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Istat, allarme: "Un pensionato su due vive con meno di 1000 euro"

Maggiore il divario tra uomini e donne e tra nord e sud. Cgil: "Situazione destinata a peggiorare"
di Marta Macchi domenica 21 aprile 2013

Il celebre pianto della Fornero

2' di lettura

Dati allarmanti quelli che arrivano dall'analisi Istat sulla previdenza: quasi un pensionato su due infatti vive con meno di mille euro al mese e la situazione tende al peggioramento. Il dato inquetante però riguarda quel 13,3% dei pensionati che riceve meno di 500 euro al mese. Una condizione drammatica specchio della situazione economica in cui verte l'Italia, aggravata dall'incertezza politica,  che penalizza soprattutto le fasce sociali più deboli, in primis gli anziani . Il 30,8% degli italiani infatti percepisce una pensione che va dai 500 ai 1000 euro mensili. Solo 23,1 % prende tra i 1000 e i 1500 euro anche se è più alto il valore dei fortunati che, con una quota al restante 32,8%, intascano un importo superiore ai 1.500 euro. Ad aggravare la situazione l'aumento dell'età pensionabile: 16,7 milioni di pensionati nel 2011, 38mila in meno rispetto all'anno precedente. Donne - Le più penalizzate sono le donne, i dati segnalano un netto divario nel confronto con gli uomini, se le prime infatti nel 2011 sono il 52,9% dei pensionati - con assegni di importo medio pari a 13.228 euro - i secondi riescono ad arrivare alla soglia dei 19,022 euro. Il gentil sesso soffre di più la crisi dato che, secondo l'istat, più della metà riceve meno di mille euro al mese, a fronte di circa un terzo degli uomini. Nel 2011 inoltre il 27,8% dei pensionati aveva meno di 65 anni mentre quasi la metà aveva ha continuato a lavorare fino ai 65-79 anni: non rari neanche i casi più allarmanti, 23 lavoratori su 100 infatti hanno guadagnato la pensione solo dopo gli 80 anni di età. Nord- Sud - I dati sottolineano che nel 2011 nella penisola italica c'erano 71 pensionati ogni 100 occupati; dato maggiore nel Mezzogiorno - dove il rapporto è di 82 su 100 - mentre è più contenuto nelle regioni settentrionali (66 su 100). "Situazione destinata a peggiorare" - Il Segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone, ha  commentando così i dati resi noti dall’Istat: "La condizione dei pensionati purtroppo è destinata a peggiorare ulteriormente perchè su di loro pesano il fortissimo prelievo fiscale e l’iniquo blocco della rivalutazione annuale delle pensioni introdotto con la riforma Fornero". L'emendamento del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali infatti ha destato non poche polemiche. Nessuna rassicurazione quindi ma una previsione quanto mai tragica che fa presagire uno scenario drammatico: "I pensionati - ha continuato Cantone - continuano a pagare un prezzo altissimo nei confronti della crisi e sono stati tra i principali destinatari insieme ai lavoratori e ai giovani delle politiche di solo rigore adottate da chi ha governato negli ultimi cinque anni. Bisogna tutelare le pensioni di chi ha lavorato duramente per quaranta anni versando regolarmente i contributi ed è per questo che diciamo fin da subito che è assolutamente impensabile che si continui a bloccare la rivalutazione annuale".  

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