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I top manager delle banche italiane guadagnano 42 volte di più di un dipendente: 1,64 milioni all'anno

La crisi non bussa a casa dei top manager degli istituti di credito: quelli italiani sono tra i più ricchi d'Europa
di Ignazio Stagno domenica 21 luglio 2013

2' di lettura

La crisi non bussa alla porta dei banchieri. La retribuzione media dei cento top manager bancario in Italia è di 1,64 milioni di euro. Dato che fa guadagnare all'Italia il quinto posto della classifica europea per numero di “top earners”, i manager più pagati dei vari istituti di credito d'Europa, come segnala la European Banking Authority (EBA) nell’ultimo report pubblicato. Davanti abbiamo soltanto la Germania, con 1,8 milioni di euro a testa, e sosprendentemente (visto che si tratta di paesi in cui la crisi morde in modo particolarmente feroce) la Grecia (2 milioni) e la Spagna dove mediamente i dirigenti hanno incassato nel 2011 ben 2,4 milioni ciascuno con un aumento individuale di 100 mila euro rispetto all’anno precedente. E il Portogallo con 1,7 milioni di media. Buste paga sproporzionate -  Ma c'è un altro dato da tenere d'occhio: il gap in busta paga tra un dirigente e un impiegato. Maglia nera all'Italia. Nel Belpaese un top manager di un istituto di credito riesce a gudagnare ben 42 volte in più di un semplice impiegato. A far luce sulla sproporzione delle retribuzioni è questa volta uno studio di Fiba Cisl. Per Enrico Cucchiaini di Intesa Sanpaolo (nella foto), il rapporto rispetto alla media Abi è stato addirittura di 108 a 1. Federico Ghizzoni di Unicredit ed Enzo Chiesa di Bpm hanno ricevuto retribuzioni superiori alla media rispettivamente di 82 e 80 volte. Ad un top manager italiano bastano 3 giorni per guadagnare la complessiva retribuzione di un impiegato.  Quota fissa - Infine, c'è la zavorra della componente fissa sulla busta paga dei top manager. In Italia lo stipendio variabile, costituito da bonus e benefit vari accordati ai dirigenti, vale solo 47% della retribuzione totale contro il 72% della Germania e il 78% del Regno Unito. Insomma ai banchieri di casa nostra piace poco il rischio. Vanno sul sicuro con un 53% di retribuzione fissa. In tempi di crisi meglio tenersi ben strette le certezze. A sei zeri. (I.S.)

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