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La Boldrini salva lo stipendio degli onorevoli arrestati

Respinta la richiesta di sospensione dell'indennità presentata dai grillini: ci vuole una legge ad hoc

Matteo Legnani
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Giù le mani dallo stipendio. Per intervenire sulle paghe dei deputati ci vuole una legge ad hoc. Anche se i deputati in questione dovessero essere arrestati e quindi impossibilitati a partecipare ai lavori dell'Aula e a svolgere le loro funzioni di parlamentari. Lo affermano i questori di Montecitorio, che hanno respinto la richiesta del Movimento cinque stelle che chiedeva di sospendere il pagamento delle indennità ai deputati arrestati, dopo il caso di Francantonio Genovese. L'ufficio di presidenza, presieduto da Laura Boldrini, ha approvato (e ci mancherebbe!) il parere dei questori (contrari solo i pentastellati, mentre si è astenuto Edmondo Cirielli di Fratelli d'Italia), per i quali non può essere presa una decisione che incide sullo status dei deputati dall'ufficio di presidenza. Contro il parere dei questori ha voluto mettere aglio atti il suo dissenso il vicepresidente M5s della camera Luigi Di Maio, sottolineando come la sospensione sia una provvedimento temporaneo e non definitivo. E come l'assenza di precedenti sottolineata dai questori non sia considerabile ostativa a una decisione della presidenza.

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