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Matteo Renzi, la tentazione: nel 2015 bonus 80 euro anche a pensionati e autonomi

di Giulio Bucchi domenica 14 dicembre 2014

2' di lettura

Il diktat dell'Eurogruppo all'Italia sulla necessità di correggere al rialzo il taglio del deficit per il 2015 potrebbe essere un avvertimento preventivo. A Bruxelles, infatti, temono che il premier Matteo Renzi stia studiando una "virata" nella propria politica economica. E' il retroscena offerto dal Corriere della Sera, e Massimo Franco spiega perché: in effetti, la "sterzata" sarebbe nell'agenda del governo, ancora sotto forma di "scenari, non decisioni", e prevederebbe un clamoroso allargamento della platea a cui verrebbero destinati gli ormai mitologici 80 euro al mese in busta paga. Gli 80 euro a pensionati e autonomi - L'idea di Renzi, spiega Franco, sarebbe quella di estendere entro marzo il bonus di 80 euro a pensionati e lavoratori autonomi, e non più solo quelli dipendenti. Un modo per recuperare un po' di terreno dal punto di vista del favore elettorale (magari a ridosso del ritorno alle urne) ma anche per spezzare la catena della recessione e tentare di ridare fiato ai consumi, visto che le previsioni sul Pil parlano ancora di un probabile segno meno. Per effettuare questo intervento soldi, tanti: 10 miliardi di euro per il bonus e tra i 40 e i 50 miliardi per un piano triennale di investimenti sociali. Il piano Juncker e il tesoretto previsto dalla manovra non basterebbero, ma Palazzo Chigi starebbe studiando l'ipotesi di andare avanti comunque, sfondando il tetto del 3% del rapporto tra debito e Pil. Il rischio di infrazione - Il debito sarebbe "virtuoso" perché sfruttato per la crescita e gli investimenti, certo, ma non incontrerebbe certo il favore di Bruxelles. E qui si torna alle parole di lunedì del presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem: "L'alto debito resta motivo di preoccupazione, sappiamo tutti che cosa accadrebbe se le regole non fossero rispettate". Un rischio concreto di infrazione, certo, ma che Renzi potrebbe accettare di correre per provare il tutto per tutto. E magari incassare qualche voto in più, come successo alla vigilia delle trionfali (per lui) elezioni europee di maggio.

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