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Mevaluate, la banca che fa il rating della reputazione

di Andrea Tempestini domenica 28 dicembre 2014

2' di lettura

Un nome suggestivo, la “Banca online della reputazione”, e un obiettivo ambizioso: dividere le informazioni buone da quelle che non lo sono, in un’epoca in cui a dominare è il web e dove l’attendibilità delle fonti è spesso relativa. È questo, in breve, l’obiettivo del progetto tutto italiano Mevaluate (Mev), il primo istituto etico online della reputazione, una banca dati fondata su documenti certi, caratterizzata da un controllo pubblico diffuso e che grazie a un sistema di controlli incrociati valuta la bontà della reputazione del soggetto a cui si decide di affidarsi. Si parla di affari e imprese, ma anche della vita di tutti i giorni: il sistema promette di elaborare un rating in grado di garantire l’affidabilità di aziende, istituzioni pubbliche e private e degli individui. Una Banca della reputazione, dunque, per individuare in base a criteri “scientifici” il soggetto a cui rivolgersi, che si tratti di una partnership, oppure della selezione di un fornitore e fino ad arrivare alla scelta di una baby sitter. Il progetto è stato lanciato in Italia da Ccasgo, ente pubblico partecipato, tra gli altri, da Dia, Criminalpol, cinque ministeri (coordinati dagli Interni) e la presidenza del Consiglio dei ministri. Nel dettaglio la Mev offre un servizio a pagamento e su base volontaria in grado di elaborare un rating penale, fiscale, civile, relativo al lavoro e all’impegno sociale per chiunque chieda la certificazione (nel caso si tratti di un individuo vengono valutati anche studi e formazione). L’elaborazione del rating avviene attraverso una serie di particolari algoritmi per i quali è stata presentata una domanda di brevetto negli Stati Uniti, mentre i clienti verranno assistiti da un team di avvocati, commercialisti, notai e revisori legali. «È questa la fine delle dicerie, delle leggende metropolitane, dei marchi infamanti, delle reputazioni commerciali o professionali gonfiate o depresse ad arte - promette Eduardo Marotti, Ceo di Mevaluate Holding -. Ma nello stesso tempo - continua - è l’avvio di una democrazia della reputazione che garantisce a ognuno di conoscere davvero chi ha di fronte nei rapporti professionali e umani, consentendo il diritto di replica documentata a chi viene attaccato ingiustamente». Un’idea, quella della Mev, nata anche per contrastare la piaga tutta italiana della corruzione. «Se ci fosse stata Mevaluate - aggiunge Marotti - lo scandalo Expo, quello Mose e Mafia Capitale non ci sarebbero stati». Certo una frase ad effetto, ma pur corretta in linea di principio. La Mev, inoltre, grazie alla sua certificazione promette di essere uno scudo contro il furto di identità via internet (soltanto nei primi dieci mesi del 2014, secondo quanto riportato dalla Polizia Postale, in Italia ci sono stati 8.906 casi denunciati). di Andrea Tempestini

Un istituto molto particolare Mevaluate, la "banca della reputazione" alla ricerca di 12mila professionisti

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