Milano, 12 lug. - (Adnkronos) - La quota di mercato dell'Italia nell'industria dell'automobile (Fiat, Chrysler e Fiat Industrial) si attesta nel 2011 al 7,4% (era al 4,5% nel 2004). Questo grazie essenzialmente a Chrysler (che vale il 2,8%). D'altra parte Fiat e' cresciuta quasi esclusivamente grazie all'acquisizione della casa automobilistica americana. Ma ipotizzando uno spostamento della sede della Fiat/Chrysler negli Usa, la quota auto Italia sul mercato mondiale scenderebbe all'1,8% (solo Fiat Industrial) per annullarsi del tutto se anche Fiat Industrial si spostasse in Olanda. Per converso gli Stati Uniti tornerebbero vicini ai livelli del 2004 (21,6%). E' quanto emerge da una ricerca condotta da R&S di Mediobanca sull'andamento delle multinazionali manifatturiere che contiene un focus sull'automotive. Dominano lo scenario i grandi produttori giapponesi e tedeschi, completamente estromesse le societa' statunitensi dalle prime posizioni (nel 2001 Gm e Ford erano rispettivamente in terza e quarta posizione per totale attivo tangibile). I primi sei giganti mondiali dell'automotive (con totale attivo tangibile oltre i 100 mld di euro) sono 3 giapponesi e 3 tedeschi (e settima e' la coreana Hyundai che era 12esima nel 2004, dietro alla Fiat). Nel 2011 la Fiat (solo auto, senza la parte industrial), post acquisizione di Chrysler, si colloca in 12esima posizione, con dimensione ormai pari alla Peugeot che la precede di poco. (segue)