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Sinner a "Che tempo che fa" dopo la vittoria alle ATP Finals

di TMNews lunedì 17 novembre 2025
1' di lettura

Milano, 17 nov. (askanews) - Al termine del match vinto contro Alcaraz grazie al quale ha conquistato le ATP Finals, Sinner è intervenuto a sorpresa in collegamento a Che Tempo Che Fa, accolto da un grande applauso del pubblico.

"Le ATP sono l'ultimo torneo dell'anno, si gioca contro i migliori otto della stagione e per me, che sono italiano, giocare davanti al pubblico italiano è stato incredibile - ha detto - È stata una settimana fantastica: ho sempre giocato ad altissimo livello, sono partito bene e finire con questa energia, con tutto questo movimento fuori dal campo, è davvero incredibile. Finire l'anno così ti godi ancora di più le vacanze dopo. Allo stesso tempo so che ci sarà tanto lavoro da fare, ma in questo momento sono tanto, tanto felice".

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Verdone sindaco in periferia: cantieri, bimbi e anziani: "Corriamo"

Roma, 17 nov. (askanews) - La giornata da sindaco di Roma da Carlo Verdone, per il suo 75esimo compleanno, è partita dal Campidoglio, dove ha ricevuto la fascia tricolore ed è proseguita nelle periferie della Capitale.

L'attore e regista, sempre con al fianco il "vero" sindaco Roberto Gualtieri, come prima tappa si è recato a Villa Gordiani, nel V Municipio, l'area dove si era verificata l'esplosione lo scorso luglio, dove ha presenziato all'inaugurazione di una nuova area bimbi e alla piantumazione di una sughera, tra i bambini che lo festeggiavano, prendendo anche simbolicamente la vanga in mano.

Verdone ha poi partecipato, con caschetto in testa, a un sopralluogo al cantiere per la messa in sicurezza e la riqualificazione della scuola primaria a via Romolo Balzani, per poi essere festeggiato durante il pranzo organizzato presso il Centro Sociale per anziani "Cassia", in zona La Storta, con una grande tavolata apparecchiata per l'occasione.

Il regista ha consegnato ad Angela Oberti, da 14 anni presidente del centro, la medaglia capitolina del Natale di Roma per il suo lavoro. E non è mancata la tradizionale torta di compleanno: pan di Spagna, crema chantilly, gocce di cioccolato, panna, e la scritta: "Tanti auguri Carlo, 75 anni".

Non è mancato il tradizionale punto stampa con i giornalisti: "Siamo andati alla scuola dove c'è stata l'esplosione tremenda, Villa Gordiani, abbiamo visto come procedevano i lavori, abbiamo piantato un albero in un parco, stiamo facendo del nostro meglio, stiamo correndo da una parte e dall'altra" ha detto Verdone.

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Cybersecurity, Fondazione Serics: lascito è specializzazione giovani

Milano, 17 nov. (askanews) - La Fondazione SERICS, nata nel 2022 nell'ambito del Partenariato Esteso su "Cybersecurity, nuove tecnologie e tutela dei diritti" (Missione 4 del PNRR), ha chiamato a raccolta tutti i suoi protagonisti, comprese aziende e istituzioni, per raccontare i risultati raggiunti e tracciare un percorso che guardi al futuro. Tre anni di attività, 23 enti partner tra università, centri di ricerca e grandi aziende, oltre mille esperti di cybersicurezza coinvolti, 1450 partecipanti ai percorsi di formazione erogati a soggetti pubblici e privati, 113 milioni di euro di investimento del PNRR: questi i numeri più rilevanti dell'attività svolta, nell'ambito del sistema nazionale della sicurezza digitale, realizzando un modello di collaborazione che unisce accademia, impresa e istituzioni.

SERICS ha sviluppato una rete interdisciplinare che ha prodotto prototipi, brevetti, piattaforme e strumenti destinati a imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini. Tra questi, la piattaforma Ida - Information Disorder Awareness, che utilizza l'intelligenza artificiale per analizzare e prevenire la disinformazione online; CallTrust, sistema innovativo per autenticare le comunicazioni telefoniche e contrastare le truffe di tipo vishing; CryptoAC, framework di crittografia distribuita per la protezione dei dati nel cloud; e CyberTour, il percorso formativo che ha portato la cultura della sicurezza digitale in nove regioni italiane, coinvolgendo amministratori pubblici, Pmi e studenti. A questi si aggiungono soluzioni che stanno contribuendo al rafforzamento della sicurezza aerea e della fiducia digitale.

