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Gas e luce: una famiglia spende in media 1500 euro

Regione per Regione chi paga di più per riscaldamento e illuminazione. Molti per sfuggire al caro-bolletta cambiano operatore
di silvia belfanti domenica 9 febbraio 2014

2' di lettura

  Un anno durissimo. Nel 2013, solo per la luce e il gas, una famiglia media ha speso quasi 1500 euro per pagare le bollette. A fare i calcoli è stato Facile.it: Il 2013 è stato un anno in cui gli italiani hanno stretto la cinghia, pur di pagare tutte le bollette: luce e gas, insieme, sono costate alla famiglia media quasi 1.500 euro.    Gas carissimo -  Nel 2013 è stata la spesa relativa al gas quella ad avere un impatto maggiore sul budget familiare: 990 euro la media nazionale, a cui gli italiani hanno cercato di far fronte cambiando operatore nel 4,5% dei casi. Non tutta l’Italia, ad ogni modo, si trova nelle stesse condizioni, anche perché le differenze climatiche determinano un bisogno differente di riscaldamento dell’abitazione. Le regioni che hanno dovuto pagare di più sono a Nord: in Valle d’Aosta sono stati spesi quasi 1.500 euro, mentre in Piemonte circa 1.250 ed in Emilia Romagna 1.160 euro. Fanalino di coda nella classifica delle spese per il gas le regioni del Sud Italia: in Sicilia e in Campania si spendono mediamente 780 euro all’anno. Voglia di cambiare - Se questi sono i costi come reagiscono gli italiani? A fronte di un tasso di cambio operatore pari al 4,5%, le regioni che mostrano una propensione maggiore a scegliere un operatore diverso sono la Toscana, l’Umbria, l’Abruzzo e il Molise, tutte attorno al 6%. Più restii al cambiamento, di contro, sono il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta: sottoscrivono contratti con un nuovo fornitore solo il 2% delle famiglie di queste regioni.  Il costo della luce - Per quanto riguarda le spese da sostenere per usufruire di energia elettrica la media nazionale è pari a circa 500 euro annui. Pur pesando questa voce in misura minore, Facile.it registra una volontà maggiore di risparmio: la percentuale di famiglie che hanno cambiato nel corso dell’anno è del 6%, che sale fino all’8% in regioni come Calabria e Sicilia, in cui il peso delle bollette salate si ripercuote su stipendi mediamente più bassi che altrove. Minore interesse a cambiare, ancora una volta, in Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta (4%). Guardando, poi, alla spesa annua media, giocoforza è la Sardegna a svettare prima in classifica: non essendo metanizzata, sopperisce alla mancata presenza di gas con un uso più elevato di energia elettrica, che implica un costo pari a 630 euro annui. La seguono, a lunga distanza, le Marche (540 euro annui) e il Lazio (530 euro). Spendono meno Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, a spiegazione del loro scarso interesse a testare operatori diversi.   

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