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La consigliera Irma Melini insultata da un collega in aula: "Irma la tr***", ora indaga la procura

Giovanni Ruggiero
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L'imbarazzo sulla faccia del consigliere comunale barese Michele Caradonna quando si è ritrovato un bigliettino con la scritta "Irma la troia" ben descrive il clima piombato sul Consiglio comunale di Bari da quel 14 novembre. In aula si stava votando i componenti della giuria popolare, quando al banco dello spoglio è spuntato un biglietto che non riportava un voto, ma un insulto chiaro e diretto contro la consigliera Irma Melini, eletta nel 2014 con Forza Italia e ora confluita nel gruppo misto. Di lei c'è chi parla anche come possibile candidata a sindaco. La Melini, 38 anni, è tra le politiche del centrodestra più stimate e combattive in provincia di Bari. Davanti a quell'insulto lei non ha arretrato di un millimetro, anzi: "Chi pensa di fermarmi così ha sbagliato". Un pianto sì, quello se l'è concesso, ma pensando agli effetti che questo caso vergognoso avrebbe portato sulla sua famiglia: "Che dolore immenso e incancellabile avrà provato oggi mia madre?" si era chiesta, come riporta La Stampa. Quel biglietto scritto a mano ha travolto di vergogna la politica barese. Ben prima che se ne accorgessero i giornali nazionali, alcuni consiglieri avevano promosso un'indagine interna, provando a raccogliere le calligrafie di tutti alla ricerca del colpevole. Solo belle intenzioni, visto che al test si sono sottoposti solo in 13, vanificando tutto. "Da prime valutazioni - ha commentato a La Stampa la stessa Melini - la calligrafia ha un bel tratto deciso e armonioso: potrebbe appartenere a una collega. Ma sarebbe davvero inaccettabile per me". Visto che i colleghi consiglieri non hanno dato seguito alle belle intenzioni di trovare il colpevole, la Melini ha affidato tutto alla magistratura, presentando in Procura una denuncia contro ignoti per vilipendio all'istituzione comunale, offesa a pubblico ufficiale e diffamazione aggravata.

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