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Procos, doppio Premio Felix per sostenibilità e governance

di TMNews lunedì 17 novembre 2025
2' di lettura

Milano, 17 nov. (askanews) - "Per Procos, azienda che opera nel settore farmaceutico, azienda chimico-farmaceutica che produce principi attivi da 80 anni, il premio Felix ha rappresentato un grande traguardo e grande motivazione e stimolo per le sfide future che ci attendono. Orgogliosi di averlo ricevuto quest'anno in maniera duplice, quindi sia per la sostenibilità economico-finanziaria e per le ESG nelle tematiche social e governance". Lo afferma Enrico Zodi, amministratore Delegato di Procos.

"L'innovazione per Procos consiste nello sviluppo di nuove tecnologie - spiega - Il nostro è un settore a elevate intensità di capitale, soprattutto in ambito ricerca e sviluppo e nuove tecnologie. In questo Procos è sempre stata all'avanguardia introducendo sia nuove linee di produzione, di sviluppo, di ricerca e associate a tecnologie sia analitiche che di sviluppo processo.

"La chiave di volta per Procos - prosegue - è stata l'ingresso nel gruppo internazionale giapponese CBC, evento che per noi ormai risale 20 anni fa, anzi il prossimo anno 2026 compiremo esattamente 20 anni da che entriamo in questo gruppo importante. Ci ha portato network, ci ha portato visibilità nei mercati più importanti del mondo e poi noi come sito produttivo abbiamo fatto il resto, abbiamo sviluppato una strategia basata sull'eccellenza, ci siamo posizionati e continueremo a posizionarci a un livello molto alto di servizio. Noi siamo in un tipico B2B e quindi prima del prodotto vendiamo il servizio".

"Procos e il gruppo hanno sempre mantenuto le persone al centro e ogni singola strategia di sviluppo è sempre passata e passerà attraverso la crescita delle persone che lavorano presso di noi. Questa - ha concluso - è la vera linea di demarcazione, quello che farà la differenza anche nel futuro, perché poi alla fine le tecnologie possono essere sviluppate da chiunque, ma il fatto di crescere le persone che lavorano nel nostro organico è una peculiarità".

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Cop30, Onu: su clima accelerare negoziati, non possiamo perdere tempo

Milano, 17 nov. (askanews) - Il capo dell'Onu per il Clima Simon Stiell ha chiesto ai ministri dei vari paesi di accelerare i negoziati della Cop30 per superare gli ostacoli prima della fine della conferenza, tra cinque giorni, a Belém, nell'Amazzonia brasiliana.

"Chiaramente, c'era un enorme lavoro da svolgere per i ministri e i negoziatori. Vi esorto ad affrontare rapidamente le questioni più difficili. Quando queste questioni vengono rinviate all'ultimo minuto, tutti ne escono perdenti - ha detto - non possiamo assolutamente permetterci di perdere tempo con tattiche, ritardi strategici o ostruzionismo. Il tempo della diplomazia performativa è ormai finito. Ora è il momento di rimboccarsi le maniche, unire le forze e portare a termine il lavoro".

A cinque giorni dalla fine della 30a conferenza annuale delle Nazioni Unite sul clima, i ministri sono arrivati a Belém per riprendere i negoziati e cercare di uscire dall'impasse politica che vede gli Stati insulari a rischio lottare per impegni più stringenti in materia di clima; Paesi come Cina e India alleati per eliminare barriere commerciali, come la tassa europea sul carbonio alle frontiere (Carbon Border Adjustment Mechanism, che imporre un dazio sulle emissioni di carbonio dei prodotti importati da paesi extra-UE); molti paesi del Sud del mondo, in particolare quelli africani che chiedono ai paesi sviluppati di aumentare i finanziamenti, mentre le grandi economie non vogliono decisioni che sottintendano che non stanno facendo abbastanza.

