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Ennio Doris, l'uomo di Berlusconi si schiera a sorpresa con Conte e il governo Pd-M5s

di Giulio Bucchi sabato 14 settembre 2019

2' di lettura

C'è l'ok di Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum che ha la Fininvest della famiglia Berlusconi come socio importante, al programma economico di Giuseppe Conte, a partire dal taglio del cuneo fiscale annunciato dal premier. Da sempre "governista", la galassia delle aziende che gravitano intorno all'ex premier parrebbe guardare con fiducia anche a un esecutivo in apparenza "ostile", tanto che Forza Italia si è schierata ufficialmente (almeno per ora) all'opposizione. Ma la situazione, come lasciano intendere le parole di Doris, è fluida.  Leggi anche: Schifani rivela il vero piano di Berlusconi. Come spaccare la maggioranza In una intervista al Corriere della Sera, lo storico braccio destro del Cav si dice ottimista sul futuro dell'economia, anche grazie al calo dello spread avvenuto negli ultimi giorni. Doris spiega che negli ultimi mesi la politica ha commesso degli errori: "Se si dice non ci importa dei mercati che sono quelli che ci prestano i soldi, se non si fanno le infrastrutture di cui ha bisogno il Paese per principio, non ci si può meravigliare delle conseguenze. Siano esse la frenata o la corsa dello spread". Ora lo spread è sceso e questo "è un buon segnale perché non significa solo spendere meno per interessi. Ma il consumatore ha meno paura. E quando non si ha paura non si è paralizzati, si guarda alle opportunità. L'imprenditore è spinto a investire non a fermarsi". E allora l'idea del cuneo fiscale, abbassare le tasse ai lavoratori funziona?, chiede il Corriere. "Mettere i soldi in tasca ai lavoratori li fa essere più propensi a consumare. Ma subito dopo bisogna agevolare e dare gli stimoli anche a chi crea il lavoro, le imprese. Perché questo produce la voglia di cercare opportunità di investimento. Si aumentano così le entrate. Si liberano risorse per gli investimenti pubblici. Purché si voglia farli". L'Europa ci aiuterà?, chiede ancora il Corriere. "Avrei preferito un'Europa federale, come pensata dai padri fondatori. Ma nel vuoto si sono infilati i governi. La vorrei diversa, ma per fortuna che c'è. Ricordiamoci che prima le nazioni europee erano una contro l'altra, armate. Vede, l'Italia ha una classe imprenditoriale eccellente. L'euro ci ha dato una disciplina. Chi è riuscito senza svalutazioni a competere è oggi una certezza per il futuro del Paese. Prenda l'export, quest'anno crescerà del 2,9% e siamo in recessione. Vuole non essere ottimista?", conclude Doris. 

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