"La mia posizione è contro la propaganda": Alessandro Sallusti, ospite di Barbara Palombelli a Stasera Italia su Rete 4, ha detto la sua sulla comunicazione attorno alla guerra in Ucraina. In particolare ha spiegato: "Premesso che nei giornali e nelle trasmissioni televisive ogni direttore e conduttore fa quello che vuole, io credo che sia nostro diritto e dovere dare voce a tutte le opinioni, però con un paletto, che è quello di impedire la propaganda da ambo i fronti".
Il direttore di Libero, poi, è tornato pure sulla sua ospitata di due settimane fa da Massimo Giletti a Non è l'Arena su La7: "Mi sono trovato in una situazione in diretta dove, a mio avviso, non si stava facendo informazione ma solo propaganda. Per questo mi sono alzato e me ne sono andato dicendo quello che pensavo".
L'episodio citato da Sallusti risale alla puntata del talk di La7 risalente a domenica 5 giugno, quando Giletti decise di condurre direttamente da Mosca con accanto il noto giornalista russo Vladimir Solovyev. A infastidire il direttore di Libero anche le parole di Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo, intervistata dal conduttore in quella puntata. "Quando ho saputo che andavi a Mosca ero molto orgoglioso di avere un buon rapporto con te. Immaginavo tu parlassi al popolo russo e non a quello italiano…e invece mi ritrovo in un asservimento totale alla peggiore propaganda", aveva detto. Aggiungendo infine: "Mi alzo, me ne vado, rinuncio al compenso pattuito ma a questa sceneggiata non voglio più partecipare".
Il Ruberti gate? Scene imbarazzanti. Il video rubato in cui il capo di gabinetto del sindaco di Roma Albino Ruberti, dopo una cena, minaccia di morte un commensale che era con lui ha portato alle dimissioni dello stesso braccio operativo del sindaco Gualtieri e al ritiro della candidatura alle politiche di Francesco De Angelis, che era con lui quella sera. Se ci saranno inchieste stabiliranno le colpe, pare che ci sia di mezzo una storia di assicurazioni del Comune di Roma e scambio di favori.
Questa, in ogni caso, è una bellissima cartolina del Pd romano. Nella Capitale si diceva: "Non solo Cesare deve essere immacolato, anche sua moglie". In questo caso la moglie è Ruberti e Cesare è il sindaco Gualtieri, che rischia di perdere credibilità. Due cose: non è che con le dimissioni di Ruberti può tornare tutto come prima, perché c'è un pentolone da scoperchiare. Seconda cosa: qui si prova la nobiltà della magistratura. Sarebbe bello che l'ex capo di gabinetto venisse trattato dai magistrati, e da certa stampa, così come vengono solitamente trattati i politici di centrodestra. Il video-commento del direttore di Libero Pietro Senaldi.