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Regionali, Salvini: al sud ci hanno dato fiducia, faremo ancora di più

di TMNews mercoledì 26 novembre 2025
1' di lettura

Milano, 26 nov. (askanews) - "Ci hanno dato tanta fiducia, hanno dato tanti voti, vuol dire che lavoreremo ancora di più con umiltà, con pazienza, liberi. Governare il Veneto che è una delle regioni più dinamiche produttive d'Europa, con la gente che ci dà più di un terzo dei voti del totale, 36 per cento un risultato storico, ma crescere come siamo cresciuti costantemente negli ultimi anni in Calabria, in Campania, in Puglia, nella terra di Conte la Lega prende più voti dei 5 Stelle, nella città di Vendola, Vendola rimane a casa e la Lega prende il 9%. Quindi vuol dire che il lavoro paga in silenzio, senza polemiche, grazie anche al Centrodestra unito perché la vittoria in Veneto è anche figlia della compattezza del centrodestra e della generosità del centrodestra che ha scelto la Lega e per cui ringrazio sia Giorgia Meloni che Antonio Tajiani". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, commentando l'esito delle Regionali in Puglia e Campania.

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Photo Grant Deloitte, in Triennale Carlos Idun e Fabiola Ferrero

Milano, 26 nov. (askanews) - Una mostra fotografica in Triennale per dare spazio ai due vincitori della terza edizione del Photo Grant di Deloitte, il concorso internazionale articolato in due sezioni che ha la direzione artistica di Denis Curti. "È l'occasione per i giovani fotografi, e per fotografi professionisti e non - ha detto ad askanews - di poter ottenere un contributo economico per continuare la propria professione da una parte e dall'altra di visibilità, perché chi vince il premio che si divide in due categorie sostanzialmente vince anche una mostra".

I due artisti selezionati dalla giuria sono estremamente interessanti. Il progetto "Hero, Father, Friend" del fotografo e regista ghanese Carlos Idun-Tawiah, vincitore nella categoria "Segnalazioni", è un viaggio dentro la memoria e le possibilità del futuro, una riflessione visiva e sentimentale sulla relazione tra padre e figlio, sorretta da un'idea forte di fotografia. "È un lavoro staged, è un lavoro di ricostruzione - ci ha spiegato Curti -. Carlos perde il papà quando era piccolo, ma se lo ricorda bene, ha delle fotografie nel suo album di famiglia, hanno conservato i vestiti. E lui ha pensato che la finzione poteva aiutarlo a immaginare il suo futuro e in questo futuro ha voluto che la presenza di suo papà fosse una costante. E quindi ha iniziato questo percorso dove ha preso degli attori, degli amici, bambini che interpretavano Carlos stesso, altri amici più adulti che interpretavano il papà e ha messo in scena tutti quei momenti che non è riuscito a vivere".

La messa in scena come forma ulteriore di realtà, come costruzione di futuro e come manuale per affrontare la perdita. Carlos Idun interpreta il medium fotografico al meglio delle sue possibilità, che restano comunque molteplici e si declinano, in Triennale, anche nel lavoro della vincitrice della categoria "Open Call" del Photo Grant Deloitte. "In questo caso - ha aggiunto il direttore artistico - ha vinto Fabiola Ferrero, una fotografa venezuelana che ha fatto un magnifico lavoro sull'ossessione della bellezza. C'è una cultura incredibile in questo Paese, dove fin da bambini si viene condotti verso delle esperienze che vogliono celebrare il tema della bellezza attraverso tantissimi concorsi per poi finire anche con delle cose un po' estreme come i concorsi per le nonne".

La serie "Reinas" di Ferrero unisce fotogiornalismo e iperrealismo, documentazione e sogno pop, lasciando che poi sia lo spettatore a guardare al di là della superficie delle immagini, anche perché oltre che sui concorsi di bellezza la fotografa si è concentrata su un altro aspetto centrale nella vita del Venezuela, ossia la produzione di petrolio. E questo intreccio, già da sé, genera forza narrativa.

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Binoche: "Penso alla regia e alle donne dico: sappiate dire no"

Roma, 26 nov. (askanews) - E' stata acclamatissima dal pubblico Juliette Binoche al 43esimo Torino Film Festival, dove è arrivata per ricevere il premio Stella della Mole e presentare la sua prima regia, "In-I in Motion", documentario nato dalla collaborazione con il ballerino e coreografo britannico Akram Khan. "Il movimento mi ha sempre appassionato, perché esprime quello che abbiamo dentro, lo traduce in un gesto esterno. - ha detto l'attrice - In quanto alla regia mi piacerebbe continuare, un attore in qualche modo partecipa alla messa in scena, quindi mi sembra un'evoluzione naturale. Ho diverse idee ma per ora preferisco non parlarne".

L'attrice nella sua lunga carriera ha creato magnifici ritratti femminili con i più grandi registi, da Téchiné a Godard, David Cronenberg, Kie lowski, Leos Carax, Kiarostami, Kore'eda. Nel suo ultimo film, "The Return" ha interpretato una Penelope che lei ha definito "femminista". Oggi sulla sempre più diffusa violenza contro le donne ha detto: "Una donna non dovrebbe mai permettere di essere toccata, dovrebbe sapere dire: no. E' facile dirlo, mi rendo conto che ci sono situazioni in cui, se non hai lavoro, hai dei figli, potresti esitare, ma non bisogna aver paura di ritirarsi immediatamente da situazioni perverse. Ci sono associazioni che aiutano le donne ma questo dovrebbe essere proprio nella Costituzione: servono luoghi dove possano trovare rifugio dalla violenza".

