Torino, 14 mag. - (Adnkronos) - Cresce la crisi del tessuto manifatturiero piemontese. A rilevarlo e' la tradizionale indagine congiunturale di UnionCamere Piemonte su un campione di 1.216 imprese industriali piemontesi dalla quale emerge che nel periodo gennaio-marzo 2012 la produzione industriale ha registrato una variazione tendenziale grezza del -3,6%. Gli ordinativi interni sono diminuiti del 5,4% rispetto allo stesso peirodo dell'anno passato, mentre quelli esteri hanno registrato una crescita del 5,5% . In calo anche il fatturato, -3,7% mentre meno marcata appare la flessione del fatturato estero, -0,7%. Per quanto riguarda i singoli settori, le industrie meccaniche registrano un aumento tendenziale della produzione industriale pari al 2,3%, a conferma della buona performance realizzata sul finire del 2011. Stabile l'andamento dei mezzi di trasporto (+0,1%), mentre negativo, ma migliore della media regionale, il risultato delle industrie alimentari (-2,5%). Peggiori, invece, rispetto al dato piemontese, le industrie dei metalli (-5,3%), quelle elettriche ed elettroniche (-5,6%), le chimiche e le materie plastiche (-5,7%) ed in particolare le tessili, (-6,5%). A livello di territori, inferiori alla media regionale, le flessioni registrate dalle province di Asti, Cuneo e Alessandria, rispettivamente - 0,1%, -0,7% e -1,1%, mentre le province di Torino e del Verbano Cusio Ossola scontano una contrazione vicina ai 4 punti percentuali, Biella e Vercelli registrano variazioni negative del -6,8%. (segue)