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Gerini: temo per il cinema indipendente, ora penso alla seconda regia

Roma, 17 nov. (askanews) - Claudia Gerini è stata la Presidente di Giuria della 22esima edizione del Monte-Carlo Film Festival, vinto quest'anno dal film spagnolo "La Cena" di Manuel Gòmez Pereira. Un'occasione per parlare del suo ruolo di spettatrice di cinema. "A me piacciono molto i film storici, mi piacciono moltissimo le commedie, non amo i film troppo violenti. - ha detto l'attrice - Sono abbastanza onnivora, però sono molto esigente, quando un film non mi piace esco dalla sala".

La manifestazione diretta da Ezio Greggio che si tiene ogni anno nel Principato di Monaco è dedicata alla commedia, di cui Gerini è una delle maggiori interpreti da quando, 30 anni fa, girò con Carlo Verdone "Viaggio di nozze". Oggi con Verdone condivide un certo timore per il futuro di giovani registi e interpreti del cinema italiano. "Anche io sono preoccupata per i tagli, penso che ora rivedranno un po' la legge del tax credit, perché il cinema indipendente non ha più voce, il cinema italiano indipendente in questo modo, perché è ovvio che hanno bisogno degli aiuti dei finanziamenti di Stato. - ha spiegato Gerini - Ha ragione Carlo nel dire che abbiamo bisogno di sostegno perché piccoli film, che poi sono il nutrimento del nostro cinema, perché gli italiani amano il cinema italiano, lo vogliono, lo guardano".

L'attrice, attualmente nei cinema con "Fuori la verità", ora si appresta a dirigere il suo secondo film, di cui ha detto: "In realtà è una cosa molto giovane che è nata, perché la storia ha trovato me, ma posso dire che è una storia molto tenera e che è anche un omaggio al cinema".

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Nato, Munsch: non so come finirà la guerra, la Russia cerca conflitto

Napoli, 17 nov. (askanews) - "Il lavoro non è mai finito quando si tratta di deterrenza e difesa". Stuart Benjamin Munsch è un ammiraglio a quattro stelle della Marina degli Stati Uniti d'America che guida le forze navali Usa in Europa e in Africa, nonché dal 27 giugno 2022 il comando alleato congiunto delle forze Nato a Napoli (Jfc Naples). Quando arrivò, l'Italia era sconvolta dal Coronavirus, c'era tanto da fare a più livelli e come dice lui stesso, fu un "bootstrapping", ovvero quello che in italiano chiamiamo arte dell'arrangiarsi. Ma comunque un grande lavoro. E ora che dovrà lasciare il comando di Napoli, l'alto ufficiale ammette che gli mancherà molto, sia dal punto di vista internazionale "il contatto con persone provenienti da 24 nazioni che mandano qui i loro migliori talenti", sia "l'atmosfera di Napoli", ovvero "un ambiente così ricco di storia, cibo, vino, moda, sport e attività all'aperto".

Non è un segreto che Munsch tifi Napoli, che la domenica - lavoro permettendo - ami andare allo stadio per sostenere la sua squadra. Non solo. Diversi napoletani hanno notato che dall'arrivo dell'ammiraglio, Partenope ha portato a casa due dei tre scudetti vinti nella sua storia. E scaramantici come sono, forse non lo vorrebbero veder ripartire. Ma oltre al fattore umano, c'è il dovere, la strategia militare, la deterrenza e la difesa del mondo libero. Oltre all'integrazione delle forze dell'Alleanza che Munsch durante il suo mandato ha perseguito con grande scrupolosità.

"Sono arrivato - ci racconta - una settimana dopo la revoca delle restrizioni per il Covid in Italia, ed è stato un cambiamento davvero notevole. Poi uscirne per ristrutturare il nostro quartier generale, e poi farlo in un periodo come quello che abbiamo affrontato. Abbiamo riorientato il quartier generale verso la difesa territoriale, elaborato piani di difesa, riorganizzato le nostre esercitazioni, modificato i nostri processi interni, il tutto dedicato alla difesa del territorio Nato: è stato davvero, davvero significativo. E tutto questo si è aggiunto all'uscita dal Covid, dove diverse cose erano rimaste in silenzio per molto tempo".

