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Saporetti (MASE): nuovi CAM Edilizia passo decisivo

di TMNews mercoledì 10 dicembre 2025
1' di lettura

Roma, 10 dic. (askanews) - Intervenuto questa mattina al convegno "Città che cambiano il clima", ospitato al Cinema Barberini e promosso da GBC Italia, Sergio Saporetti del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha illustrato le novità normative per il settore delle costruzioni. Nel suo intervento, dedicato ai "Nuovi CAM edilizia per città climaticamente neutre", Saporetti ha sottolineato l'impegno del governo nell'aggiornamento dei criteri per gli appalti pubblici verdi. A margine dei lavori, Saporetti ha dichiarato:

"In questo evento organizzato da GBC Italia abbiamo discusso, per la prima volta dalla loro adozione, dei nuovi CAM, Criteri Ambientali Minimi, per gli interventi edilizi. Si tratta di strumenti fondamentali, poiché incidono direttamente sulla qualità delle opere e del costruito, andandosi ad affiancare, in un'ottica di revisione complessiva, al recente aggiornamento dei CAM sulle infrastrutture stradali. Il Ministero prosegue dunque la sua attività normativa sui decreti attuativi del Codice, con l'obiettivo di migliorare concretamente la sostenibilità delle opere. Questo percorso è pienamente coerente con gli obiettivi nazionali e con l'atto di indirizzo politico del Ministro, che ha inserito il GPP tra le priorità strategiche del Dicastero."

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"The Trials": film sul processo a Maja T. in Ungheria, come Salis

Roma, 15 dic. (askanews) - Un documentario che racconta una storia simile a quella di Ilaria Salis. Quella di Maja T., attivista non binary di nazionalità tedesca in prigione d'isolamento a Budapest, che a 25 anni rischia una condanna di 24 anni. Mentre l'Ungheria protesta contro le misure sempre più restrittive del governo autoritario, il tribunale prepara la sua sentenza. Un caso che viene raccontato nel documentario di Marta Massa, "The Trials", appena uscito in streaming su OpenDDB e disponibile per proiezioni pubbliche.

Dopo l'anteprima al Festival dei Popoli, il film-reportage arriva sulla piattaforma online e in appuntamenti nelle città italiane, per informare ed esprimere solidarietà alla ragazza, anche il vista del prossimo mese, decisivo per la sua liberazione. Sono previste a breve quattro udienze, tra cui la prossima il 22 gennaio 2026, quando arriverà la sentenza.

Oltre 17 mesi di isolamento, più di 500 giorni di prigionia in condizioni preoccupanti: militante e antifascista, Maja T. È accusata di aver preso parte a un'aggressione nei confronti di estremisti di destra durante le manifestazioni del "Giorno dell'onore", una commemorazione annuale che riunisce migliaia di militanti delle frange estreme e radicali del nazionalismo da tutta Europa (che l'11 febbraio 2023 si è tenuta appunto a Budapest). La stessa accusa rivolta a Ilaria Salis, che oggi da eurodeputata cerca di portare luce su questo caso, invitando sui propri canali social a vedere il documentario, come successo nella sua anteprima a Firenze. Secondo la difesa degli arrestati, sono molti i dettagli che non tornano, le persone ferite hanno riportato un numero limitato di giorni di prognosi: eppure, la stretta autoritaria del governo Orbàn sembra aver trovato un nemico contro cui scagliarsi. Non ultimo, il 18 marzo è stato approvato in parlamento il divieto di assembramenti LGBTQIA+.

"Nel clima di estremismo e autoritarismo in cui abitiamo, la lotta di Maja e di attivisti ungheresi contro la sistemica violazione dei diritti umani chiede a ognuno di noi: quanto siamo disposti a sacrificare per qualcun altro? Che siano i nostri figli, amici o per persone che non conosciamo. Siamo disposti a mettere a repentaglio la nostra sicurezza per proteggere quella altrui?", ha dichiarato la regista Marta Massa. "La prima volta che ho sentito parlare degli attacchi del 'Giorno dell'onore' mi ero appena trasferita a Budapest. È passato più di un anno da quando ho filmato l'ultimo processo di Ilaria Salis, antifascista di origini italiane, arrestata per il suo presunto coinvolgimento nello stesso attacco neonazista" ha proseguito.

"Ilaria Salis è riuscita a uscire dalle carceri di Budapest, ma da allora la campagna di estradizione guidata dallo Stato ungherese contro tutti gli antifascisti sospettati di essere coinvolti nel caso, ha continuato a radicalizzarsi. Per questo motivo ho deciso di continuare a filmare e di approfondire il rapporto con la famiglia di Maja, nel corso della detenzione e del processo - ha aggiunto la regista - l'estrema cura e solidarietà che ho percepito per Maja durante il periodo del processo, da parte di amici e sostenitori, mi ha spinto a partecipare e seguire da vicino la prima udienza e le udienze successive".

"Il cuore corre velocemente, portando con sé la fierezza, il ringraziamento e la fiducia, però ancora non so dove, rimango con il respiro in sospeso, comunque volto verso di voi, là tra le sedie rosse, dove la vita prospera e la speranza agisce", ha scritto in una lettera dal carcere Maja, rivolta a chi vedrà il documentario.

Marta Massa è una documentarista e direttrice della fotografia sarda, con base tra l'Ungheria e la Sardegna. Il suo ultimo cortometraggio, "Deserto Bianco", è stato proiettato a Sarajevo International Film Festival. Nel 2021 è stata selezionata per il programma New Voices, istituito dallo Scottish Documentary Institute e dedicato ai talenti emergenti nel campo del documentario. Ha completato il programma di sviluppo ItineranzeDoc per il suo lungometraggio documentario "The Trials", incentrato sul processo a Maja T.

