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Golden Globes, "Una battaglia dopo l'altra" guida le nomination con 9

di TMNews martedì 9 dicembre 2025
1' di lettura

Roma, 9 dic. (askanews) - Si scalda la stagione dei premi cinematografici in vista degli Oscar. Annunciate l'8 dicembre le nomination degli 83esimi Golden Globes che quest'anno incoronano come più nominato "Una battaglia dopo l'altra" (One Battle After Another) di Paul Thomas Anderson con Leonardo DiCaprio, con 9 candidature incluse quelle per miglior film, regia e sceneggiatura e miglior attore. Seguono "Sentimental Value" con otto, "Sinners" con sette e "Hamnet" con sei.

Cinque nomination per il "Frankenstein" di Guillermo del Toro, e per "Wicked - Parte 2", mentre per la tv spiccano "The White Lotus" e la mini-serie "Adolescence". Nulla da fare per "Familia" di Francesco Costabile, candidato ufficiale dell'Italia agli Oscar.

L'attore statunitense Marlon Wayans che ha letto le candidature, ha accolto con favore che un film politicamente impegnato come quello con DiCaprio e la commedia drammatica norvegese "Sentimental Value" guidino le nomination. "Lo spettacolo è molto più inclusivo - ha detto - penso che dia il tono all'inclusione, soprattutto quando si tratta di film stranieri. Guardo alla diversità di quest'anno, non solo in termini di colore della pelle, anche di età, eè davvero emozionante. Penso che sarà una grande festa per tutti". La cerimonia con i premi si terrà l'11 gennaio.

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Teheran, le bikers iraniane che sfidano leggi e pregiudizi

Roma, 15 dic. (askanews) - Motociclista donna, in Iran. Una passione non facile da coltivare per Maryam Ghelich che ha imparato a guidare la moto 15 anni fa, andando di notte per le strade deserte di Teheran per evitare di essere giudicata per il suo abbigliamento, pantaloni, casco e protezioni, o per la mancanza della patente. In Iran infatti, nonostante i progressi compiuti e il numero di motocicliste aumentato anche grazie a Maryam che gli insegna a guidare, il rilascio delle patenti per moto e scooter alle donne è un nodo legale mai sciolto.

Le leggi sul traffico non gli vietano esplicitamente di guidarle ma le autorità, nella pratica, non gli hanno mai rilasciato patenti.

Ghelich non si arrende e ha formato centinaia di donne da istruttrice certificata dalla Federazione, aiutandole a districarsi nel traffico di Teheran e tra i pegiudizi e gli ostacoli che devono affrontare nella conservatrice Repubblica islamica.

"Questo sport è una delle mie passioni, anche se in Iran è considerato un'attività maschile - racconta - ho cercato di dimostrare che anche le donne possono avere successo in questo campo". Le cose stanno cambiando lentamente, spiega. "Prima non era affatto accettato, ora, quando vedo le donne che abbiamo formato guidare per le strade, mi fa davvero piacere vedere che le famiglie lo accettano".

Che ci sia un atteggiamento diverso lo notano anche le sue allieve. "Le persone in generale sono più rispettose di prima - dice Niloufar, stilista - non mi preoccupo più tanto che qualcuno mi stia troppo vicino o cerchi di disturbarmi. La città sembra più piacevole con più donne che guidano e le persone mostrano più rispetto".

"Naturalmente - aggiunge - ho ancora delle preoccupazioni. Anche se una donna guida in modo molto professionale, senza patente sarà legalmente responsabile in caso di incidente, anche se è lei la vittima. Questo perché non ha la patente o il permesso ufficiale per guidare".

Di fatto, le autorità iraniane hanno affermato che le donne possono guidare le moto. A settembre scorso, il capo della polizia stradale iraniana, Teymour Hosseini, ha dichiarato che i suoi agenti non hanno l'autorità di dare una propria interpretazione della legge per motivi religiosi o di altro tipo.

Il problema è il rigido codice di abbigliamento della Repubblica islamica, in vigore da poco dopo la rivoluzione del 1979, e a cui molti ancora fanno riferimento, che impone alle donne di indossare abiti larghi e di coprirsi la testa e il collo, cosa che andrebbe a scontrarsi con il guidare una moto.

TMNews

Mattarella: da Mosca intendimento di ridefinire confini inEuropa

Milano, 15 dic. (askanews) - "Il mondo contemporaneo è attraversato da molteplici crisi che si sovrappongono l'un l'altra e si alimentano a vicenda. Per cogliere questa complessità sono state introdotte locuzioni nuove, come "policrisi", mettendo a sistema fattori politici, frutto di scelte consapevoli dell'uomo, e di circostanze in apparenza esogene, come le emergenze climatiche o sanitarie, talvolta anch'esse - a ben vedere - effetti collaterali delle stesse attività umane". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo alla XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d'Italia.

"Gli esempi sono di grande evidenza - ha aggiunto il capo dello Stato - Permane l'aggressione russa ai danni dell'Ucraina, con vittime e immani distruzioni, e con l'aberrante intendimento, malgrado gli sforzi negoziali in atto, di infrangere il principio del rifiuto di ridefinire con la forza gli equilibri e i confini in Europa. Azione ritenuta irresponsabile e inammissibile già oltre cinquanta anni addietro alla Conferenza di Helsinki sulla Cooperazione e la Sicurezza nel continente".

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"Una condizione che viene alimentata da flussi informativi manipolativi che, nell'ambito di conflitti ibridi condotti con vari strumenti ostili, congiungono fronte interno e fronte esterno - avverte il capo dello Stato -. Pericolose attività di disinformazione tendono ad accreditare una presunta vulnerabilità delle opinioni pubbliche dei Paesi democratici".

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"Labro borgo di pietra ha risposto al bando nazionale borghi con degli interventi che andavano a completare quella che era l'idea su Labro e la nostra programmazione che da tempo cercavamo di completare. Abbiamo avuto questa grande occasione ed attraverso il bando borghi abbiamo realizzato questo nostro sogno".

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