Roma, 10 ott. (Adnkronos) - Sono 22, apprende l'Adnkronos, i primi beni immobili individuati dalla Difesa tra le strutture da mettere a disposizione del Demanio per la correzione del deficit nell'ambito della 'manovrina' varata dal governo. In ambienti di Palazzo Baracchini precisano che "non è corretto parlare della vendita di caserme della Difesa, dal momento che si tratta solo della restituzione di immobili al Demanio". Ad essere individuati, viene spiegato, "beni non più utilizzabili ai fini istituzionali". La Difesa "sta accelerando il processo di dismissione per contribuire alle misure economiche del governo" e questa, viene rilevato, è solo la prima tranche di un progetto più ampio che riguarderà in futuro altre caserme non più utilizzate dalla Difesa. Alla definizione di queste prime 22 strutture -caserme, palazzi, un ex carcere militare- si è arrivati dopo l'esame di una serie di beni immobili sparsi su tutto il territorio nazionale. Tra i beni individuati, sei sono situati in Friuli Venezia Giulia, cinque in Veneto, tre in Lombardia e in Piemonte. Per quanto riguarda l'Abruzzo, torna al Demanio la caserma De Amicis di Sulmona, in Calabria l'ospedale militare (già caserma Osservanza) di Catanzaro. Queste le strutture individuate in Friuli Venezia Giulia: caserma Vittorio Emanuele III di Trieste, caserma Brandolin di Aquileia (Ud), caserma Montezemolo di Palmanova (Ud), caserma Cavarzerani di Udine, caserma Friuli di Udine (con l'esclusione dell'edificio già in uso alla Guardia di Finanza) e Palazzo Schiavi di Udine. (segue)