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Usa, sparatoria alla Brown University: 2 studenti morti e 9 feriti

Roma, 15 dic. (askanews) - Fiori e candele davanti alla Brown University, a Providence, nel Rhode Island, e una veglia di preghiera con tanti studenti per ricordare le vittime, due ragazzi morti e nove feriti, in una sparatoria nel campus.

La polizia ha fermato un uomo di circa 30 anni, definito una "persona di interesse", senza fornire ulteriori dettagli sull'indagine in corso. La caccia all'uomo ha coinvolto l'intera città di Providence: era stato diffuso un video che mostrava un uomo vestito di nero uscire dall'edificio di ingegneria dopo l'attacco, senza che il volto fosse riconoscibile.

La sparatoria è avvenuta intorno alle 16 locali di sabato, durante una sessione di ripasso per un esame finale del corso di Principi di economia. Studenti e docenti sono rimasti barricati per ore in aule e dormitori, mentre le forze dell'ordine setacciavano l'area. L'ordine di restare al chiuso è stato revocato poco prima delle 6 del mattino di domenica. "È una cosa terribile - ha commentato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump - tutto quello che possiamo fare ora è pregare per le vittime e per coloro che sono rimasti gravemente feriti".

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Il Cile torna a destra: Kast vince e promette "legge e ordine"

Roma, 15 dic. (askanews) - Il Cile torna a destra con la netta vittoria dell'ultraconservatore José Antonio Kast sulla sua rivale di sinistra nel ballottaggio per le presidenziali. Con il 58% dei suffragi, Kast ha battuto Jeannette Jara, candidata comunista a capo di un'ampia coalizione di sinistra.

Il candidato più a destra degli ultimi 35 anni nel Paese sudamericano, Kast ha basato la sua campagna elettorale sulla promessa di stampo trumpiano di espellere più di 300.000 immigrati, chiudere il confine settentrionale, adottare una "linea dura" nei confronti dei tassi di criminalità quasi record e rilanciare l'economia in stallo.

"Ristabiliremo il rispetto della legge, ristabiliremo il rispetto della legge in tutte le regioni", ha promesso nella notte della vittoria elettorale. Un tempo uno dei paesi più sicuri delle Americhe, il Cile è stato duramente colpito dalla pandemia di Covid-19, da violente proteste sociali e dall'afflusso di gruppi criminali organizzati stranieri.

A Santiago, i sostenitori di Kast hanno suonato i clacson delle auto, sventolato bandiere, e si sono sentiti cori inneggianti all'ex dittatore Augusto Pinochet, il cui regime, iniziato con un sanguinoso colpo di Stato negli anni 70 si macchiò di crimini contro l'umanità commessi contro gli oppositori politici di sinistra con esecuzioni e sparizioni di massa di migliaia di persone.

Per Kast, 59 anni e padre di nove figli, è stata la terza volta, la volta buona, dopo due tentativi falliti. Il leader del Partito repubblicano ha comunque avvertito che il cambiamento non sarà immediato, riconoscendo che anche contributi provenienti da aree politiche diverse potranno essere utili nei "momenti difficili" che attendono il Paese.

Il presidente uscente Gabriel Boric, esponente della sinistra emerso dalle lotte studentesche, si è congratulato con il vincitore: "I cittadini hanno espresso il loro verdetto e hanno eletto José Antonio Kast come Presidente della Repubblica. L'ho contattato pochi istanti fa per congratularmi con lui per la sua vittoria, per augurargli successo nei prossimi quattro anni e per assicurargli tutto il nostro sostegno come governo nel processo di trasferimento delle funzioni".

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Attentato alla festa ebraica di Hanukkah, a Bondi Beach 15 morti

Bondi Beach (Australia), 15 dic. (askanews) - In Australia si indaga per ricostruire i contorni del drammatico attentato a Bondi Beach in cui sono morte 15 persone e una ventina sono rimaste ferite. Un commando formato da due assalitori ha compiuto una strage durante le celebrazioni della festa ebraica di Hanukkah in una delle spiagge simbolo dell'Australia vicino Sidney. Tra le vittime c'è anche il rabbino Eli Schlanger, alla celebrazione erano presenti circa 2000 fedeli.

La polizia ha confermato che uno dei due terroristi è stato ucciso, mentre l'altro è ricoverato in gravi condizioni. Erano padre e figlio di 50 e 24 anni. L'uomo che è deceduto era titolare di porto d'armi da dieci anni e possedeva sei armi da fuoco che sarebbero state rinvenute sulla scena della sparatoria. Rinvenuto anche un ordigno esplosivo in un veicolo appartenente a uno dei presunti autori e due bandiere dell'Isis, elemento che rafforza l'ipotesi di una matrice jihadista dell'attacco. Si sta cercando di capire se si sia trattato di un attacco "spontaneo" o se sia stato diretto da uno Stato o da un'organizzazione terroristica.

L'orrore di questo brutale attentato è stato fermato dal gesto eroico di Ahmed al Ahmed, il 43enne fruttivendolo di Sutherland, che ha affrontato a mani nude uno dei due killer, disarmandolo. Ahmed è rimasto ferito ma non è in pericolo di vita, il suo provvidenziale intervento ha probabilmente salvato delle vite.

"Il governo è pronto a prendere tutte le misure necessarie. Tra queste rientra anche la necessità di leggi più severe sulle armi" ha detto il primo ministro australiano Anthony Albanese.

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