(Adnkronos) - Per quanto riguarda l'Italia, la campagna 2012-13 del latte vaccino in Italia e' partita con valori positivi, ricorda Ismea, prima del consistente calo registrato nei mesi estivi (-2,9%). La redditivita' degli allevamenti da latte, nel 2012, e' risultata compressa a causa dell'aumento dei prezzi dei fattori produttivi (indice +2,5% nei primi nove mesi), soprattutto alimentazione del bestiame e prodotti energetici. La spinta al rialzo dei costi si e' accentuata nel corso dell'estate in corrispondenza delle turbative che hanno interessato il mercato mondiale dei cereali e dei semi oleosi. L'industria-lattiero casearia, nel 2011, ha generato un fatturato di 15 miliardi di euro (+1,4%) confermandosi il primo settore nell'ambito dell'industria alimentare italiana. Queste le variazioni percentuali: yogurt + 4,1% yogurt, burro -5% burro, latte alimentare -0,3%; formaggi - 0,5%, (semiduri +4,5% , duri + 0,7%, molli -2,7%, freschi -1'9%). Dopo gli elevati livelli raggiunti lo scorso anno, nel 2012 il mercato lattiero caseario nazionale e' stato caratterizzato da un trend flessivo (-6,4% nei primi nove mesi), trascinato al ribasso dai prezzi del burro (-25%) e dei formaggi duri (-6%). Dopo l'estate, il mercato appare assestato su una fase riflessiva: reagiscono solo i prodotti legati alle dinamiche continentali (burro e latte spot), mentre e per i grana si assiste ad un'attenuazione della tendenza negativa. (segue)