Munsch è noto per la serenità olimpica con la quale affronta le crisi. E in questi anni le crisi non sono mancate nella sua area di competenza. In particolare l'aggressività della Russia, oltre al conflitto in Medio Oriente, ha sconvolto tutto. Qualcuno sostiene che il problema inizierà quando la guerra tra Russia e Ucraina sarà finita, gli diciamo.

"Non so se la guerra finirà nel senso che ci sarà una vera pace completa, come la gente potrebbe pensare", dice Munsch. "Continuerà, forse a un livello più basso, ma continuerà a esserci conflitto, perché è ciò che la Russia cerca".

E dunque un consiglio per il suo successore? "Perseguire quell'integrazione all'interno della Nato, continuare a promuoverla anche in questo contesto internazionale; è molto importante saper ascoltare. Per molte delle persone che lavorano in questa sede, l'inglese non è la loro prima lingua; può essere intimidatorio quando molti leader parlano inglese come prima lingua; tutti noi dobbiamo saper ascoltare per dare spazio a tutti, e in questo modo possiamo sfruttare al meglio ciò che ogni persona porta in questa sede. Questo è ciò che ritengo sia davvero importante nel contesto internazionale".

Poi però l'ammiraglio Munsch decide di aggiungere un altro suggerimento. "Mi ha chiesto un consiglio per il mio successore, e io ho parlato del lavoro e di cosa è importante lì. Ma voglio dargli anche un buon consiglio fuori dal posto di lavoro, e cioè di abbracciare l'Italia. Di sicuro gli piacerà".

Intervista di Cristina Giuliano

Montaggio di Linda Verzani

Immagini askanews, Nato, Afp, internet

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Ucraina, Macron-Zelensky: "storico" patto per le forniture militari

Parigi, 17 nov. (askanews) - Un piano decennale a sostegno delle forze armate ucraine: lo hanno sottoscritto il presidente francese Emmanuel Macron e quello ucraino Volodymyr Zelensky. Il memorandum di intesa prevede l'acquisto di 100 caccia "Rafale" da parte ucraina ed è il fulcro dell'accordo proiettato sino al 2035. Il capo dell'Eliseo ha sottolineato che "già quest'anno inizieranno progetti congiunti tra i due settori della difesa. "rodurremo insieme droni intercettori e lavoreremo allo sviluppo di tecnologie e componenti critici che potranno essere integrati nei droni ucraini", ha specificato Zelensky.

L'intesa, siglata sulla pista della base militare di Villacoublay, promette l'acquisizione da parte di Kiev di fino a 100 aerei da combattimento Rafale e di ulteriori equipaggiamenti militari, presentato dall'Eliseo come un impulso significativo per l'Ucraina nella sua lotta contro l'invasione russa.

"Si tratta di un accordo strategico che avrà una validità di 10 anni a partire dal prossimo anno. I principi fondamentali di questo accordo sono politici, finanziari, industriali. Si tratta di un accordo storico. È molto prezioso che la Francia stia compiendo un passo del genere per raggiungere una sicurezza realmente garantita in Europa" ha detto Zelensky durante la nona visita in Francia dall'inizio della guerra.

"Oggi facciamo un altro passo avanti. Continuiamo a concentrarci su una cooperazione più stretta e sull'integrazione delle nostre industrie", ha sottolineato il presidente francese, invitando ad agire a favore di una pace "giusta e duratura che spera di raggiungere prima del 2027.

Kiev sta vivendo però in momento molto difficile sul campo di battaglia, mentre i missili russi continuano a esercitare una pressione incessante sulle città ucraine, prendendo di mira in particolare le infrastrutture energetiche.

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