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Goldman Sachs, il report ammazza-Italia dopo la manovra: "Verso una serie di downgrade"

Caterina Spinelli
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Goldman Sachs ci va giù pesante. Dopo la decisione del governo gialloverde di fissare il deficit al 2,4% del Pil per i prossimi tre anni, le agenzie di rating si preparano a sferrare un durissimo attacco all'Italia. "A nostro avviso - si legge nella nota della banca americana - una politica fiscale così aggressiva metterà l'economia e gli asset italiani sotto pressione, oltre ad aumentare il rischio di una serie di downgrade sul rating del debito e a rendere difficili i negoziati con la Commissione europea sulla legge di Bilancio". A riprova di ciò lo spread ha raggiunto oggi, 2 ottobre, quota 302, mentre le Borse europee hanno chiuso deboli. Milano limita perde lo 0,23% a 20.562 punti, Londra cede lo 0,28% a 7.474, Parigi lo 0,71% a 5.467 e Francoforte lo 0,42% a 12.287.  Leggi anche: Spread in agguato, ecco cosa accadrà il 26 ottobre Gli allarmi lanciati del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dai colossi del rating, però, non fanno retrocedere il governo. "Il rapporto deficit/Pil rimarrà tale, non c'è un piano B" fanno sapere Lega e Movimento 5 Stelle. "Alle agenzie di rating dico: leggetevi il Def - ha commentato Luigi Di Maio -. Perché se si parla di declassamento per il 2,4% che è in linea con quello che hanno fatto i passati governi, anzi era stato superiore, allora devo pensare che c'è un pregiudizio sull'Italia". Il governo si impegna, quindi, a "tenere fermo il 2,4% per tre anni e ad aggiustare il tiro se la crescita non dovesse andare come previsto".  Leggi anche: Il piano di Tria per scansare Salvini e Di Maio Ma le pressioni sull'Italia si fanno più numerose: il quotidiano tedesco Handelsbatt ha definito il nostro paese "già sul baratro". Dello stesso avviso il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici. A rassicurare gli animi ci ha provato il ministro dell'Economia Giovanni Tria, che ha ribadito: "L'Europa stia tranquilla, il rapporto tra debito e Pil scenderà". Un'affermazione respinta dalle agenzie: "L'Europa - si legge in un rapporto pubblicato oggi da Moody's - non è preparata ad affrontare un altro forte rallentamento che metta alla prova il sistema finanziario".

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