E a proposito della violenza dei nostri giorni, dei conflitti a cui oggi assistiamo, l'attrice francese ha detto: "Le guerre ci sono sempre state, credo che bisognerebbe passare ad un altro livello, una virata a 360° rispetto all'atteggiamento che gli esseri umani hanno, una nuova consapevolezza. Sono convinta che ognuno di noi dovrebbe iniziare nella propria vita a superare l'egoismo, a trovare un nuovo equilibro tra sé e l'altro, però purtroppo siamo ancora agganciati a vecchi paradigmi".

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Torna il festival T.E.H.R, Thematic Exibition on human rigths

Roma, 26 nov. (askanews) - Ritorna T.E.H.R, Thematic Exibition on human rigths,il Festival tematico che parla di diritti umani attraverso le arti,giunto alla sua decima edizione, presentato da Fondazione Mira e diretto da Isabel Russinova, in scena, quest'anno dal 28 novembre al 12 dicembre 2025. Il tema portante di quest'edizione è dedicato a Le madri dimenticate del terzo millennio e si articola in diversi spazi della Capitale: la Galleria La Pigna ( via della Pigna 13) dove, ad aprire il Festival sarà la finestra dedicata all'arte figurativa con la bipersonale delle opere di Imma Battista e le Illustrazioni di Isabel Russinova, presentate da Donatella Caramia, neuroscienziata e docente di neurologia umanistica all'Universita degli Studi di Roma Tor Vergata e da Giorgia Pietropaoli, scrittrice, attivista e docente di lettere classiche, la mostra, curata da Maria Cristina Martinelli Carraresi si protrarrà fino al 12 dicembre. Il 2 dicembre, alle 17,30, nello stesso spazio, focus sulla letteratura con la presentazione, in anteprima, dell'opera di Francesco Astiaso Garcia, Manifesto per la rinascita dell' uomo tra arte, scienza e fede, seguirà la conversazione con l'autore. Il 5 dicembre dalle ore 18.00, presso la Casa Editrice Argo( Piazza Rondanini 48) proiezione del film del regista e documentarista Leonardo Cinieri Lombroso, Refugee Girls, che darà spunto di conversazione all'incontro a cui parteciperanno,oltre al regista, Barbara Schiavulli, giornalista, attivista e scrittrice e il teologo Monsignor Giuseppe Lorizio. Protagonista dello spazio dedicato al Teatro è la piece teatrale Il Pianto delle donne, dove il mito, la storia, il contemporaneo si amalgamano drammaticamente in un unica narrazione,la mise en esapce, vede, oltre ad Isabel Russinova,in scena Deborah Lentini, Cecilia Mati Guzzardi, Tommaso Garrè, Claudia Bellia e la musica dal vivo del Maestro Marco Lo Russo. La regia e la drammaturgia sono firmate da Manuel Giliberti. Il Pianto delle donne sarà in scena il 6 dicembre 2025 alle ore 18.00 presso la Sala Tosi della Casa Internazionale delle donne ( via della Lungara 19).

Il Festival si chiude con il Finissage della Mostra Le Madri dimenticate del Terzo Millennio, alle 17.30 alla Galleria La Pigna. La decima edizione vede il Patrocinio dell'Universita degli Studi Tor Vergata,Università I.A.R( Istituto Armando Curcio) e collaborazioni e partenariati con Stati Generali delle Donne,U.C.A.I.( Unione Cattolica Artisti Italiani), La rete del Caffe Sospeso( la rete dei festival dei diritti umani che aiuta a dar voce a chi non ne ha),Sindacato Cronisti Romani,Indiecinema, Galleria La Pigna, Argo Edizioni. Al termine di ogni evento la consegna dell'attestato del Festival T.E.H.R. agli artisti selezionati, per aver raccontato i diritti umani attraverso la propria arte.

"Ho voluto sensibilizzare l' attenzione sul momento difficile, delicato e pericoloso, per l'umanità, che stiamo vivendo, dove la donna si trova ad affrontare grandi prove, i teatri di guerra,le condizioni difficili che la piegano in molti paesi,donne, madri, bambine, ragazze, abbandonate nella miseria, offese, colpite che però, instancabilmente, come da quando esiste il tempo, continuano a lottare per il futuro, non vanno abbandonate e sopratutto dimenticate" cosi Isabel Russinova.

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Poso (Adm): Dal presidio di legalità alla tutela del giocatore

Roma, 26 nov. (askanews) - "Il sistema concessorio, a vent'anni dalla sua istituzione, resta un presidio di legalità sul territorio: la legge delega fiscale del 2023 ne ha confermato il valore. Il doppio binario tra licenze di pubblica sicurezza e concessioni selezionate con gara pubblica garantisce controlli elevati, mentre le imprese concessionarie assicurano per nove anni una rete efficiente e la tracciabilità di tutte le transazioni. Il gioco fisico mantiene inoltre una funzione sociale, perché avviene in presenza, con l'interazione tra giocatori e operatori qualificati, iscritti in albi e soggetti a requisiti stringenti". Lo ha detto Elisabetta Poso, direttore dell'Ufficio Apparecchi da Intrattenimento dell'Adm, intervenendo a Largo Chigi, il format di Urania TV. La riforma del gioco fisico dovrà dare attuazione ai principi della delega fiscale: contrasto al gioco illegale e tutela delle fasce più vulnerabili. La tecnologia può rafforzare le misure di protezione, dal divieto ai minori agli strumenti di autocontrollo, ma serve una cornice uniforme su tutto il territorio. Decisiva sarà la formazione degli operatori dei punti fisici di gioco, per riconoscere e gestire situazioni di rischio e indirizzare i giocatori verso i servizi di cura .

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