Roma, 4 ago. - (Adnkronos) - "I quattro emendamenti del Governo approvati oggi dalla commissione Affari costituzionali per sopprimere l'articolo aggiuntivo che sbloccava 4mila pensionamenti nella scuola, i 'Quota 96' bloccati da una dimenticanza delle riforma Fornero, l'anticipo della pensione da 70 a 68 anni per professori universitari e primari, oltre che il ripristino delle penalizzazioni per i dipendenti pubblici che lasciano prima dei 62 anni, rappresentano un duro colpo ai diritti di migliaia di lavoratori e al ringiovanimento della pubblica amministrazione". Così Anief-Confedir commenta l'inattesa retromarcia sulle quattro modifiche presentate dal Governo al decreto sulla pubblica amministrazione, per mancanza di adeguata copertura finanziaria, che hanno avuto l'immediato via libera a Palazzo Madama. Una decisione che, sostengono, obbliga tanti dipendenti statali del Miur e del Ministero della Salute a "rimettersi in gioco ad almeno 61 anni, dopo essere stati illusi per l'ennesima volta di poter fruire del loro diritto alla pensione". E ad essere "beffata", con i lavoratori, è anche Anief-Confedir che nelle scorse settimane aveva presentato degli emendamenti al decreto di riforma della P.A., poi confluiti con quelli approvati alla Camera dalla maggioranza. (segue)