I risultati sono stati esposti al SERICS Final Event del 12 e 13 novembre a Roma: due giornate di dialogo e approfondimento dedicate al futuro della cybersicurezza nazionale e internazionale, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, del mondo scientifico e del sistema produttivo, cui sono state illustrate le risultanze dei 10 spoke che hanno avuto per oggetto: Aspetti umani, sociali e legali; Disinformazione e Fake News; Attacchi e difese; Sicurezza dei sistemi operativi e della virtualizzazione; Crittografia e sicurezza dei sistemi distribuiti; Sicurezza del software e delle piattaforme; Sicurezza delle infrastrutture; Gestione del rischio e governance; Messa in sicurezza della trasformazione digitale; Governance e protezione dei dati.

La cybersicurezza - ha sottolineato il professor Vincenzo Loia, presidente della Fondazione SERICS - non è più solo una questione tecnica, ma una dimensione della cittadinanza digitale. Significa tutelare i diritti, la libertà e la fiducia dei cittadini nello spazio informativo. SERICS ha lasciato un segno importante, costruendo un metodo di collaborazione vincente tra ricerca e industria, capace di generare conoscenza e soluzioni concrete. La Fondazione Serics ha lasciato un'eredità significativa, avendo creato una categoria di giovani altamente specializzati e una filiera nazionale/europea di professionisti nel campo della cybersicurezza. Questa rete di competenze rappresenta una risorsa preziosa per il Paese, che può essere sfruttata sia nel settore pubblico che in quello privato. Data l'importanza crescente della cybersicurezza a livello globale, è fondamentale continuare a investire e valorizzare questa filiera di professionisti altamente qualificati .

Alessandro Armando, presidente del Comitato scientifico della Fondazione, direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI e docente all'Università di Genova e all'IMT di Lucca: Grazie a SERICS è stato possibile orientare l'ecosistema nazionale della ricerca in cybersecurity su aree tematiche strategiche, sperimentando un modello di lavoro integrato e interdisciplinare che non ha precedenti neppure a livello internazionale. SERICS non è solo un progetto di ricerca: è un modo nuovo di organizzare la ricerca, valorizzarla e indirizzarla verso i bisogni del sistema produttivo e della pubblica amministrazione. Abbiamo messo a punto un programma molto importante di formazione avanzata, pensato per gli operatori di cybersecurity che operano nelle infrastrutture critiche nel nostro Paese, che sta ricevendo un ritorno molto interessante da parte appunto di enti e organizzazioni, sia pubbliche che private. Abbiamo dato una grande attenzione all'aspetto del trasferimento tecnologico, ovvero come migrare e trasformare queste idee che sono sviluppate dai nostri ricercatori nei laboratori, in soluzioni che possono essere usate nel mercato e potenziare quindi le difese rispetto alla minaccia cibernetica.

Rocco De Nicola, vicepresidente Fondazione SERICS: "Il progetto SERICS si è affermato come il punto di riferimento per la cybersecurity italiana nella ricerca e nella formazione. L'ampio materiale prodotto dalla Cyber Academy sarà sfruttato al meglio per supportare questa missione formativa".

Con il completamento del triennio, la Fondazione SERICS consegna dunque al Paese una rete di eccellenze e un patrimonio di competenze che continueranno a rafforzare la capacità italiana di proteggere infrastrutture, imprese e cittadini in un cyberspazio sempre più complesso e interconnesso.

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Procos, doppio Premio Felix per sostenibilità e governance

Milano, 17 nov. (askanews) - "Per Procos, azienda che opera nel settore farmaceutico, azienda chimico-farmaceutica che produce principi attivi da 80 anni, il premio Felix ha rappresentato un grande traguardo e grande motivazione e stimolo per le sfide future che ci attendono. Orgogliosi di averlo ricevuto quest'anno in maniera duplice, quindi sia per la sostenibilità economico-finanziaria e per le ESG nelle tematiche social e governance". Lo afferma Enrico Zodi, amministratore Delegato di Procos.

"L'innovazione per Procos consiste nello sviluppo di nuove tecnologie - spiega - Il nostro è un settore a elevate intensità di capitale, soprattutto in ambito ricerca e sviluppo e nuove tecnologie. In questo Procos è sempre stata all'avanguardia introducendo sia nuove linee di produzione, di sviluppo, di ricerca e associate a tecnologie sia analitiche che di sviluppo processo.

"La chiave di volta per Procos - prosegue - è stata l'ingresso nel gruppo internazionale giapponese CBC, evento che per noi ormai risale 20 anni fa, anzi il prossimo anno 2026 compiremo esattamente 20 anni da che entriamo in questo gruppo importante. Ci ha portato network, ci ha portato visibilità nei mercati più importanti del mondo e poi noi come sito produttivo abbiamo fatto il resto, abbiamo sviluppato una strategia basata sull'eccellenza, ci siamo posizionati e continueremo a posizionarci a un livello molto alto di servizio. Noi siamo in un tipico B2B e quindi prima del prodotto vendiamo il servizio".

