Cassazione: 'Ultima tentazione di Cristo' di Scorsese e' blasfemo, avvocato chiede danni

domenica 28 aprile 2013
Cassazione: 'Ultima tentazione di Cristo' di Scorsese e' blasfemo, avvocato chiede danni
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Roma, 23 apr. (Adnkronos) - Un avvocato veneziano porta alla sbarra la 'Fondazione' della Biennale di Venezia per chiedere i danni per la "lesione del sentimento religioso" in seguito alla proiezione del film di Martin Scorsese 'L'Ultima tentazione di Cristo'. Il ricorso arriva fino in Cassazione dove al legale, che ha giudicato 'blasfema' la pellicola, viene ricordato che il cittadino non ha diritto ad ottenere singolarmente lo stop di "manifestazioni di pensiero contrarie alla visione della morale della vita secondo i principi della religione cristiana". In questo modo la Suprema Corte ha respinto il ricorso di un avvocato veneziano, Ivone C. che aveva citato in giudizio la 'Fondazione Biennale di Venezia' per ottenere un risarcimento danni patito in seguito alla presentazione nel 1988, fuori concorso, del film l"Ultima tentazione di Cristo' perche', a suo dire, "dileggiava la figura del Redentore". Il film di Scorsese, basato sui vangeli apocrifi, venne accolto come uno scandalo dall'ambiente religioso, soprattutto in America e poi in Italia. Il film era stato ritenuto blasfemo dal legale che ha fatto ricorso in Cassazione, chiedendo i danni perche' la proiezione era - a suo dire - "contraria alla visione della morale della vita secondo i principi della religione cristiana". La Sesta sezione civile, con una motivazione molto tecnica, ha dichiarato inammissibile il ricorso dell'avvocato che si e' sentito offeso nel suo credo e la ha condannato anche a sborsare 1900 euro di spese di giudizio.