell'auto e farmaceutica sono due dei settori che rischiano di subire maggiormente ricadute negative dai dazi commerciali approntati dall'amministrazione Usa. Lo ha riferito il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso durante un'audizione alla Camera

"Per quanto riguarda l'auto, che attraversa una grave crisi strutturale, dovuta anche alle regole a nostro avviso sbagliate del Green Deal - ad esempio ieri (13 maggio, ndr) Nissan ha annunciato la chiusura di sette stabilimenti e i licenziamenti di 20.000 operai - le misure daziali americane non avranno a nostro avviso un impatto sulla vendita di auto esportate dall'Italia, perché sono sostanzialmente di alta gamma e di conseguenza poco influenzate dal prezzo, ma avranno invece un impatto molto significativo sulla filiera dell'automotive, cioè sulla componentistica che produce per auto di media gamma tedesche o di altre nazioni - ha spiegato Urso - che allo stato sembra il settore più a rischio".

"Analogo impatto potrebbe aversi nel settore della farmaceutica, ove vi fossero misure che allo Stato non sono state ancora definite - ha proseguito Urso -. Infatti, i prodotti farmaceutici annunciati come possibile obiettivo di misure daziarie sono stati invece poi esclusi, perché considerati prodotti per scopi umanitari, ma pochi giorni fa il presidente Trump ha annunciato misure draconiane per abbassare i prezzi dei medicinali negli Stati Uniti, medicinali spesso prodotti da multinazionali americane proprio nel nostro Paese e da qui esportati negli Stati Uniti".

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