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Alimenti: l'Italia del miele con 51 varieta' batte ogni altro Paese (3)

sabato 31 agosto 2013

2' di lettura

(Adnkronos) - Il miele di castagno, in realta', da un paio di anni rappresenta una produzione in sofferenza. Il crollo della sua produzione e' dovuto a un parassita, la cinipide del castagno, che morde l'infiorescenza bloccando la fioritura e quindi anche la maturazione delle castagne. La Regione Toscana sta sperimentando l'utilizzo di altri parassiti che uccidono la cinipide e che non dovrebbero essere nocivi per altre produzioni, nella speranza, nei prossimi 5-6 anni, di debellare la cinipide che sta distruggendo non solo la produzione di miele ma anche quella di castagne. In Toscana ci sono molte realta', infatti, che vivono della vendita di castagne, soprattutto in Amiata e nella zona di Marradi. Altro miele che ha sofferto quest'anno e' quello di acacia. La primavera 2013 e' stata disastrosa per gli apicoltori e il miele di acacia e' stato prodotto in piccolissime quantita' a causa del maltempo. Come conseguenza, il prezzo al dettaglio e' aumentato in maniera vertiginosa, superando del 50% il prezzo del 2012. Quest'anno il miele di acacia, all'ingrosso, in fusti da 25 kg, e' stato venduto sui 7 euro per finire sullo scaffale a 12-13 euro. Bene invece, soprattutto in Toscana, il miele di girasole: "grazie a contributi dell'Unione Europea che premiano gli agricoltori che seminano il girasole, abbiamo avuto una buona raccolta e le api gradiscono". Lo gradiscono, purche' non sia Ogm: "i semi di girasole Ogm non danno la stessa resa di nettare dei semi non Ogm. Gli Ogm - conclude Ciacci - sono una maledizione per le api".

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