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Torino: alle Molinette primo intervento in Italia di Neurochirurgia con 'bacchetta magica'

domenica 28 luglio 2013

2' di lettura

Torino, 25 lug. - (Adnkronos) - Primo intervento in Italia di Neurochirurgia con la 'bacchetta magica'. Nella sala operatoria della Neurochirurgia universitaria dell'ospedale Molinette della Citta' della Salute e della Scienza di Torino diretta dal professor Alessandro Ducati, per la prima volta in Italia, e' stato condotto un intervento di asportazione di malformazione artero venosa cerebrale, impiegando un innovativo e rivoluzionario sistema di controllo intraoperatorio. Si tratta di un apparecchio denominato 'Sonowand' (letteralmente 'bacchetta magica ecografica', ndr), che accoppia un ecografo di ultimissima generazione con un neuro navigatore. Questo consente di avere, in diretta intraoperatoria, il controllo della lesione e del tessuto sano circostante, mediante confronto con la risonanza magnetica e con l'angiografia preoperatoria. L'intervento e' stato effettuato dal professor Alessandro Ducati e dal dottor Francesco Zenga. I vantaggi consistono nell'azzerare i rischi di lasciare parte della lesione in situ e contemporaneamente di minimizzare i pericoli di danneggiare la parte sana del cervello che sta attorno, evitando il rischio di ulteriori reinterventi successivi. Nel caso delle malformazioni vascolari, questi pericoli sono particolarmente significativi, perche' parte di esse possono nascondersi dietro tessuto apparentemente sano. Vedere dove si trovano questi residui, senza esplorare e danneggiare tutto il tessuto attorno, e' un grandissimo vantaggio per il paziente. Nel caso specifico, si tratta di un ragazzo di diciotto anni di Torino, affetto da Mav (malformazione artero venosa) in sede parietale destra. L'intervento ha dato un risultato eccellente. Quindi si e' evitato il pericolo di dover eseguire un secondo intervento per togliere la parte rimanente della malformazione. Vedere direttamente con l'ecografia navigata e confrontata con la risonanza magnetica tutta l'estensione del tumore ed i suoi rapporti con le strutture sane permette di migliorare molto la prognosi dei pazienti e di conseguenza la qualita' della vita nel post intervento.

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