"Procos e il gruppo hanno sempre mantenuto le persone al centro e ogni singola strategia di sviluppo è sempre passata e passerà attraverso la crescita delle persone che lavorano presso di noi. Questa - ha concluso - è la vera linea di demarcazione, quello che farà la differenza anche nel futuro, perché poi alla fine le tecnologie possono essere sviluppate da chiunque, ma il fatto di crescere le persone che lavorano nel nostro organico è una peculiarità".

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Amm. Munsch: per Nato sarà chiave la difesa aerea e missilistica

Napoli, 17 nov. (askanews) - "Un elemento significativo negli anni a venire per l'Alleanza sarà la difesa aerea e missilistica". A spiegarlo è Stuart Benjamin Munsch, ammiraglio a quattro stelle della Marina degli Stati Uniti d'America, alla guida delle forze navali Usa in Europa e in Africa, nonché dal 27 giugno 2022 del comando alleato congiunto delle forze Nato a Napoli (Jfc Naples). In un'intervista rilasciata in esclusiva ad askanews gli chiediamo quanto è stato efficace Jfc Naples nell'affrontare l'instabilità nei Balcani, in Medio Oriente e in Nord Africa? In che modo il quartier generale ha supportato la risposta della NATO alle pressioni migratorie e alla disinformazione legate alle minacce ibride?

"Questo quartier generale è responsabile - ci spiega l'ammiraglio -, per conto della NATO, della regione dei Balcani. Il nostro impegno principale lì è la nostra forza in Kosovo, la Kosovo Force (KFOR) che conta circa 4500 uomini. Siamo lì per mantenere un ambiente sicuro e protetto e la libertà di movimento per tutti i popoli, indipendentemente dalla comunità in cui vivono, all'interno del Kosovo. Quella parte dei Balcani è particolarmente difficile a causa delle profonde divisioni etniche. A questo aspetto presto attenzione ogni singolo giorno nel mio lavoro, monitorando le condizioni sul posto, confrontandomi con il nostro comandante in Kosovo, e collaborando con le nazioni limitrofe per migliorare la stabilità. Altra instabilità può derivare da minacce ibride come gli attacchi informatici e i sabotaggi in Europa. Questi provengono principalmente, ancora una volta, dai russi. Da qui l'importanza dell'intelligence e della condivisione delle informazioni tra le nazioni della NATO, per individuare quando il problema potrebbe aggravarsi e come affrontarlo per prevenirlo: lavoriamo in questo quartier generale con tutte le nazioni nella nostra area per rafforzare queste difese".

Un altro aspetto è la difesa aerea e missilistica, ci dice.

"Sono certo che l'opinione pubblica capisca quanto sia facile oggigiorno lanciare un drone a lunga distanza e colpire obiettivi. In tutta l'Alleanza, dobbiamo lavorare per migliorare la nostra difesa aerea e missilistica per contrastare queste minacce in futuro, e questo sarà un elemento significativo negli anni a venire per la NATO".

Lei cederà a breve il comando di Jfc Naples. Cosa lascia in sospeso per il prossimo comandante e come prevede che cambieranno le priorità strategiche della NATO negli anni a venire?

"Il lavoro non finisce mai quando si tratta di deterrenza e difesa, quindi ci sono sempre cose da rivedere", commenta Munsch. "Abbiamo fatto molti progressi con i piani di difesa che abbiamo elaborato, riorientando le nostre esercitazioni militari per provare parti di quei piani di difesa, trasformando il nostro quartier generale in quartier generale operativo e, in generale, elaborando una roadmap strutturata per modificare le condizioni del teatro operativo e renderle più favorevoli a noi. Alla base di tutto ciò c'è una crescente integrazione di tutte le forze della NATO. Sia per tutte le nazioni che collaborano, sia per le diverse forze armate, gli eserciti, le marine e le aeronautiche".

C'è poi, quello che viene chiamato "all domain warfare".

"L'apice dell'integrazione" afferma Munsch. "Si tratta di unire navale, aereo, terrestre, informatico, spaziale, elettronico e le forze operative speciali, ed essere in grado di gestirle come un'unità integrata contro l'avversario. È molto difficile da realizzare. Ma mentre studio ciò che è accaduto nella guerra tra Russia e Ucraina e nel Levante, è molto chiaro che questo è il futuro, e quindi noi della NATO dovremo continuare a lavorare su questo".

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