(Adnkronos) - "L'economia del Piemonte - si legge nella nota - presenta una serie di pecche che proprio in tempi di crisi si accentuano e frenano lo sviluppo. Una, forse la principale, sta proprio nella scarsa presenza manageriale, dovuta anche e soprattutto alla piccola dimensione delle imprese, molto spesso guidate in tutto e per tutto dall'imprenditore. Un gap che ormai in un'economia sempre piu' globale e competitiva pesa sempre piu'". "Questa realta' emerge con forza - continua la nota - dai dati. Sono 11.029 su 124mila (9% del totale) i dirigenti del settore privato il Piemonte. Un deficit piu' lampante se misurato rispetto al numero di dirigenti ogni cento dipendenti. La media nazionale e' 0,84, quindi meno di un dirigente ogni cento dipendenti (a fronte di Francia e Germania che ne hanno 3 ogni 100) e la Lombardia ne ha 1,6%, il Lazio 1,36%, il Piemonte 0,96%, il Veneto 0,59% e la Sicilia 0,21%. A questo proposito, a livello provinciale (tabella 10) ci sono indubbie differenze. Infatti, ai primi posti abbiamo Torino con 7.477 dirigenti (1,22% il rapporto dirigenti dipendenti), Cuneo con 1.080 (0,70%), all'ultimo posto Verbano Cusio Ossola con 112 dirigenti (0,32%)". "A livello di settore i dirigenti in Piemonte sono superiori alla media nazionale (tabella 8) nella manifattura (61,8% contro il 42,9%). Un altro gap e' rintracciabile nella presenza femminile: 12,2% in Piemonte (media nazionale 13,9%), con Vercelli (16,9%), Biella (15%), Novara (13,9%) e Torino (12,9%) le province piu' rosa. A livello d'eta' (tabella 9) non ci sono particolari differenze, con un'eta' media in regione (49,2) poco superiore a quella nazionale (48,8)", conclude.