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"È l'affare della vita". Crac Banche, ci sono miliardi che fanno gola al finanziere renziano

di Giovanni Ruggiero domenica 27 dicembre 2015

2' di lettura

La faccia più nota dell'ultimo scandalo bancario è quella delle migliaia di investitori rimasti con carta straccia in mano per l'azzeramento delle obbligazioni subordinate dopo il decreto salva-banche. Ma ce n'è una meno conosciuta, ma non per questo meno interessante della questione e riguarda i crediti deteriorati, cioè quei crediti "marci", scrive il Giornale, che saranno convogliati nella bad bank sotto la gestione della Banca d'Italia. Tecnicamente si chiamano "non performing loans" e il prezzo fissato per loro è stato di 1,5 miliardi, a fronte di 8,5 miliardi di valore iniziale. Uno sconto da offerta speciale che secondo le prime stime potrebbe procurare a chi se li accaparrerà una cifra intorno ai 2 miliardi di euro. In uno sfogo sul Corriere della sera, l'ex presidente di Banca Etruria, Giuseppe Fornasari, ha definito: "L'affare della vita" visto che "il valore dei crediti deteriorati è stato abbattuto dell'85%". In attesa - A puntare quell'"affare della vita" ci sono diverse società specializzate nel recupero crediti problematici, tra le quali Cerved Group, Fortress, Active Capital e Az Holding. A questo elenco va aggiunto un nome più noto di altri, quello di Davide Serra, il finanziere renziano doc che si sarebbe dimostrato interessato a quel tesoretto già in passato. Lo scorso febbraio Milano Finanza aveva riportato che Serra si era fatto avanti con Bankitalia per "acquisire crediti deteriorati del valore nominale di 750 milioni di euro", ben prima del commissariamento della banca. La Algebris Npl Fund 1 di Serra si è poi riproposta una seconda volta, dopo il commissariamento, il che lascia intendere che quell'affare interessa eccome. Recuperare quei crediti non è lavoro da tutti, ma un piccolo aiuto è arrivato anche dal governo amico per Serra e colleghi. Nello scorso agosto, ricorda il sito Linkiesta.it, il governo Renzi aveva firmato una legge che accelerava i tempi di pignoramento degli immobili dei debitori, un bel sostegno nella riduzione dei tempi e quindi nel guadagno per gli esperti di credit management.

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