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Banche, Ferruccio De Bortoli e il crac italiano: "A pranzo con loro ho capito che...". La bomba sull'istituto

Giulio Bucchi
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Come capire se la tua banca sta per fallire. È Ferruccio De Bortoli ad affrontare sull'Economia del Corriere della Sera il tema Carige, la grande malata tra gli istituti di casa nostra, e le sue riflessioni sono valide per l'intero sistema. GUARDA IL VIDEO - "Siamo sull'orlo del precipizio, le banche non reggono". Un De Bortoli da brividi "Nel marzo del 2017 - scrive l'ex direttore - l'allora presidente di Carige Vittorio Malacalza, insieme all'amministratore delegato del tempo Guido Bastianini, mi invitarono a pranzo per raccontarmi come avrebbero rilanciato la banca. Il presidente disse che non avrebbe mai svenduto i crediti in sofferenza e spiegò l'idea di creare un veicolo esterno all'istituto, aperto ad altri investitori, per gestirli al meglio". Il pranzo andò male: "Non furono particolarmente convincenti (e io non scrissi nulla) ma mi sembrarono in perfetta sintonia. Ovviamente mi sbagliavo - continua De Bortoli con amara ironia -. Infatti Bastianini venne presto licenziato e sostituito da Paolo Fiorentino che a sua volta è stato poi rimpiazzato da Fabio Innocenzi. Avvicendamenti avvenuti in pochi mesi. Non anni. L'ampiezza delle crisi bancarie e industriali si misura dalla frequenza con cui i vertici cambiano, come è avvenuto del resto in Telecom e in Alitalia. La volatilità delle azioni - e a Genova ne sanno qualcosa - è direttamente proporzionale a quella dei manager". D'altronde, spiega ancora il direttore, "la lunga e tormentata vicenda del crollo di Carige è un catalogo assolutamente completo degli orrori bancari. Al capitolo management si ascrivono difetti purtroppo assai diffusi, speriamo solo in passato. La sistematica sottovalutazione dei rischi, unita all'istinto di sopravvivenza, ha portato spesso a sperare che il miglioramento del ciclo economico rimettesse a posto i conti. In forme persino irrazionali".

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