La prossima sfida a Roma sarà tra Enrico Michetti del centrodestra e Roberto Gualtieri, in corsa per il centrosinistra. Battuti al primo turno la sindaca uscente del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi e Carlo Calenda, leader di Azione. Vittorio Feltri, ospite di Myrta Merlino a L'Aria che tira, ha detto di non avere alcuna preferenza: "L'importante è che se ne vada la signora Raggi, poi può venire anche Pinocchio che a me va bene". La conduttrice ha risposto ridendo: "Va bene".
Ma non è solo delle elezioni romane che ha parlato il direttore di Libero in collegamento con il talk mattutino di La7. Ha parlato anche di Milano, dove è stato eletto consigliere. A tal proposito ha fatto pure una confessione sul proprio voto: "Quelle schede erano dei labirinti, non ci ho capito niente. Alla fine ci ho messo un quarto d'ora a piegarle, non sono sicuro di aver votato giusto, magari ho votato Sala, così per disperazione, anche per potermene andare perché dopo dieci minuti di permanenza in cabina mi vergognavo e quindi me ne sono andato. Si può fare una votazione così assurda? Non so chi ha studiato quelle schede ma andrebbe ricoverato".
"Ma tu ci vuoi andare o no in consiglio comunale? Non ho capito", gli ha chiesto allora la Merlino. E Feltri ha risposto: "Certo che ci vado, non ci sono mai stato, devo anche capire dove è il municipio, perché io non ho mai fatto nemmeno il certificato di residenza quindi non so niente. Capirò quello che devo fare, se devo fare qualcosa resto, se non devo fare niente o ascoltare gli interventi fatui di tanta gente me ne vado a casa che è meglio".
Il Ruberti gate? Scene imbarazzanti. Il video rubato in cui il capo di gabinetto del sindaco di Roma Albino Ruberti, dopo una cena, minaccia di morte un commensale che era con lui ha portato alle dimissioni dello stesso braccio operativo del sindaco Gualtieri e al ritiro della candidatura alle politiche di Francesco De Angelis, che era con lui quella sera. Se ci saranno inchieste stabiliranno le colpe, pare che ci sia di mezzo una storia di assicurazioni del Comune di Roma e scambio di favori.
Questa, in ogni caso, è una bellissima cartolina del Pd romano. Nella Capitale si diceva: "Non solo Cesare deve essere immacolato, anche sua moglie". In questo caso la moglie è Ruberti e Cesare è il sindaco Gualtieri, che rischia di perdere credibilità. Due cose: non è che con le dimissioni di Ruberti può tornare tutto come prima, perché c'è un pentolone da scoperchiare. Seconda cosa: qui si prova la nobiltà della magistratura. Sarebbe bello che l'ex capo di gabinetto venisse trattato dai magistrati, e da certa stampa, così come vengono solitamente trattati i politici di centrodestra. Il video-commento del direttore di Libero Pietro Senaldi.