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Ristrutturazioni, coibentazionie acquisto dei mobiliRisparmi fiscali fino al 65%

di Matteo Legnani domenica 2 giugno 2013

2' di lettura

L'obiettivo è duplice: da una parte sostenere un settore, quello dell'edilizia e dell'arredamento, che in conseguenza della crisi del mattone sta conoscendo indicibili pene, anche in termini occupazionali; dall'altra, disincentivare il "nero", ossia spingere chi deve far lavori in casa a dichiarare tutto pagando le dovute tasse. Per questo, il bonus casa è stato esteso ieri dal governo fino alla fine dell'anno. Si tratta, di fatto, del primo intervento che incentiva la spesa e far così ripartire i consumi dopo oltre un anno e mezzo di provvedimenti fiscali che andavano tutti nella direzione opposta. vediamo, voce per voce, che cosa dice il decreto. Ristrutturazioni - La detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie resta confermata al 50% anche per il secondo semestre 2013, ma con due novità importanti: 1) La prima è la possibilità di ottenere detrazioni anche sui lavori per l'adeguamento degli edifici alla nromativa antisismica. L'altra è l'estensione degli incentivi alla spesa per l'acquisto di mobili finalizzato all'arredo degli immobili oggetto della ristrutturazione, per un importo di spesa massimo di 10mila euro. La spesa massima ammissibile per il calcolo delle detrazioni (che verranno "spalmate" su dieci anni) è di 96mila euro. Coibentazione e nuove caldaie - Da luglio la detrazione fiscale sugli interventi per il miglioramwento dell'efficienza energetica degli edifici salirà dal 50 al 65%. Il bonus riguarda interventi come la coibentazione delle pareti, il rifacimento del tetto, l'acquisto di porte e finestre a tenuta termica. Per la sostituzione delle vechcie caldaie, invece, restano in vigore gli incentivi, non altrettanto elevati, previsti dal meccanismo del Conto termico. Edifici a energia zero - Il decreto introduce una nuova metodologia di calcolo delle prestazioni energetiche degli immobili e stabilisce i criteri che devono essere soddisfatti per ottenere la definizione di "edifici a wenergia quasi zero", premessa di agevolazioni che tuttavia devono ancora essere individuate. Un edificio a "energia quasi zero" è un immobile con fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo, e coperto in misura significativa da fonti rinnovabili, prodotte in situ. Entro il 2020 tutti i nuovi edifici dovranno essere a "energia quasi zero". Stop nel 2014 - I nuovi incentivi sulle ristrutturazioni edilizie saranno gli ultimi bonus potenziati a venire concessi: dal 2014, infatti, le maxi-detrazioni lasceranno il posto a un regime fiscale ordinario che punterà sempre ad agevolare il risparmio energetico ma sarà molto meno generoso. 

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