CATEGORIE

Filippine, dopo Kalmaegi arriva il tifone Fung-wong: almeno 4 morti

di TMNews lunedì 10 novembre 2025
1' di lettura

Manila, 10 nov. (askanews) - Dopo il devastante Kalmaegi che ha provocato circa 200 morti, le Filippine sono state colpite da un altro tifone, Fung-wong, che ha provocato inondazioni e frane, ha interrotto l'erogazione di energia elettrica in diverse province e ucciso almeno quattro persone, tra cui due bambini, prima di allontanarsi dall'arcipelago.

Circa 1,4 milioni di persone sono state evacuate prima che Fung-wong toccasse terra, secondo l'Ufficio della Protezione Civile. Il tifone si è abbattuto sulla municipalità costiera di Dinalungan, sull'isola principale di Luzon, con venti sostenuti e raffiche fino a 230 km/h.

tag

Ti potrebbero interessare

Francia: Sarkozy libero da oggi, accolto ricorso ex presidente

Parigi, 10 nov. (askanews) - "Questa decisione è una normale applicazione della legge", ha reagito l'avvocato di Nicolas Sarkozy, Christophe Ingrain, mentre la Corte d'appello di Parigi ordinava la liberazione dell'ex presidente di Francia.

"Sì, questa decisione è una normale applicazione della legge - ha detto il legale -, del codice di procedura penale. È un passo. Il passo successivo è il processo d'appello. E il nostro compito ora, per Nicolas Sarkozy e per noi, è preparare questa udienza d'appello".

La fine di un "incubo": la Corte d'Appello di Parigi ha ordinato la scarcerazione dell'ex capo di stato francese, in carcere da venti giorni a seguito della sua condanna per il finanziamento libico della sua campagna presidenziale.

Durante l'esame della sua richiesta in mattinata, la Procura aveva chiesto la scarcerazione dell'ex capo dello Stato, comparso in videoconferenza dal carcere di La Santé, sotto sorveglianza giudiziaria. Il tribunale gli ha imposto un ampio "ordine di non contatto", anche con il Ministro della Giustizia Gérald Darmanin, e un divieto di viaggio.

"Il carcere è duro, molto duro, certamente per qualsiasi detenuto, direi addirittura estenuante", ha testimoniato Nicolas Sarkozy, che ha seguito il procedimento in videoconferenza con un'espressione cupa, mostrando, attraverso lo schermo, la prima immagine nella storia di un ex Presidente della Repubblica in carcere.

TMNews

COP30, navi da crociera per le delegazioni, protestano ambientalisti

Roma, 10 nov. (askanews) - Due grandi navi da crociera spiccano nel piccololo porto brasiliano di Belém, città amazzonica che ospita la COP30, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima.

Vengono usate come enormi hotel galleggianti, possono ospitare fino a 6.000 persone, per dare alloggio alle centinaia di delegati in arrivo. Belém ha circa 1,4 milioni di residenti, più della metà dei quali vive in baraccopoli e gli organizzatori della conferenza, con poca disponibilità di hotel tradizionali, si sono affrettati a trovare sistemazioni alternative in case private, università e scuole e sulle navi. Una scelta criticata però dagli ambientalisti che ironizzano polemicamente sul fatto che i giganti dei mari che consumano molto carburante e inquinano vengono utilizzate per la causa ambientalista.

Per alcuni però è un'esperienza: "Sapete, nella maggior parte dei paesi in cui andiamo, nella maggior parte dei workshop, nella maggior parte delle conferenze a cui partecipiamo, alloggiamo in hotel o in appartamenti", ha detto Bereng Mokete, funzionario del dipartimento forestale del Lesotho, "volevamo qualcosa di diverso".

Per accogliere le gigantesche navi arrivate dall'Europa pochi giorni prima dell'apertura della COP30 sono stati necessari notevoli ammodernamenti del porto, accolti con favore dagli abitanti di Belem come investimenti infrastrutturali necessari: "Si tratta di un progetto inizialmente concepito per soddisfare le esigenze della COP30, ma che lascerà un'eredità importante per la regione", ha spiegato Rosandela Barbosa, direttrice della gestione portuale.

"Non vi è alcun rischio per l'ambiente perché è tutto monitorato, dispongono di sistemi, tecnologie e indicatori per monitorarlo e gestirlo" ha affermato.

Molti avevano messo in dubbio la scelta di Belém come città ospitante, ma il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha insistito affinché la conferenza si tenesse in Amazzonia, come potente simbolo, ha detto, dell'importanza delle foreste terrestri che assorbono carbonio per il Pianeta.

TMNews

Fosse comuni franchiste in Spagna a 50 anni dalla morte del dittatore

Madrid, 10 nov. (askanews) - La Spagna cerca di fare i conti con il suo passato, tra voglia di pacificazione sociale, condanna della dittatura e nuove spinte violente. A quasi 50 anni dalla fine del franchismo, le famiglie sono ancora alla ricerca dei propri cari uccisi durante la Guerra Civile che insanguinò il paese dal 1936 al 1939. Decine di migliaia di vittime rimangono sepolte in fosse comuni sparse in tutto il paese. Jes s Ezquerra Acin, ucciso il 19 ottobre 1936, è una di queste. Sua figlia, Maria Jesus, 89 anni, spera che l'apertura di una tomba a Ejea de los Caballeros, nella regione settentrionale dell'Aragona, le permetta finalmente di seppellire suo padre con dignità.

"Non chiedo altro che che mia madre e mio padre si riuniscano nel cimitero", dice.

I lavori di esumazione sono appena iniziati a Ejea e Maria Jesus è una delle poche figlie sopravvissute delle vittime, il che aumenta le possibilità di identificare il padre tramite il test del DNA. I dispersi del conflitto sono circa 114.000, secondo i dati del Governo Sanchez, sono sepolti in oltre 3.300 fosse comuni, dare un nome e una sepoltura degna non è facile.

E contemporaneamente a pochi giorni dal 50esimo anniversario della morte di Franco, il 20 novembre 1975, nel paese si moltiplicano le manifestazioni in onore del "Caudillo". A Madrid nel weekend centinaia di persone sono scese in piazza per una manifestazione che è stata organizzata dal N cleo Nacional, un gruppo di estrema destra, con lo slogan come: "Sangue, Terra, Tradizione". I manifestanti hanno esposto simboli nazisti e portato uno striscione con la scritta: "Le vite dei bianchi contano".

TMNews

No a riforma servizio militare: a Berlino decine di stivali al Bundestag

Milano, 10 nov. (askanews) - Gli attivisti di Greenpeace hanno posizionato decine di stivali militari davanti al Bundestag per protestare contro la revisione della legge sul servizio militare obbligatorio da parte della commissione difesa del parlamento tedesco.

La riforma non prevede un ritorno alla leva per tutti abolita nel 2011, ma introduce comunque dei nuovi obblighi per i 18enni, fra cui la necessità di dover dare il proprio eventuale interesse al servizio militare e sottoporsi a una visita medica per i i maschi 18enni. Per le donne sarà facoltativo.

TMNews