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Il protagonista di "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato"? Charlie doveva essere un bimbo nero

Benedetta Vitetta
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Chi non ricorda Charlie, il piccolo protagonista del film "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato", tratto dal romanzo "La fabbrica di cioccolato" dello scrittore britannico Roald Dahl? Beh, quel ragazzino biondo doveva originariamente essere un bimbo nero. A rivelarlo è stata la vedova del grande scrittore per l'infanzia, Liccy Dahl, in un'intervista radiofonica alla Bbc, precisando che il marito nei primi anni '60 stava scrivendo una storia "su un ragazzino nero", che nel 1964 sarebbe diventato poi il fortunato classico "Charlie and the Chocolate Factory" con Gene Wilder ("Charlie e la fabbrica di cioccolato"). Ma per il suo agente letterario quella era "una cattiva idea" e così lo scrittore si convinse a cambiare l'identità del suo protagonista. "Per lui però" ha confessato la vedova, "quel cambiamento fu una grande sofferenza". Roald Dahl inizialmente aveva pensato di descrivere il piccolo Charlie come figlio di una famiglia africoamericana molto povera che, dopo tanto lavoro, aveva finalmente la possibilità di visitare la favolosa fabbrica di cioccolato di Willy Wonka. Alla fine, però, le implicazioni razziali che la scelta avrebbe avuto in quegli anni di lotte anti razziali e le insistenze del suo agente, persuasero Dahl ad accantonare l'idea.

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